Agricoltura, la Lega presenta un odg in Consiglio regionale contro le politiche europee «penalizzanti»
Il gruppo a Palazzo Campanella prende apertamente posizione mentre da parte di Occhiuto e Gallo non è ancora arrivata nemmeno una parola sull’argomento
Il gruppo della Lega ha presentato in Consiglio regionale un ordine del giorno recante "Iniziative urgenti per la difesa dell’agricoltura italiana". «Il testo - sottolinea Filippo Mancuso, presidente del Consiglio e commissario del partito -, condiviso dalla responsabile del dipartimento Agricoltura della Lega calabrese Luana Guzzetti, ha come obiettivo il superamento delle politiche europee penalizzanti per il settore agricolo nel contesto della riforma Pac post-2027».
Sul punto, nessuna parola da parte del presidente della Regione Roberto Occhiuto né dell’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo mentre la Lega, alleata di Governo, prende apertamente posizione contro.
Sottoscritto dai consiglieri regionali Giuseppe Gelardi (capogruppo) e Giuseppe Mattiani, il documento ha come prima firmataria la presidente della Commissione Agricoltura di palazzo Campanella Katya Gentile.
Il testo dell’ordine del giorno
Il Consiglio regionale della Calabria
Premesso che:
- la Commissione europea, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen, ha avviato in anticipo di due anni rispetto alla sua entrata in vigore, la definizione della nuova Pac post-2027, generando forte preoccupazione tra gli operatori del settore agricolo italiano;
- la proposta della creazione di un fondo unico nazionale all’interno del Quadro Finanziario Pluriennale (Qfp) dell’Unione europea, che accorpi vari strumenti finanziari, tra cui la Pac, oltre a modificare radicalmente l’attuale struttura a due pilastri (Feaga e Feasr), che ha garantito una relativa stabilità al comparto agricolo negli anni, rischia di indebolire fortemente le politiche di sostegno strutturale al comparto;
- questo nuovo assetto porterebbe infatti ad un decentramento della governance della politica agricola comune, trasformandola in un sistema frammentato e disomogeneo, con gravi ripercussioni sulla competitività delle imprese agricole italiane;
- un simile approccio, peraltro orientato ad una degressività delle risorse, è evidente che abbia come obiettivo quello di disconoscere la funzione economica e strategica dell’agricoltura e il suo ruolo essenziale nella sicurezza alimentare europea;
- il budget agricolo nel periodo 2021/2027 ha già subito una significativa riduzione in termini reali: per l’Italia da 52,4 a 45,3 miliardi di euro, con una forte contrazione del sostegno al reddito e una crescente frammentazione dei pagamenti diretti; -le scelte della Commissione europea – come l’eccessivo ricorso ad atti delegati e l’impostazione performance-based mutuata dal Pnrr – rischiano di accentuare il tecnocratismo decisionale a discapito della sovranità degli Stati membri;
- le recenti mobilitazioni degli agricoltori e delle filiere agroalimentari a Bruxelles denunciano un diffuso malcontento e la percezione di un disinteresse strutturale delle istituzioni europee verso il comparto primario;
- le politiche europee attuali, spesso ispirate da una visione ideologica e lontana dalla realtà dei territori, stanno infatti affossando l’agricoltura italiana, imponendo ad essa vincoli ambientali, burocratici e normativi sempre più rigorosi;
- è necessario che la Pac rimanga al centro delle strategie dell’Ue a sostegno di un sistema alimentare e agricolo sicuro, sostenibile e competitivo, che valorizzi in primo luogo il lavoro degli agricoltori nella veste di custodi dell’ambiente e del territorio;
- il Parlamento europeo stesso ha recentemente adottato una posizione critica verso la Commissione, chiedendo di mantenere l’impianto a due pilastri e aumentare significativamente il budget Pac per far fronte all’inflazione e alle sfide economiche, ambientali e geopolitiche;
- la leadership della Commissione Von der Leyen, in questo contesto, sta mostrando un approccio sempre più punitivo e diffamatorio verso il modello agricolo italiano, ignorando il suo valore in termini di qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare.
Impegna la Giunta regionale:
1. ad esprimere ferma contrarietà alle ipotesi di riforma della Pac proposte dalla Commissione europea, che prevedano il superamento della struttura a due pilastri, con la conseguente riduzione del budget dedicato al settore, andando a minare la competitività dell’agricoltura italiana;
2. a sollecitare il Governo italiano affinché difenda con forza, nelle sedi europee, gli interessi degli agricoltori italiani;
3. a denunciare le derive punitive e ideologiche delle politiche europee in materia agricola, che stanno compromettendo il futuro del comparto agroalimentare nazionale;
4. a promuovere una nuova visione della Pac che valorizzi il ruolo dell’agricoltura italiana come pilastro di sostenibilità, sicurezza alimentare e coesione territoriale;
5. a garantire la partecipazione attiva delle Regioni, delle organizzazioni agricole e dei portatori di interesse nella definizione della futura programmazione post2027;
6. a difendere in tutte le sedi opportune la competitività della filiera agroalimentare italiana, promuovendo l’introduzione di clausole di reciprocità nelle relazioni commerciali e opponendosi a politiche dannose o penalizzanti per il comparto.