Centrodestra in apnea: chi affonda, chi galleggia e chi osserva col cronometro in mano
Forza Italia vive un momento di tensione interna, nella Lega Matteo Salvini non piace a tutti e alcuni lo vedono come una giostra pronta ad andare nella direzione più conveniente. Cosa faranno a fine legislatura? E intanto Meloni guarda, in fondo è sempre il capo branco a decidere chi resta...
C’è un vento sottile, che soffia nei corridoi della politica italiana.
Non è ancora tempesta, ma è una brezza che sa di cambiamento, e che vuole cambiamento.
La fine della legislatura non è vista come una chiusura, ma come un momento di transizione, dove in molti sperano in una resa dei conti.
Partiamo da Forza Italia, il partito orfano eterno di Silvio, che sembra sopravvivere ogni giorno grazie a un equilibrio tra nostalgia e saggi consigli altrui.
Ma qualcosa, lì dentro, non quadra.
Il partito starebbe attraversando un momento di tensione interna, che non riguarda solo le solite divergenze di opinioni ormai note, ma veri e propri attriti sulle prossime candidature regionali, e politiche.
E poi c’è la Lega, dove Matteo Salvini, continua a essere una figura omaggiata e venerata dai suoi, che sperano solo in una ricandidatura per accaparrarsi nella prossima legislatura.
Ma attenzione, perché proprio qui entra in gioco il ruolo controverso di Matteo Salvini.
Per alcuni, è diventato una pedina perfetta: facilmente influenzabile, e capace di adattarsi alle esigenze richieste.
C’è chi lo descrive come una sorta di giostra sempre pronta a ruotare nella direzione più conveniente, cercando in tutti i modi di accontentare tutti.
Per carità, nulla di negativo, anzi!
Il problema è che a molti questa cosa inizia a dare fastidio.
Ma non tutti la vedono così, perché una parte del centrodestra in generale, considera Salvini un ostacolo: troppo compromesso con scelte discutibili del passato, troppo condizionato da consiglieri, e soprattutto poco autonomo, a detta di altre persone.
E allora, come si preparano Forza Italia e Lega a questo breve cammino verso fine legislatura?
I forzisti, magari, rifugiandosi ancora una volta nei fantasmi del Cavaliere, (cosa buona è giusta), sacrosanta oserei dire, riusciranno quasi sicuramente ad assumere una posizione parziale, ma efficace, al prossimo giro.
I leghisti invece, a quanto si dice, a causa di un malcontento generale, dovranno fare i conti con più di una gatta da pelare.
Ma sarà davvero uno solo dei due a “zoppicare” fino alla fine?
La verità è che uno lo farà sicuramente.
E l’altro, probabilmente si siederà con più fermezza sulla sedia, evitando il bilico.
E nel frattempo, Giorgia osserva, con l’agenda in mano, e con la convinzione di voler resistere per non darla vinta a nessuno.
Perché non dimentichiamoci che è sempre il capo branco a decidere chi resta… e chi va a mordere altrove.
Ne riparleremo meglio a fine legislatura.
Ma mai abbassare la testa, soprattutto in un periodo dove alcune situazioni in continuo accadere, possono risultare più che indicative.
In ogni caso, un plauso va a Giorgia, che ha dimostrato per l’ennesima volta che la pazienza è la virtù dei forti.
Chi vuole capire, capisca.