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19/09/2025 ore 10.05
Opinioni

Vola ragazzo, vola: Mattia Furlani, il 20enne nuovo volto dell’atletica italiana e internazionale che abbatte i pregiudizi

Il giovane atleta, che ha conquistato l’oro ai Mondiali di Tokyo, ha sbattuto in faccia all’Italia rozza, ignorante e razzista una verità semplice: l’italianità non si misura con il colore della pelle

di Raffaele Piccolo

Vola, salta, urla, vinci alla faccia dei soliti imbecilli.

Mattia Furlani, 20 anni, è il nuovo volto dell’atletica italiana e internazionale. Nato a Marino e cresciuto a Rieti, porta lo sport nel sangue: il padre Marcello fu altista di buon livello negli anni ’80 (con un personale di 2,27 m), mentre la madre Kathy Seck, di origini senegalesi, era una sprinter.

Il 2025 è l’anno della consacrazione. Con un salto da 8,39 metri, ha conquistato la medaglia d’oro ai Mondiali di Tokyo, regalando all’Italia il suo primo titolo iridato nel salto in lungo. È il più giovane campione mondiale della storia nella specialità, superando persino Carl Lewis, che vinse a 22 anni.

E subito sui social è partita la…caccia al nero della sua pelle.

Matteo Furlani, italianissimo, ha sbattuto in faccia all’Italia rozza, ignorante e razzista una verità semplice: l’italianità non si misura con il colore della pelle. L’Italia è dentro, è ciò che fai, è quello che sei, è come vivi. Il salto record di Furlani non è solo uno spettacolare e grandioso sforzo atletico, è prima di tutto una bastonata in faccia a chi, forte della vastità della sua ignoranza, continua a insultare e ghettizzare. Per quei che: “Furlani non è italiano”.

Ma Furlani è nato in Italia, vive in Italia, parla italiano, paga le tasse in Italia, si allena in Italia. E soprattutto, è italiano il suo talento, sbattuto in faccia alle chiacchiere da bar e all’ odio rancoroso in cui sta affogando la nostra società.

Il razzismo è una piaga terribile sulla pelle di ignoranti incapaci, prigionieri di una visione becera, ottusa, antistorica.

L’Italia vera è quella che cresce, cambia, vive con chi lotta ogni giorno per costruire il futuro e rafforzare il senso di comunità, non con chi si chiude nel rancore e nella paura dell’altro. “Non bisogna mai avere paura dell’altro perché tu, rispetto all’altro, sei l’altro”, diceva Andrea Camilleri.

Furlani non è solo un atleta: è l’emblema di un’Italia che non si piega, è la migliore risposta a chi la vorrebbe chiusa, sorda e razzista. Ogni metro del suo salto è un cazzotto nei denti a chi prova a fottersi il futuro di questo Paese con le loro idee volgari e violente.

L’Italia di Furlani è il paese che butta giù i muri, che non si piega a chi infama e discrimina.

Furlani è la prova vivente che il talento e la determinazione sono le uniche bandiere da sventolare. È l’Italia che vince, quella che schianta i pregiudizi, una volta e per sempre.

Atletica, Furlani medaglia d’oro nel salto in lungo ai Mondiali di Tokyo