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27/07/2025 ore 08.56
Opinioni

È tempo di fare i conti con la storia senza furbizie e con gli ideali di libertà e di democrazia


Bisogna superare i trattati di Maastricht e Lisbona, correggendo l’impostazione strettamente liberista e monetarista, e stilarne uno che sia costituente degli Stati Uniti d’Europa

di Mario Tassone

In questi giorni l’on. Gemelli, con lucidità, ha affrontato le problematicità dell’Unione Europea.
Come si può parlare seriamente di integrazione europea e di Stati Uniti di Europa se i trattati da Mastrict e Lisbona sono stati passaggi rilevanti per obiettivi economici ma hanno messo una pietra tombale sui sogni di una Europa Unita?
Infatti con un Parlamento che è depositario della sovranità del popolo, ma i trattati non gli consentono l’iniziativa legislativa; la Commissione che non è il governo politico, perché composto dai rappresentanti dei Governi degli Stati membri, anche se ottiene la fiducia del Parlamento da una maggioranza politica; il Consiglio dei Capi di Stato e di governo, che esercita un forte potere di indirizzo; tutto questo è la rappresentazione di una Europa che esiste solo nella retorica.
Una insieme di Paesi senza un modello di riferimento e una prospettiva da perseguire dove la forte burocrazia e il grumo d’interessi che la esprime sono il centro decisionale.
Allora è tutto una finzione?
Non è un risultato avviato con la Ceca, l’Eurotom ad inizio anni ‘50 e nei successivi appuntamenti di Messina e Roma.
Ma oltre non si è andati anche per il frettoloso allargamento che ha privilegiato l’area degli scambi.
Si va in ordine sparso in un continente diviso fra Occidente e Putin, tra nazioni frugali e il sud Europa.
La politica manca anche in Europa e i partiti sono solo aree di orientamento.
La questione di fondo è la risacca ideale e di valori del Ppe. Il Partito che ebbe fondatori De Gasperi, Adenauer, Schumann, è solo un ricordo sbiadito. Doveva essere il cuore, l’elemento unificante su valori invece si è relegato a un ruolo di risulta.
Un Ppe così è un’altra cosa rispetto al pensiero dei fondatori, somma di compromessi impossibili che chiudono percorsi di integrazione e di sviluppo.

Weber che è capo del Partito popolare e nel contempo presidente del gruppo parlamentare è l’esempio incolore della dissipazione di un patrimonio storico che doveva essere preservato.
Porre l’attenzione a questi temi è la cosa più saggia che si possa fare per far uscire dalla finzione.

C’è una presidente della Commissione senza carisma e tante teste dissonanti… i governi degli Stati membri!
È il tempo di fare i conti con la storia senza furbizie e senza stacco con gli ideali di libertà e di democrazia.
Questa era l’Europa dei fondatori e questo è il senso dell’esistenza del Ppe.
Bisogna superare Maastricht e Lisbona, correggendo l’impostazione strettamente liberista e monetarista e fare un Trattato costituente degli Stati Uniti d’Europa, facendo un salto di qualità politica, che superi il mortificante stallo che i popoli europei non meritano.
Solo così i partiti europei potranno riscattarsi dalla mediocrità.