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24/02/2025 ore 15.02
Politica

Corigliano Rossano, nuova governance (con diaspora in vista) in Fratelli d’Italia

Alle porte una nuova fase con Dora Mauro coordinatrice cittadina mentre la costola coriglianese (mai troppo simpatizzante del senatore Rapani) avrebbe richiesto l’apertura di un nuovo circolo

di Luca Latella

Dora Mauro

Certo, i dati tra le Politiche e le Amministrative non possono essere comparati per mille motivi, ma quel 5,6% ottenuto alle ultime elezioni comunali (ed il 23,5% ottenuto alle ultime Politiche, con ben 13 punti percentuali in meno rispetto al Movimento Cinque Stelle), certificano una “linea” poco apprezzata dagli elettori di Corigliano Rossano. Forse anche per questo la costola locale di Fratelli d’Italia, a distanza di mesi è in fermento.
Nel fine settimana, infatti è previsto il congresso cittadino che sancirà, a quanto pare per acclamazione, l’investitura di Dora Mauro – apprezzata cittadina attiva, ex assessore nella giunta Mascaro ed in predicato di una candidatura a sindaco nel centrodestra – a coordinatrice cittadina di un organo direttivo che sarà composto da dieci persone: tre dovrebbero essere esponenti del partito di Rossano, altri tre di Corigliano, più gli incaricati. Un direttivo, a quanto sembra, figlio del “bilancino” – strumento utilizzato per calmierare le due anime del partito basate sulla “carta d’identità” e quindi sui luoghi di nascita – che stride con le filosofie fusioniste abbracciate dai meloniani rossanesi sin dal primo momento.

Diaspora coriglianese in vista

Fin qui, dunque, tutto sembra filare liscio, tra le classiche dinamiche dei partiti. Qualcosa, però, cova sotto la cenere se è vero com’è vero che l’anima coriglianese del partito è in subbuglio, e da tempo. Evoluzioni che potrebbero sfociare anche in una prossima diaspora del circolo cittadino e, quindi, nella scissione verso uno nuovo, che pare sia stato richiesto e prospettato da un gruppo di tesserati coriglianesi. I quali, in alternativa, starebbero anche pensando di aderire al movimento politico “Nazione Futura” presieduto da Francesco Giuliani, già consigliere speciale dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
All’origine della deriva coriglianese ci sarebbero le divergenze di vedute sulla governance locale – e non solo – con il senatore Ernesto Rapani, deus ex machina dell’anima meloniana rossanese. Contrasti che potrebbero essere amplificati anche dall’avvicendamento tra Dora Mauro e Gioacchino Campolo, coordinatore cittadino in scadenza, già consigliere comunale di Corigliano, da sempre contrario alla fusione – uno dei quattro che votò no all’atto di impulso del consiglio comunale ausonico – e mai realmente vicino alle posizioni di Rapani.

Le espulsioni

Intanto nelle scorse settimane, contrariamente a quanto accaduto nel Partito democratico, il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia ha provveduto ad espellere i “cattivi”, quattro tesserati del circolo di Corigliano Rossano che hanno sostenuto pubblicamente o si sono candidati con il “nemico”, Flavio Stasi.
Tra questi, Francesco Marino Scarcella, poi eletto in consiglio comunale. Per lui uscire dalle sedi di Rapani e Pasqualina Straface ed entrare in quella di Flavio Stasi, che lo ha comunque accolto, è stato un attimo. Insomma, anche in politica – o forse soprattutto in quella certa politica assetata di postazioni – gli effetti collaterali della fusione continuano a manifestarsi.