Il quadro internazionale in una spirale senza controllo
E le idee vengono dalla democrazia che oggi è negata con un Parlamento relegato a un semplice addobbo
Un futuro incerto. La globalizzazione che avrebbe dovuto assicurare approdi di sicurezza, di sviluppo, di riconoscimento di diritti, di equilibri fra antiche potenze e nuove: solo una pura illusione, sapientemente costruita da chi aveva interessi di supremazia, vecchie mire da raggiungere e spazi economici da gestire.
La globalizzazione è stato un sipario che si è alzato svelando una realtà sbriciolata. Nessuna cooperazione ma solo documenti ben costruiti dopo lunghe discussioni per coprire risultati fallimentari. Nemmeno il rispetto del diritto internazionale è stato assicurato.
I fantasmi di dominio imperiale ritornano con il carico di rancori e di nostalgie. I nazionalismi, le esplosioni fra etnie ripropongono lutti e distruzioni orrende.
Il vecchio bipolarismo delle due super potenze, per alcuni versi rimpianto, lascia il campo a schegge impazzite. Si puntava al governo del globo ma ci sono conflitti contro l’umanità.
Sono crollate le leadership, c’è un vuoto che terrorizza per la imprevedibilità dei governanti. Russia e Ucraina, Medio Oriente, Iran e Israele come tanti altri sono i titoli di conflitti immani.
Ci si interroga giornalmente quali saranno le uscite di chi governa potenze come gli USA e Russia.
Gli umori, i progetti di oggi ricordano le dittature del ‘900.
Il nostro Paese non ha politica estera.
Un Parlamento svuotato, un ministro degli Esteri, una iperbole balbettante, e una presidente del consiglio solo empatica, sono i guasti della non politica.
L’Italia ripercorre storie non nobili quando gli staterelli si prostravano alle potenze straniere per combattersi.
Ora c’è un governo diviso fra sostenitori di Trump e Putin, tra europeisti e anti-europeisti. L’Europa non ha ruolo e una presidente della Commissione non carismatica che non controlla le spinte e controspinte dei 27 stati membri.
L’Onu? Così non serve.
Con il diritto di veto delle cinque nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale e’ solo una impalcatura aulica, ma senza sostanza.
Non ho ben capito le dichiarazioni del ministro Crosetto quando dice che la NATO deve essere ripensata, allargata anche in riferimento all’Onu.
Cosa deve essere una struttura armata dell’Onu?
Siamo alla confusione.
La grinta, il passo bersaglieresco non servono senza idee. E le idee vengono dalla democrazia che oggi è negata con un Parlamento relegato a un semplice addobbo.
Churchill vinse ritrovando il senso della democrazia e della convinta mobilitazione popolare!