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15/04/2025 ore 19.24
Politica

Reggio Calabria paralizzata per la chiusura degli uffici comunali inagibili, Falcomatà infuriato cerca una soluzione lampo

Dopo la notizia clamorosa rivelata da Ripepi, il primo cittadino valuta di “sanzionare” il dirigente del settore manutenzioni. Ancora nessuna ordinanza ma la situazione a Palazzo San Giorgio è tesissima

di Claudio Labate

«Tutelare l'integrità e il benessere dei lavoratori dell'Ente e garantire adeguate misure temporanee, nelle more dell'esecuzione dei lavori necessari per ripristinare la sicurezza e la salubrità degli ambienti». È questa la motivazione ufficiale che ha causato la chiusura temporanea di 24 uffici comunali distribuiti su tutto il territorio cittadino. Una notizia grave, comunicata alla stampa dal vulcanico Massimo Ripepi, consigliere comunale e presidente della Commissione di Controllo e garanzia di Palazzo San Giorgio, che parla di «inadempienza politico-amministrativa del sindaco Giuseppe Falcomatà» che di fatto paralizza la città, vista la natura degli edifici considerati inagibili tra i quali figurano Palazzo San Giorgio, il Comando polizia locale, la Biblioteca De Nava, il Cedir, la Pinacoteca, il Campo di atletica Coni, il Castello Aragonese, ma anche i cimiteri di Modena e Condera, per dirne alcuni.

A Reggio Calabria il Comune chiude 24 uffici inagibili, ci sono anche Palazzo San Giorgio e il Cedir: «Città paralizzata»

Senza dimenticare una moltitudine di uffici e sedi decentrate (ex circoscrizioni) che espletano servizi al cittadino, compresi i servizi demografici. Ma tra gli edifici ci sono anche quattro scuole dell’infanzia. Roba insomma da far sudare freddo il primo cittadino informato dello stato dell’arte da una missiva del Dirigente-Datore di lavoro del Settore 13 Manutenzioni, ing. Francesco Minutolo, nominato proprio a giugno 2024 con decreto sindacale. La vicenda sembra ricalcare quanto successo ad agosto del 2024, quando furono nove i plessi scolastici dichiarati inagibili, proprio a pochi giorni dall’inizio delle lezioni con non pochi disagi per studenti e famiglie. Anche in quel caso sembrò un fulmine a ciel sereno.

Fonti interne a palazzo San Giorgio descrivono il sindaco Falcomatà infuriato per questa nuova tegola, e impegnato in una serie di riunioni col suo staff ma anche con gli organi di governo del Comune. Ma mentre Ripepi è convinto che «a rispondere devono essere, senza ambiguità, i vertici politici», Falcomatà sembra voler agire diversamente. In particolare sembra che il primo cittadino abbia chiesto al segretario generale Antonia Criaco, se ci siano i presupposti per un licenziamento in tronco, e per giusta causa, del dirigente Minutolo, evidentemente ritenuto responsabile di questa incredibile chiusura forzata di ben 24 ambienti di lavoro. Di certo c’è che ancora non esiste (e non è stata pubblicata sull’albo pretorio) una ordinanza di chiusura per questi edifici. La materia suggerirebbe anche l’apertura di un tavolo con il Palazzo del Governo per gestire quella che a tutti gli effetti si presenta come una vera e propria emergenza.