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03/10/2025 ore 15.11
Politica

«Caro futuro presidente, i giovani chiedono opportunità, non pacche sulle spalle. Basta parole, servono fatti»

La lettera di un sedicenne liceale di Cosenza al governatore che sarà eletto. Sanità, trasporti e scuola tra le priorità che dovrà affrontare

di Redazione Attualità

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Raffaele Piccolo, sedicenne di Cosenza, che scrive al futuro presidente della Regione. Giovani, sanità, trasporti tra le priorità da affrontare. 

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Gentile futuro presidente,

Chi le scrive è un giovane studente liceale di Cosenza

tra pochi giorni riceverà un mandato che non può essere trattato come un titolo onorifico ma come una responsabilità concreta. La Regione che andrà a guidare non ha bisogno di proclami o di campagne elettorali infinite: ha bisogno di decisioni forti, trasparenti e coraggiose.

I cittadini sono stanchi di promesse che evaporano il giorno dopo il voto. La sanità, per esempio, è da anni un terreno fragile: liste d’attesa interminabili, ospedali insufficienti, reparti chiusi e disuguaglianze tra chi può permettersi cure private e chi invece resta intrappolato in un sistema inefficiente. Non è accettabile che la salute diventi una lotteria legata al portafoglio o al comune di residenza.

Non meno urgente è la questione dei trasporti. In molte aree il diritto a muoversi liberamente è ancora un miraggio: autobus che non passano, treni obsoleti e strade dissestate spingono all’isolamento, soffocano la crescita economica e rendono impossibile immaginare una Regione moderna. Senza mobilità, non c’è futuro.

E poi c’è il tema dei giovani. Si parla sempre di loro, ma raramente si costruisce qualcosa per loro. La scuola rischia di restare un guscio vuoto se non diventa luogo di esperienze, laboratori, sport, cultura. I giovani chiedono opportunità, non pacche sulle spalle. Vogliono formazione, spazi, lavoro, e soprattutto la possibilità di restare in questa terra senza sentirsi costretti a partire.

Se davvero intende governare, lo faccia con la consapevolezza che qui non serve un amministratore distratto né un venditore di sogni, ma una guida che sappia affrontare i nodi irrisolti con concretezza e serietà. La Regione non ha bisogno di un futuro presidente che si limiti a inaugurare tagli di nastro, ma di uno che metta mano ai problemi veri, anche a costo di scelte impopolari.

Il tempo delle parole è finito. Ora servono fatti.

Con questo augurio, le rivolgo un saluto e un sincero in bocca al lupo: che possa essere davvero il Presidente del cambiamento che tanti attendono.

Raffaele Piccolo