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28/06/2025 ore 10.43
Politica

«Brogli, aggressioni e minacce»: a Rende il congresso del Pd è una rissa ancor prima di iniziare

Durissime accuse dalla mozione di Pino Le Fosse che minaccia di rivolgersi alla magistratura: «Assemblea convocata senza comunicazione ufficiale agli iscritti e spoglio delle schede a porte chiuse». Nel mirino finisce il consigliere regionale Bevacqua

di Redazione Politica

Congresso regionale unitario e senza scossoni mentre le tensioni interne si scaricano sui territorio. Parlavamo giusto ieri del tafazzismo del Pd e da Rende arriva una conferma di quanto, a livello locale, il clima sia teso. Spoiler: la minaccia non è soltanto di portare lo scontro davanti alle Commissioni di garanzia regionale e nazionale ma anche di rivolgersi alla magistratura. Ma passiamo al racconto dei fatti, affidato per ora a una nota della mozione Le Fosse.

La mozione Le Fosse: «Sagra di brogli elettorali»

Ieri anche in provincia di Cosenza è partito il congresso del Partito Democratico per il rinnovo degli organi di segreteria della Federazione provinciale. A Rende, tuttavia, i toni si sono surriscaldati all’inverosimile, tanto che il coordinamento della mozione Le Fosse, a sostegno della candidatura di Pino Le Fosse ha preannunciato conseguenze pesanti. In un comunicato diffuso nelle ultime ore, si parla apertamente di una «sagra di brogli elettorali» e di gravi irregolarità procedurali» che potrebbero avere pesanti ripercussioni legali e politiche.

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La denuncia: «Congresso fantasma senza comunicazione ufficiale»

Secondo quanto denunciato, l’assemblea congressuale sarebbe stata «convocata senza alcuna comunicazione ufficiale agli iscritti», violando apertamente il regolamento interno del partito. «Solo nella notte precedente, e con un inusuale orario di inizio alle 14:00, sarebbe stato avviato un “congresso fantasma” in un albergo cittadino, alla presenza di un ristretto gruppo di persone guidato dal capogruppo regionale Domenico Bevacqua».

«Rappresentante della lista Le Fosse aggredito e minacciato»

Il rappresentante della lista Le Fosse in Commissione provinciale di garanzia, una volta giunto sul posto diverse ore dopo l’inizio, secondo quanto denunciato nella nota «sarebbe stato aggredito e minacciato dallo stesso Bevacqua».
A peggiorare la situazione, «lo spoglio delle schede e la redazione del verbale sarebbero avvenuti a porte chiuse, impedendo qualsiasi verifica trasparente del processo».

Il comunicato denuncia inoltre che «le funzioni di garanzia del congresso sarebbero state affidate arbitrariamente a una persona non nominata dalla Commissione provinciale, con una successiva sanatoria irregolare avvenuta tramite atto monocratico della presidente della Commissione di garanzia, in palese violazione del regolamento congressuale».

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Tutti questi elementi, «compresi i presunti brogli elettorali, l’inserimento nel voto di iscritti mai convocati e l’aggressione fisica denunciata, sono stati oggetto di un ricorso formale inoltrato alle Commissioni regionale e nazionale di garanzia e saranno sottoposti anche al vaglio della magistratura».

La mozione Le Fosse chiede quindi «l’annullamento del congresso tenutosi a Rende e un ripristino della legalità democratica interna, in vista della scelta del prossimo segretario provinciale del Partito Democratico di Cosenza».