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02/05/2025 ore 14.55
Politica

Corigliano Rossano, Baldino e Tavernise: «Distretto di polizia solo sulla carta, c’è una sola pattuglia per 80mila abitanti»

La deputata ed il consigliere regionale: «Gli altri distretti calabresi superano le 100 unità quello ionico è fermo a 67. Il territorio ha bisogno di presenza vera dello Stato, non di etichette»

di Redazione Politica

«Vi diamo il generale, ma non vi diamo i soldati». È con questa amara constatazione che la deputata ed il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Vittoria Baldino e Davide Tavernise, denunciano la situazione «paradossale del Commissariato di Corigliano Rossano, formalmente elevato a Distretto ma, nei fatti, abbandonato a sé stesso».

«A che serve cambiare la targa se poi non si rafforza l’organico? Il Ministero ha effettuato un’operazione puramente simbolica: il primo dirigente è arrivato – spiegano i due portavoce del movimento – ma il numero degli agenti resta fermo a 67 unità. In pratica, non siamo un distretto. Una sola pattuglia per turno, in un territorio vastissimo che abbraccia due ex comuni e oltre 80mila abitanti, è del tutto insufficiente, soprattutto con l’arrivo dell’estate e il conseguente aumento della popolazione e delle criticità».

Corigliano Rossano, dopo anni d’attesa il commissariato di polizia elevato a distretto

Secondo Baldino e Tavernise, la decisione di elevare il Commissariato a Distretto è stata assunta «senza una reale pianificazione», né una «valutazione concreta del fabbisogno di risorse umane e logistiche».
«A Corigliano Rossano – sottolineano – una pattuglia parte da Rossano per coprire anche Corigliano, una città di 40mila abitanti. Ma con una sola pattuglia, è impossibile garantire sicurezza, tempestività e presenza reale sul territorio».
Il confronto con altre realtà calabresi è impietoso: «Gli altri distretti già attivi – come Gioia Tauro, Lamezia Terme e altri – superano le 100 unità. Corigliano-Rossano, invece, resta fanalino di coda. È una vittoria di Pirro: ci dicono che siamo diventati distretto, ma non ci mettono in condizione di operare».

Baldino e Tavernise chiamano in causa il Ministero dell’Interno e il Dipartimento di Pubblica Sicurezza: «Serve un’inversione di rotta immediata. Il territorio ha bisogno di presenza vera dello Stato, non di etichette. Se non si rimpingua l’organico, questa scelta rischia di essere controproducente, alimentando disillusione e sfiducia nelle istituzioni. I cittadini di Corigliano Rossano hanno diritto a sicurezza reale, non di facciata».