Catanzaro Servizi, rischio crac e 130 famiglie in bilico ma Fiorita chiede fiducia: «Ci crediamo ancora»
Dopo la sessione del consiglio comunale convocato sul punto ed invocata da mesi il primo cittadino analizza la situazione chiarendo volontà ed obiettivi della sua maggioranza. Il veemente dissenso di Costanzo (Forza Italia) e di Veraldi (Azione)
Nonostante qualche violento attacco verbale (dell’azzurro Sergio Costanzo che gli ha contestato il tradimento amicale dell’ex amministratore Gianluca Silipo e quello del calendiano Stefano Veraldi il quale gli ha sventolato dati contrastanti con quelli enunciati nella relazione) il sindaco del capoluogo di Regione e la sua maggioranza (per la verità silenziosa) hanno affrontato in Consiglio Comunale la spinosissima questione della Catanzaro Servizi.
Rischio crac
A rischio ci sono la partecipata e le centinaia di famiglie di dipendenti ma anche il Comune stesso per le eventuali pesantissime ripercussioni finanziarie sulle sue casse.
«Una vicenda che ci amareggia, che ci preoccupa – ha detto Nicola Fiorita al network LaC – Purtroppo sono state compiute delle azioni rischiose, non autorizzate, che oggi, almeno in parte, non sono andate a buon fine. La revoca dell'amministratore Silipo è stata per me molto dolorosa ovviamente sul piano personale, ma necessaria perché non c'era più la fiducia nell'amministratore di Catanzaro Servizi che ora sarà guidata provvisoriamente (leggasi per i prossimi mesi) da Tonino De Marco. Dobbiamo far fronte a una situazione non semplice, però lo facciamo con grande determinazione per cercare appunto di salvaguardare una partecipata che impiega 130 persone, una partecipata in cui noi crediamo ancora nonostante questo incidente di percorso».

Durante le due ore di assise il primo cittadino ha mantenuto un profilo basso e la massima calma rispetto alle accuse verbalmente accese ed alle richieste di confronto sui numeri di chi, come Azione, rivendica di aver suonato numerosi campanelli d'allarme rimasti inascoltati.
Campanelli d’allarme
«No, non è suonato nessun campanello d'allarme – ribatte Fiorita – la verità è questa, che alcune operazioni non erano conosciute, che alcune operazioni sono state modificate in corsa. La transazione Aurora (società immobiliare privata) era un'operazione importante, da noi fortemente voluta e condivisa dall'amministratore, ma mai autorizzata poi nel cambio di alcune modalità di pagamento. I campanelli d'allarme sono suonati purtroppo quando alcune operazioni erano già state compiute».
L'urgenza è massima ed allora Fiorita ha chiesto al traghettatore Tonino De Marco alcuni obiettivi primari. «Una rivisitazione nell'organizzazione della società, l'azzeramento del pregresso, un’ accelerazione sull'attribuzione dei servizi, ma lo scoglio principale adesso – conclude il sindaco di Catanzaro – è una nuova trattativa con Aurora per ridefinire alcuni dettagli sulla transazione e soprattutto l'approvazione del nuovo bilancio».