Aree interne, la ricetta del ministro Zangrillo dal cuore dell’Aspromonte: «Renderle accessibili e convincere i giovani a restare»
Il rappresentante del Governo a Santo Stefano rilancia la strategia del governo e del suo ministero: «La semplificazione per rendere la vita più semplice a cittadini e imprese»
«Il tema del depopolamento delle aree interne è un tema che riguarda molte realtà del nostro paese. Noi abbiamo bisogno di costruire dei percorsi per fare esattamente il contrario per cercare di valorizzare queste aree. Che significa intanto assumere delle decisioni per rendere queste aree, delle aree che sono raggiungibili facilmente raggiungibili dalla banda larga raggiungibili dal punto di vista logistico. E poi dobbiamo convincere i nostri giovani a non a non scappare, ma anzi a rimanere in questi luoghi».
Aree interne, lo Stato abbandona 13 milioni di italiani: addio (nel silenzio) a scuole, ospedali e serviziIl ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo a chi gli domanda che direzione vuole intraprendere il governo - tenendo conto anche del documento circolato nelle scorse settimane e che ha fatto tanto discutere - punta su due verbi per combattere lo spopolamento delle aree interne del nostro paese: «Credere ed investire» ha detto, che significa anche fare un grande lavoro dal punto di vista proprio della possibilità di valorizzare dal punto di vista commerciale ed economico, ma anche se non soprattutto dal punto di vista logistico queste realtà. Il ministro ha partecipato ad un dibattito dal titolo “Valorizzare le aree interne attraverso la Pubblica amministrazione” nell’ambito del DeaFest, il festival delle tradizioni della Vallata in cui si incastona il comune di Santo Stefano in Aspromonte, su cui ha puntato forte anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, che ha fatto gli onori di casa insieme al “padrone di casa” Francesco Malara, sindaco di Santo Stefano, accompagnato dai colleghi Francesco Marra (S. Alessio), Domenico Romeo (Calanna) e Michele Spadaro (Laganadi). All’incontro hanno partecipato anche l’eurodeputata Giusi Princi, di casa da queste parti, e il Rettore della “Mediterranea”, Giuseppe Zimbalatti.
«Le nostre – ha aggiunto Zangrillo - sono realtà che si contraddistinguono per l'agricoltura e molto spesso anche per l'artigianato. Noi abbiamo una ricchezza di artigianato che nessuno ha nel mondo. Io mi sono molto occupato in questi mesi di semplificazione proprio per rendere la vita più semplice a tutte quelle piccole realtà imprenditoriali che hanno bisogno di facilitazioni per poter rimanere nei luoghi in cui operano. Se noi oggi siamo capaci di rendere più semplice la vita a queste realtà artigiane, poi alla fine si trova anche il coraggio per rimanere nel luogo in cui si è, anche per trasmettere le proprie capacità alle nuove generazioni».
Il ministro non nasconde che si tratta di un lavoro molto importante e che non si risolve in qualche settimana o in qualche mese, ma sottolinea che «questo governo sta facendo uno sforzo veramente straordinario per cercare di costruire un sistema impresa che dia molta attenzione alle piccole realtà e che quindi non si occupi soltanto delle grandi realtà industriali, che purtroppo in Italia sono carenti. Noi abbiamo circa quattro milioni di piccole e medie imprese che sono quelle che operano in realtà come queste e si occupano di turismo di artigianato si occupano di commercio e dobbiamo quindi creare le condizioni affinché il lavoro per queste realtà non diventi un lavoro eroico ma diventi un lavoro sul quale le persone possono credere e investire».
Il ruolo della pubblica amministrazione in questo senso, Zangrillo lo spiega così: «Ai ragazzi che lavorano con me al ministero dico che quando noi pensiamo che cos'è la pubblica amministrazione dobbiamo dimenticarci i ministeri centrali, i palazzi romani, e dobbiamo pensare invece ai territori, ed essere qui in Calabria che è un territorio meraviglioso ed essere non in una grande città ma in un comune in Aspromonte, per me è il modo migliore di esprimere la politica, perché la politica è stare in mezzo alla gente stare in mezzo al popolo saper ascoltare le persone».
D’altra parte per Zangrillo il ruolo del ministro è quello di cercare di rendere la vita più semplice a cittadini e imprese, «e io non lo imparo stando chiuso nel mio ufficio, lo imparo se invece vengo nei luoghi dove la gente vive e in questo momento ci sono anche tanti turisti e questo è il modo per dialogare per ascoltare e tornare in ufficio e cercare di prendere le decisioni giuste».
Decisioni che devono servire al Pese, perché l'Italia è un paese di ottomila comuni. «Di questi ottomila comuni dobbiamo ricordarci che quelli numericamente più rilevanti sono i piccoli comuni che sono la vera ricchezza del nostro paese perché ciascuno di questi comuni nel tempo è riuscito a definire e ad esprimere virtù talenti caratteristiche e specialità. E quindi insomma venire con il mio ruolo istituzionale significa anche restituire attenzione alle persone che fanno grande il nostro paese che fanno diventare l'Italia un simbolo in tutto il mondo».