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24/05/2025 ore 18.25
Opinioni

Il Pd con Elly Schlein punta a Palazzo Chigi tra campi larghi e strategie per scambi di poltrone

I dem stanno tentando di stringere alleanze con forze politiche che, nella maggior parte dei casi, non solo sono improbabili ma anche difficili da digerire

di Carlo Maria Mazzei

Il Partito Democratico, sotto la guida di Elly Schlein, è più che mai deciso a riconquistare la scena politica e, con essa, la poltrona di Palazzo Chigi.

Nei corridoi del partito si vocifera già un'aria da campagna elettorale, nonostante le elezioni politiche siano ancora lontane.

Ma ciò che davvero preoccupa non è la tempistica, bensì la strategia studiata, ovvero quella del campo largo.

Il "campo largo" è diventato il simbolo della nuova visione politica di Schlein.

L'intento sembra essere quello di costruire una coalizione ampia e inclusiva, capace di raccogliere consensi da tutte le forze progressiste.

Ma, se guardiamo da vicino, emerge un quadro ben diverso, che in pochi sanno.

Il Pd sta tentando di stringere alleanze con forze politiche che, nella maggior parte dei casi, non solo sono improbabili ma anche difficili da digerire.

Le manovre per unire i partiti minori del panorama politico sembrano più una somma di piccole tessere di un puzzle che un’efficace strategia di governo.

Ma c'è un altro aspetto che potrebbe sfuggire a molti: dietro la retorica del "campo largo" potrebbe nascondersi un altro obiettivo, forse meno dichiarato, ma non meno rilevante.

Potrebbe trattarsi di una lotta più sottile, una partita di scambi di poltrone che va oltre la semplice ricerca di alleanze politiche.

Se il Pd riuscisse davvero a ottenere l’assalto a Palazzo Chigi, c’è il rischio che il partito finisca per trovarsi intrappolato in un gioco di poltrone, dove il valore delle alleanze non sarebbe tanto strategico quanto puramente utilitaristico.

Schlein potrebbe essere costretta a sacrificare alcune delle sue convinzioni e a barattare le sue ambizioni politiche con un’ulteriore distribuzione di posti di potere all'interno di una coalizione che sembra più una somma di interessi contrastanti che una sintesi di valori comuni.

L’impressione che si ha è che più che un assalto a Palazzo Chigi, il Pd stia cercando disperatamente di sopravvivere in un gioco politico dove nessuno sembra disposto a giocare secondo le sue regole.

La vera domanda che aleggia è se la vera sfida sarà riuscire a riconquistare il governo o se il partito stesso si troverà intrappolato in una guerra di potere che avrà poco a che fare con la governance e molto con l’ambizione.

E allora, come si evolverà?

Il PD corre, inciampa, e si rialza. Ma verso dove?

E soprattutto perché tutti questi malumori interni tra di loro.