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02/09/2025 ore 10.10
Politica

Buonuscita da 20mila euro e pensioncina: i paracadute per i consiglieri regionali (che “litigano” sul reddito di dignità)

La fine traumatica della legislatura garantisce comunque due bonus per salutare il Palazzo senza traumi: una sorta di Tfr per tutti (utile per la nuova campagna elettorale) e il “vitalizio” ridisegnato nel 2019. Come funzionano questi privilegi per lavoratori speciali

di Pablo Petrasso

Lo strappo di Roberto Occhiuto ha messo tutti nei guai, a prescindere dagli schieramenti: un anno e passa in meno di stipendio da consigliere regionale e una campagna elettorale in più da finanziare, per chi sceglierà di ricandidarsi. Il bilancio si sposta di diverse decine di migliaia di euro. Anche per questo c’è una corsa ancora sotto traccia che si accenderà nelle prossime settimane, perché le leggi regionali accompagnano in maniera dolce l’addio a Palazzo Campanella e prevedono una pensioncina che comunque buttala via, per quanto sia di entità non paragonabile ai vecchi vitalizi.

Così, mentre lo scontro tra gli schieramenti che sostengono Tridico e Occhiuto ruota intorno al Reddito di dignità, un pezzo di politica regionale si appresta a ricevere un altro tipo di supporto economico, ben più consistente. Per alcuni i sostegni sono addirittura due, almeno in prospettiva. Buonuscita (o trattamento di fine mandato) o mini vitalizio (indennità differita): due investimenti ad alto rendimento.

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20mila euro per superare il trauma

Per il trattamento di fine mandato il versamento mensile è minimo: il 3% dell’indennità di carica. Poco più di 100 euro al mese per avere un “premio” finale di 5100 euro maturati ogni anno. Si fa presto a fare i conti per la legislatura appena terminata. Tutti gli inquilini del Palazzo hanno diritto ad un gruzzolo di poco superiore a 20mila euro: 4 anni di permanenza in Consiglio regionale moltiplicati per 5100 euro come vuole la legge e che arriveranno a prescindere dalla pensione differita.

La legge prepara un paracadute per chi precipita fuori dall’assemblea regionale: una somma utilissima, specie in questo frangente, per progettare una nuova e costosa campagna elettorale da sostenere nei collegi. E anche per chi dovesse scegliere di non cimentarsi nella competizione del 5 e del 6 ottobre 20mila euro non sono proprio bruscolini: uno scivolamento morbido verso il ritorno a una vita “normale”, in ogni caso una buonuscita che un lavoratore qualunque tirerebbe su in più di 10 anni, altro che quattro.

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La pensioncina facile per i consiglieri regionali

Anche l’indennità differita è un ottimo investimento: un versamento mensile modesto per un vitalizio che sarà anche molto meno vantaggioso rispetto ai vecchi standard ma è sempre molto più di quanto spetta a un lavoratore “normale”. Anche in questo caso qualche esempio può aiutare: un consigliere regionale matura in 5 anni una pensione di 980 euro al mese che potrà percepire a 65 anni, dai quali si scala un anno ogni 12 mesi di carica fino a un massimo di 10. Alcune sono già partite e si cumulano con eventuali assegni vitalizi già maturati con le vecchie leggi. Altro privilegio difficile da riscuotere fuori dal Palazzo.

Si tratta, in soldoni, una pensione da incassare a partire dal 65esimo anno di età. Idea nata nel 2019 tra le polemiche per riallineare la Calabria alle altre Regioni: l'indennità è riservata ai consiglieri che abbiano esercitato il loro mandato per almeno 5 anni, anche non consecutivi. Chi ha non raggiunto i cinque anni di anzianità può richiedere il rimborso dei contributi versati, oppure continuare a versarli fino a maturare un quinquennio di contributi.

È successo alla fine delle ultime legislature, succederà anche nelle prossime settimane, quando gli inquilini del Palazzo potranno richiedere agli uffici del Consiglio di continuare a versare mensilmente la loro "rata" – poco più di 400 euro, cioè l'8,35 per cento del loro stipendio lordo base mensile (5.100 euro) - per maturare il diritto alla pensioncina. Succede perché la legislatura è stata interrotta in anticipo e manca circa un anno per arrivare ai cinque canonici di versamenti.

Per raggiungere la fatidica quota, dunque, sarà necessario continuare a versare 450 euro per circa un anno: poco male, nel giro di 5 mesi l’investimento sarà ripagato. Insomma, la fine della legislatura sarà pure stata traumatica ma i consiglieri regionali di paracadute ne hanno addirittura due.