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08/07/2025 ore 06.30
Politica

Cosenza, il Policlinico va (troppo) di fretta: legge in aula tra dubbi di incostituzionalità e spaccature nel centrodestra

Nonostante i rilievi dell’ufficio legislativo e l’opposizione di Talerico, la maggioranza approva il progetto in Terza commissione: per gli esperti della Cittadella è altissimo il rischio di incostituzionalità

di Massimo Clausi

C’era una gran fretta nella scorsa riunione della Terza commissione (Sanità e servizi sociali) presieduta da Pasqualina Straface (Forza Italia). Eppure all’ordine del giorno c’era una proposta di legge molto delicata, quella relativa alla istituzione dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cosenza. In pratica il famoso policlinico che dovrebbe fare il paio con la nascita della facoltà di Medicina e Chirurgia sulle colline di Arcavacata.

In realtà la legge, come sempre, ha un titolo più complicato “Integrazioni alla legge regionale 16 dicembre 2021, n. 33 (Razionalizzazione e miglioramento dell’offerta assistenziale nel territorio regionale)” e sono proponenti i consiglieri regionali Pierluigi Caputo (Fi), Giuseppe Graziano (Azione), Luciana De Francesco (FdI) e la stessa presidente di commissione Straface.

La proposta è stata approvata a maggioranza, più il voto favorevole di Ferdinando Laghi (Misto) e l’astensione di Amalia Bruni (Pd) che ha giustificato il voto con la necessità di approfondire meglio l’argomento.

Questo perché la proposta di legge ha incassato una sonora bocciatura da parte dell’ufficio legislativo della Regione. Nel parere tecnico allegato al dossier, difatti, si legge che la Calabria, come sanno tutti, è in regime di commissariamento da dodici anni. Quindi la norma è in contrasto con i poteri che il Governo affida al Commissario fra cui proprio quello di “disegnare” la rete ospedaliera regionale e sottoporla al tavolo interministeriale di controllo.

Non solo. L’ufficio legislativo nel suo parere sottolinea anche che l’istituzione di nuove aziende ospedaliere universitarie integrate con il Servizio sanitario nazionale deve essere preventivamente autorizzata con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica di concerto con il Ministro della sanità, sentita la Conferenza Stato - regioni, tenendo conto del fabbisogno formativo complessivo del Paese e della localizzazione delle strutture formative già esistenti. Secondo la legge, ricorda sempre il legislativo, alla costituzione delle aziende di questo tipo si provvede con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della sanità di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica.” Alla luce di queste considerazioni, quindi, la legge appare incostituzionale laddove i nostri consiglieri regionali si sostituiscono ai Ministeri competenti.

Ancora l’ufficio legislativo censura il comma in cui si parla di immediata efficacia della legge ricordando che in base allo Statuto regionale “il periodo ordinario per l’entrata in vigore della legge è di 15 giorni e che la Corte dei conti ha più volte criticato il costante ricorso all’urgenza, evidenziando come vada, di norma, rispettato il termine ordinario, fatte salve deroghe che restano eccezionali e devono essere sorrette da valide ragioni d’urgenza, che, nel caso di specie, non sono indicate nella relazione illustrativa”.

Tutte queste osservazioni dell’ufficio legislativo avrebbero suggerito un surplus di riflessione. Magari un ritorno della proposta di legge in commissione per presentare eventuali correttivi o emendamenti.

Ma i consiglieri regionali di maggioranza non erano dello stesso avviso, forti forse del parere di Teresa Celestino del Dipartimento Salute e Welfare della Regione che è stato favorevole alla norma “in coerenza - si legge nel resoconto sommario dei lavori di commissione - con gli atti già avviati dalla Regione, evidenziando l’importanza della collaborazione tra assistenza, formazione e ricerca. Ritiene che l’Azienda ospedaliera di elevata specialità di Cosenza sia idonea a realizzare tale percorso di integrazione ed esprime, quindi, parere favorevole alla proposta”.

Per questo la presidente ha messo ai voti la proposta di legge che è stata subito approvata con Pierluigi Caputo individuato come relatore in consiglio regionale. Resta il sospetto su tutta questa fretta su una vicenda che ha un interesse cruciale per la Calabria e che già sta creando fibrillazioni nella stessa maggioranza Occhiuto.

Il forzista Antonello Talerico, ad esempio, si è preso la briga di diffondere una nota in cui ha sottolineato che non voterà la proposta di legge. «Da giurista - ha detto - non posso votare norme contrarie alla legge e che soprattutto non produrrà alcun effetto concreto». Il resto della maggioranza come voterà?