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14/04/2025 ore 21.01
Politica

Elezioni a Lamezia, il centrodestra serra i ranghi intorno a Murone. La richiesta del candidato: «Controllo radicale sulle liste»

VIDEO | Presentato il programma: dal decoro urbano allo sviluppo della zona costiera. Il consiglio di Wanda Ferro: «Supera te stesso e portaci tutti molto in alto in questa città»

di Alessia Truzzolillo

Chiede un «controllo radicale sulle liste» il candidato a sindaco di Lamezia Terme Mario Murone. Nel giorno della sua presentazione ufficiale il centrodestra calabrese ha serrato i ranghi nella sala conferenze dell’Hotel Savant a Lamezia Terme. Presenti il sottosegretario di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, il parlamentare di Forza Italia e coordinatore di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, il parlamentare della Lega, Domenico Furgiuele, il presidente del consiglio regionale e commissario della Lega, Filippo Mancuso, il commissario regionale di Noi Moderati, Pino Galati, il consigliere regionale Antonello Talerico.
Murone si è rivolto al sottosegretario all’Interno Wanda Ferro e, approfittando della sua presenza, ha chiesto controlli «perché noi possiamo lavorare con serenità» e anche per «anticipare le misure preventive».
Ma non solo.

Murone ha toccato i punti fondamentali di un vasto programma politico: «Rigenerazione e decoro urbano, eliminando gli spazi degradati ed elevando la qualità della vita a Lamezia Terme rendendo più servizi anche per le persone con disabilità».

Si è parlato del coinvolgimento dei giovani, un tema che è stato portato all’attenzione del candidato a sindaco in primis dai propri figli i quali hanno più volte sottolineato come a Lamezia manchino stimoli, spazi di aggregazione, sportelli, strutture e opportunità per rendere la città attrattiva ed evitare che i ragazzi siano costretti o spinti ad abbandonarla.

Murone ha poi puntato il dito sui disagi che cittadini e passeggeri affrontano ogni qual volta debbano spostarsi dalla stazione ferroviaria di Sant’Eufemia all’aeroporto. «Noi – ha detto – dobbiamo portare le persone col treno sul sedile dell’aereo».

Ha parlato di dare nuove opportunità alle imprese attraverso, per esempio, lo sviluppo della costa lametina «dove non esistono ristoranti». Ma si è parlato anche di dare nuovo impulso agli impianti sportivi – l’argomento palazzetto dello sport è stato più volte sottoposto al candidato - quale attrattiva verso la città. E un cenno è andato anche alla digitalizzazione dei servizi.

Accanto al programma Mario Murone, 60 anni, avvocato penalista e professore universitario di procedura penale all’università Magna Graecia di Catanzaro, ha esposto anche il proprio manifesto politico: «Il mio sarà un governo politico. È finita l’era del civismo. Sarò leale con tutti i cittadini se mi daranno l’opportunità».

Nel corso della presentazione del candidato del centrodestra a sindaco di Lamezia Terme, si è parlato anche dei tanti rumors che hanno circondato la discesa in campo del professore. Lo stesso Murone ha parlato di essere stato più volte aggredito e accusato di «pendolismo politico». Un attacco che ha pesato anche sulla sua famiglia. A mettere i puntini sulle i ci ha pensato Wanda Ferro la quale ha raccontato come lei e Fratelli d’Italia abbiano voluto per primi un’interlocuzione con Murone. E – ha spiegato il sottosegretario – nel periodo in cui le voci si susseguivano e volevano Murone ora a con la destra ora con la sinistra, Wanda Ferro non nega di aver pensato: «Era proprio il migliore candidato se tutti lo volevano candidare». Infine un invito: «Caro candidato, supera te stesso e portaci tutti molto in alto in questa città».

Più pasdaran il discorso del parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, il quale ha prospettato il sostegno di tutto il centrodestra al governo sul quale Murone può contare: «Quando sarai sindaco già alle sette del mattino potrai chiamare» tutte le stanze decisionali che si trovano a governare dalla provincia, alla regione, al governo. E non ha mancato di risparmiare bordate all’avversaria di centrosinistra Doris Lo Moro: «La Lo Moro chi chiama? La Schlein? Il Pd non la voleva. L’ha subita».

E, come in ogni campagna elettorale che si rispetti, non è mancato il tormentone “Lamezia al centro della Calabria”. Lo slogan è Lamezia-città-cerniera.