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20/05/2025 ore 07.06
Politica

«Da Greco pettegolezzi da bar, Principe&Co sono nervosi: temono di perdere», la versione di Orsomarso (Fdi) su Rende

Il senatore interviene dopo l’intervista a LaC del leader di Idm e ribattezza il movimento “Italia del Movediamo”: «Lo rispetto e l’ho difeso in Consiglio regionale ma sia più coerente. Come si fa a passare da Oliverio a Forza Italia, da Salvini all’alleanza con i socialisti? La loro coalizione è un’insalata»

di Massimo Clausi

«Voglio bene a Orlandino Greco perché è un buon amministratore, che ha governato bene il suo paese, ma come lui sa molto spesso sono in pieno disaccordo con lui soprattutto quando parla di politica o dice di parlare di politica».

Il senatore di Fratelli d’Italia, Fausto Orsomarso prende con ironia l’intervista che il sindaco di Castrolibero e leader di Idm ha rilasciato alla nostra testata e in cui lo tira in ballo.

«Capisco bene - dice il senatore - che le coalizioni non sono caserme, ma per un minimo di coerenza quando uno si candida a guidare il Paese, la Regione o una grande città dovrebbe stare in una visione ben definita. Capisco anche che questo spesso comporta sacrifici personali nel nome di un progetto più ampio che abbia senso politico, almeno se vogliamo parlare di politica anziché di convenienze personali».

Lei dice che Greco ha parlato guardando alle sue convenienze?
«Guardi mi sarei aspettato, per come stiamo facendo noi, che stiamo parlando del nostro progetto politico, che ciascuno facesse la propria parte, ma mi pare di capire che, dopo che avevano annunciato una vittoria a tavolino, ci sia un po' di nervosismo. Io non so chi gli abbia ordinato una tale intervista scomposta negli argomenti e nei sottintesi… potrei pure immaginarlo, ma sinceramente non me la sarei aspettata».

«Contro Principe il partito unico trasversale che vuole cancellare Rende. La Cittadella? Vota Bilotti»

Cosa non si aspettava? La pochezza del ragionamento politico?
«Mi pare che metta l'accento del dibattito su pettegolezzi e sottintesi da bar, perché così vanno classificati, che pure appartengono a certe nostre latitudini di piccola comunità. Però mi lasci dire che le sue parole tradiscono invece il tono alto che lui spesso ama richiamare, scrivendo anche libri, mentre io ancora provo a leggere, perché sono un socratico nel senso che c'è sempre da imparare».

Beh, però Greco fa riferimento ad una debolezza delle vostre liste e lancia l’accusa di accordi trasversali…
«Mi pare strano che quest’accusa venga da quella coalizione. Mi pare che quelle di Principe abbiano al loro interno tutto e il contrario di tutto, anche quelli che per anni l'hanno contestato in modo violento, più di quanto facciamo noi, per una questione di stile, sul piano politico. Noi vogliamo che i cittadini scelgano i nostri programmi, quello che è il meglio per la comunità. I pettegolezzi lasciamoli ai bar perché ogni elezione poi passa. E’ facile fare Italia del Meridione, che io ho battezzato Italia del Movediamo, e stare in diverse cose, perché vorrei ricordare a lui, che ribadisco nei momenti anche più difficili che hanno accompagnato la sua esperienza ho sempre rispettato (sono stato l'unico ad alzarmi in Consiglio regionale a difenderlo) insomma, sul piano dello schema dei valori, lui è passato da Oliverio a candidarsi poi con Forza Italia, a sostenere le politiche Salvini e oggi passare con Sandro Principe»

Dice che il cemento con Principe è stato il no al referendum sulla città unica fra Cosenza-Rende e Castrolibero e aggiunge che anche lei è stato tiepido su questa vicenda…
«Guardi noi siamo stati coerenti e da sempre rispettiamo le scelte dei cittadini. C'è la firma di Luciana De Francesco sull'iniziativa, abbiamo sempre sottolineato che è una scintilla che parte dall'alto, perché ovviamente il piccolo cabotaggio di piccoli interessi ha impedito sinora di arrivare a una conurbazione vera. Ormai la fusione è superata dai tempi, come ribadito anche dal Tuel che spinge per le Unioni dei Comuni perchè le fusioni delle grandi città non hanno funzionato ma siamo per la condivisione di servizi dai trasporti, agli investimenti infrastrutturali… non possiamo fare un palazzetto in ogni città, bisogna ragionare in questo senso. Il referendum ci è sembrato uno stimolo giusto dal quale ripartire per pensare ad una grande città. Non posso concordare con chi, come lui, si sentiva quasi defraudato di una legittima elezione. Magari se lo facesse spiegare dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso che oggi è suo alleato e all’epoca ha rivendicato più volte di aver votato si al referendum»

Eppure Greco dice che è la vostra coalizione a non essere coesa…
«Lo ringrazio perché mi descrive come il fesso del villaggio, mi tengo volentieri l’iperbole dello schiaffo, solo che lui in vita sua non è mai stato fra quelli che si mettevano al centro, era fra quelli che gli schiaffi a rotazione li dava sperando che qualcuno potesse prima o poi cadere, perché certo se con l'Italia del Movediamo (sorride, ndr) gioca a cento pali, prima o poi uno lo vince»

A parte l’ironia cosa risponde sul piano politico alla debolezza della coalizione?
«Anche questo mi sembra un dibattito da bar. La nostra coalizione con tutti i dirigenti politici, compresi i consigli regionali, i deputati e tutti i candidati siamo pancia a terra per Ghionna. In questi giorni verranno a Rende diversi esponenti del Governo a dimostrazione di quanto crediamo in questo progetto e quanto Ghionna può contare su sinergie istituzionali che altri non possono vantare. Io sono contento di essere amico di Marco, lo sono sempre stato, e non serviva certo questa campagna elettorale per valutarne il profilo umano e professionale da tutti quanti apprezzato»

Greco agita il caso Pierluigi Caputo…
«Mah, un dirigente politico non può essere così ingenuo come lo si descrive in quella intervista e Caputo è dirigente accorsato di Forza Italia. Fra l’altro lui ha smentito più volte questa narrazione. Ripeto c'è una coalizione di centrodestra che si misura e lo sta facendo in tanti posti, ci possono essere delle contraddizioni in piccoli centri, ma a Rende che è una grande città, strategica per la Calabria, il centrodestra è unito, a prescindere dai racconti da bar. Mi lasci dire che questi pettegolezzi nascondono un certo nervosismo di chi riteneva di vincere al primo turno, ma man mano che passa il tempo si rende conto che non sarà così e rischia di non vincere affatto».

Cosa ne frenerebbe la vittoria?
«La mancanza di una visione moderna della città e poi la gente sa benissimo che una vittoria di Principe rischia di essere interrotta a breve per altre questioni che noi per scelta non vogliamo trattare ma che la gente conosce benissimo».

Ma esiste questo patto trasversale per mangiarsi Rende?
«Oggi, come ieri, nessuno si mangia una città. Il tema di oggi per i cittadini è altro: capire chi è la persona migliore, insieme anche alla coalizione e ai candidati. I nostri sono tutti di grande qualità, di vari stati sociali, di una popolazione che pensa che non bisogna ritornare al medioevo, a pensare che un diritto deve essere un favore concesso che poi sono più o meno le motivazioni per cui Cavalcanti, si dimise nel 2014 quando diceva che era impossibile governare Rende».

Greco dice che Principe vincerà al primo turno…
«Guardi, le ho già risposto su questo. Aggiungo che noi abbiamo parlato di cosa vogliamo fare del Parco acquatico, di Roges, dello stadio, del collegamento con l'università, degli investimenti. Abbiamo sviluppato, con tutti i nostri dirigenti, argomenti utili a una serena campagna elettorale. Certe argomentazioni non servono nemmeno a Principe. Tradiscono un certo nervosismo, comprendo che l'annuncio di vincere al primo turno oggi stia svanendo e quindi si scelgono gli avversari migliori augurandosi che vada al ballottaggio Bilotti, per cui noi abbiamo da sempre dimostrato grande rispetto perché si candida nel suo campo e mi pare di capire che anche il PD, un pezzo di sinistra, non appoggia questo schema cosiddetto progressista, che è una grande insalata dove Orlandino partecipa».