Alecci e Ranuccio nell’area Schlein, Falcomatà no e Madeo si vedrà: ecco come si riposiziona il Pd del Consiglio regionale
Dopo la convention di ottobre con cui cattolici e riformisti hanno provato invano a dare uno scossone alla segretaria, c’è attesa per quella del “Correntone” che si riunirà a Montepulciano. Non mancano i riflessi sulla Calabria
Una cosa è certa: con il Partito Democratico non ci si annoia mai. Quando poi parte la corsa al riposizionamento, diventa uno spasso. Così, quello che succede a Milano si ripercuote a Bologna. Quello che si dice a Roma influenza Reggio Calabria e di conseguenza Catanzaro. Cosenza forse di meno, perché è la federazione democrat più radicata e con radici maggiormente profonde. Non di certo meno velenose, tuttavia, quando c’è da litigare. All’orizzonte c’è un appuntamento segnato in rosso su tutti i calendari: la convention di Montepulciano organizzata dal 28 al 30 novembre da quelle aree che hanno spinto per l’elezione di Elly Schlein nel 2022.
Il suo essere militante non piace più. Sicuramente tra i notabili del partito non come prima. Ci saranno tutti: dalla sinistra-sinistra di Andrea Orlando e Peppe Provenzano a quella degli ex Art.1 di Roberto Speranza e Nico Stumpo, fino ad Areadem di Dario Franceschini. Insieme appassionatamente per lanciare un messaggio alla segretaria che, come contromossa, ha annacquato l’evento spedendo i suoi luogotenenti in prima fila al mega raduno e ritagliando per sé l’ultimo intervento. Il più importante, quello che chiuderà i lavori.
Quasi un mese fa, invece, cattolici e riformisti si sono ritrovati a Milano per reclamare spazio all’interno del partito e provare in qualche modo a spostare l’asse verso il centro. Magari un tantino più lontano da Movimento 5 Stelle e Avs con cui Schlein vuole plasmare le fondamenta del campo largo. I più rumorosi sono Pina Picierno, Giorgio Gori e Lorenzo Guerini.
Proprio quest’area, in una sorta di scouting su tutto il territorio nazionale, pare abbia fatto la corte ad Ernesto Alecci, primo eletto del Pd in Calabria con circa 12mila voti. Il nuovo capogruppo in Consiglio regionale poteva scegliere ciò che preferiva all’interno dell’assise, ma alla poltrona più rappresentativa (e remunerativa) di vicepresidente ha preferito la strada della politica. La sintonia con il senatore Alessandro Alfieri è nota, così come la decisione di quest’ultimo e dell’europarlamentare Stefano Bonaccini di restare nella maggioranza di Elly. Da qui la nascita del nuovo asse Alecci-Nicola Irto-Jasmine Cristallo. Va annoverato nella maggioranza della segretaria nazionale anche Giuseppe Ranuccio, forte di un filo diretto con il segretario regionale.
Discorso più ingarbugliato per Rosellina Madeo. Inizialmente era nella corrente dell’ex Ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni fino alla sua uscita dal Pd. A novembre 2024 ha partecipato ad un evento organizzato da Energia Popolare di Alfieri e Bonaccini, ma ad ottobre scorso non è passato inosservato il contributo dato alla sua elezione da Mimmo Bevacqua, da sempre al fianco di Franceschini e Areadem. Insomma, non è detto che si sia già posizionata.
Giuseppe Falcomatà, last but not least, va annoverato innanzitutto tra quei sindaci Pd che scalano posizioni dall’interno. Con il futuro governatore della Puglia Antonio De Caro ha un rapporto molto stretto al punto quasi da considerarlo un modello. Il suo alleato più grande, però, è Demetrio Naccari Carlizzi devoto ad uno dei cosiddetti “padri fondatori” del Partito Democratico: l’ex premier Paolo Gentiloni. Nella campagna elettorale che lo ha portato da Palazzo San Giorgio a Palazzo Campanella, però, i più attenti avranno notato l’endorsement di Matteo Renzi che lo avrebbe voluto candidato alla presidenza.