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21/05/2025 ore 21.30
Opinioni

I ricordi di Nina e quei sarti di paese che ricucivano ricordi e mescolavano sentimenti

La donna ricorda la sua infanzia, il suo paese, Pedace, le sue passioni. Dettagli di un tempo in cui si aveva poco e si viveva con poco. Un tempo in cui la cura era tutto

di Battista Bruno

I ricordi di Nina.

Lo ricordo il sarto. Il sarto in paese ricuciva i ricordi, assemblava gli strappi, curava i colori e mescolava i sentimenti. Era un tempo in cui si aveva poco e si viveva con poco. Un tempo in cui la cura era tutto. Le mani attente e calde di un sarto donavano vite, tante, a capi apparentemente perduti.

C’era cura in passato. C’era tanto amore. Un amore libero, curioso, assetato di bellezza. Lo stesso amore che ha segnato i ricordi e i sentimenti della signora Nina Giudiceandrea.

Nina ricorda la sua infanzia, il suo paese, Pedace, le sue passioni. Nina ricorda il sarto, l’arte della sartoria semplice e leggera. Nina ricorda… noi ascoltiamo.

Perché queste foto?

Perché prima che prendesse fortemente piede la confezione, dovevi andare dal sarto o dalla sarta procurandoti prima la stoffa. A Pedace c'erano parecchi sarti e sarte.

Cominciamo con i sarti

Gugliemelli Luigi detto " e ribotta" perché era anche cacciatore.

Longobardi Giuseppe detto "e Jiosi" credo Giuseppe americanizzato e nonno della nostra Patrizia Longobardi.

Pietro Caferro detto " u sartino" per la sua giovane età e per la figura longilinea, era anche mio zio.

Davide Spezzano detto " vituperio".

Pezzi Antonio detto zichino.

Per loro non so spiegare il nomignolo e qualcuno che legge potrebbe saperlo

Andiamo alle donne. Alle sarte.

Saveria Barca in Nicoletti nonna della nostra Antonietta Turco.

Rita Barca detta "du vecchiu" che abitava in via Spiconello.

Biagio e Rita Barca coniugi genitori di Morena Barca.

Nicoletti Gina nonna della carissima Gabry Leonetti che cuciva i miei vestiti fin quando ho abitato a Pedace.

Celestino Assunta che per la sua maestria era soprannominata "Dominique" come il famoso stilista francese Dominique Brunet.

Ricordo un vestito da sposa che ha confezionato ad una ragazza di nome Ines, che non era di Pedace ma che veniva spesso da un suo zio e ha sposato un Pedacese, non ricordo il nome del marito, ma so che era fratello al dottore Salvatore De Luca.

La ragazza già bella di suo era splendida in quel vestito stupendo.

Erano tutti bravissimi artigiani.

Quando mi sono trasferita a Cosenza ho conosciuto una bravissima giovane sarta di nome Teodora Nicoletti detta " a madama" per sottolineare la sua aristocratica bravura.

Abitava a Cosenza Casali vicino la casa di mia zia Erminia che andavo a trovare sempre.

Il vestito bianco a pois rossi e' stato confezionato con sfoffa nuova e la cosa che colpiva le persone quando lo indossavo era la scollatura a barchetta realizzata benissimo, dicevano che non tutti sapevano fare bene questo tipo di scollatura.

Gli altri due li ha confezionati adattando due vestiti di mia zia che ha dismesso dopo la nascita di Ethel. Era cambiato il giro vita.

A me piacevano un sacco tutti e tre".