È tempo di fare i conti con la storia senza furbizie e con gli ideali di libertà e di democrazia
Bisogna superare i trattati di Maastricht e Lisbona, correggendo l’impostazione strettamente liberista e monetarista, e stilarne uno che sia costituente degli Stati Uniti d’Europa
In questi giorni l’on. Gemelli, con lucidità, ha affrontato le problematicità dell’Unione Europea.
Come si può parlare seriamente di integrazione europea e di Stati Uniti di Europa se i trattati da Mastrict e Lisbona sono stati passaggi rilevanti per obiettivi economici ma hanno messo una pietra tombale sui sogni di una Europa Unita?
Infatti con un Parlamento che è depositario della sovranità del popolo, ma i trattati non gli consentono l’iniziativa legislativa; la Commissione che non è il governo politico, perché composto dai rappresentanti dei Governi degli Stati membri, anche se ottiene la fiducia del Parlamento da una maggioranza politica; il Consiglio dei Capi di Stato e di governo, che esercita un forte potere di indirizzo; tutto questo è la rappresentazione di una Europa che esiste solo nella retorica.
Una insieme di Paesi senza un modello di riferimento e una prospettiva da perseguire dove la forte burocrazia e il grumo d’interessi che la esprime sono il centro decisionale.
Allora è tutto una finzione?
Non è un risultato avviato con la Ceca, l’Eurotom ad inizio anni ‘50 e nei successivi appuntamenti di Messina e Roma.
Ma oltre non si è andati anche per il frettoloso allargamento che ha privilegiato l’area degli scambi.
Si va in ordine sparso in un continente diviso fra Occidente e Putin, tra nazioni frugali e il sud Europa.
La politica manca anche in Europa e i partiti sono solo aree di orientamento.
La questione di fondo è la risacca ideale e di valori del Ppe. Il Partito che ebbe fondatori De Gasperi, Adenauer, Schumann, è solo un ricordo sbiadito. Doveva essere il cuore, l’elemento unificante su valori invece si è relegato a un ruolo di risulta.
Un Ppe così è un’altra cosa rispetto al pensiero dei fondatori, somma di compromessi impossibili che chiudono percorsi di integrazione e di sviluppo.
Weber che è capo del Partito popolare e nel contempo presidente del gruppo parlamentare è l’esempio incolore della dissipazione di un patrimonio storico che doveva essere preservato.
Porre l’attenzione a questi temi è la cosa più saggia che si possa fare per far uscire dalla finzione.
C’è una presidente della Commissione senza carisma e tante teste dissonanti… i governi degli Stati membri!
È il tempo di fare i conti con la storia senza furbizie e senza stacco con gli ideali di libertà e di democrazia.
Questa era l’Europa dei fondatori e questo è il senso dell’esistenza del Ppe.
Bisogna superare Maastricht e Lisbona, correggendo l’impostazione strettamente liberista e monetarista e fare un Trattato costituente degli Stati Uniti d’Europa, facendo un salto di qualità politica, che superi il mortificante stallo che i popoli europei non meritano.
Solo così i partiti europei potranno riscattarsi dalla mediocrità.