Regionali, Barbuto (M5s): «Le mie priorità? Tutela dell’ambiente, sanità efficiente, lavoro per i giovani»
La candidata del M5s parla delle emergenze del territorio e di come intende muoversi se dovesse ottenere uno scranno a Palazzo Campanella: «Accoglierò tutte le istanze che mi verranno segnalate»
Siamo entrati nel vivo della campagna elettorale che porterà la Calabria al voto il 5 e 6 ottobre prossimo. Finora però il confronto ha offerto principalmente lo scontro tra due principali protagonisti candidati alla Presidenza, Roberto Occhiuto per il centrodestra e Pasquale Tridico per il centrosinistra.
Proviamo a dare voce ai territori e ai candidati nelle liste di tutti gli schieramenti. Abbiamo selezionato sei candidati dell’area centrale, ed abbiamo fatto loro cinque identiche domande.
Ecco l’intervista alla candidata Elisabetta Barbuto, Lista Movimento 5 Stelle per Tridico Presidente.
Qual è stato l'elemento determinante che l'ha spinta a scendere in campo e candidarsi al Consiglio regionale? È soddisfatta del progetto messo in campo dalla sua coalizione?
«Quello che mi ha spinto a candidarmi è l’amore per la Calabria e il desiderio di poter continuare nell’assise regionale il lavoro che avevo iniziato in Parlamento nella precedente legislatura mettendomi al servizio della popolazione con entusiasmo per realizzare il programma della coalizione a sostegno del presidente Tridico».
Lei è candidata in una circoscrizione che ha al proprio interno tre province, quali sono per lei le emergenze che questo vasto territorio dovrebbe affrontare per primo? Cosa ha trascurato maggiormente quest'ultima legislatura?
«Ambiente, sanità, giovani e lavoro, welfare sono fra i primi argomenti che mi vengono in mente quando si parla della nostra regione e non fa eccezione l’area della circoscrizione centro. Sono vere e proprie emergenze che nonostante i proclami di conclamate meraviglie che ci hanno abituato a sentire, continuano ad essere delle piaghe aperte e dolorose. E se ci pensiamo bene sono tutti collegati da un principio costituzionale che dovrebbe ispirare l’attività dei nostri amministratori, ma che è stato ed è costantemente violato. Il principio di uguaglianza. Perché tutti abbiamo diritto di vivere in un territorio in cui l’iniziativa economica non deve danneggiare l’ambiente e la nostra salute. Perché la salute deve essere un diritto universale e non un privilegio di chi può permettersi di curarsi in strutture private o addirittura fuori regione. Perché partire per lavorare, per i giovani, per tutti i giovani, deve essere una scelta e non una imposizione. Perché chi vive delle situazioni di disagio deve essere sostenuto e, quindi, aiutato a rialzarsi e non abbandonato al proprio destino».
Il dibattito politico si è immediatamente acceso su sanità e reddito di inclusione. La sua posizione su questi temi? Sulla sanità, dal suo punto di vista, esiste un piano per renderla migliore? Oppure dobbiamo rassegnarci all'idea che questa vada sempre a peggiorare? Costruire ospedali non basta, così come dare la sola colpa ai predecessori.
«La mia posizione su questi temi viene rispecchiata in maniera direi speculare dal programma della coalizione. Dobbiamo lavorare e lavorare tanto, ma sono convinta che la sanità in Calabria possa migliorare. E voglio evidenziare che, prima di costruire nuovi ospedali che rischiano poi di rimanere cattedrali nel deserto a causa della carenza di personale sanitario, e sempre che i lavori giungano a compimento, dobbiamo potenziare le strutture che abbiamo, riaprire quelle che sono chiuse da tempo grazie ad una politica sciagurata che non ha pensato davvero alle esigenze dei cittadini, assumere personale sanitario, investire in attrezzature moderne. Ed ancora costruire poliambulatori nei territori e strutture diffuse nei comuni della regione, per garantire visite specialistiche e cure di base senza dover percorrere decine di chilometri o spostarsi fuori regione. Qui non si tratta di puntare sterilmente il dito contro chi ha gestito finora la sanità, anche se fare chiarezza sulle responsabilità è indispensabile, ma si tratta di invertire decisamente la rotta, cosa assolutamente possibile quando si mettono al centro dell’azione amministrativa e politica esclusivamente gli interessi dei cittadini e la loro tutela. E questo credo trapeli molto chiaramente dal programma di Pasquale Tridico».
Aree interne, trasporti e turismo che non decolla: una regione che appare divisa e con distanze evidenti al proprio interno. Dopo anni di tante parole per andare da Crotone a Vibo si impiegano ancora 4h e l'aeroporto principale non ha collegamenti adeguati. È solo una mancanza di visione o è da rivedere come non disperdere le risorse che creano infrastrutture? La sua opinione a riguardo.
«A mio avviso la mancanza di visione dell’intero territorio calabrese e delle sue potenzialità comporta necessariamente una seria riflessione sulle modalità con cui impiegare le risorse per realizzare nuove infrastrutture a servizio della regione per favorire il turismo. In conseguenza è anche importante una politica che faccia crescere in maniera equilibrata tutti i territori calabresi sotto il profilo infrastrutturale rispettando, tuttavia, le loro caratteristiche e le loro peculiarità. In qualità di parlamentare, nella scorsa legislatura, mi sono occupata prevalentemente di questo tema e mi sono battuta affinché venisse data la giusta dignità a tutte le aree e ai loro cittadini. La Calabria è bella tutta e merita tutta di essere visitata, scoperta e “meditata” da un turismo che sappia apprezzare non solo la bellezza del nostro mare e delle nostre montagne, ma anche la nostra storia, le nostre origini, le nostre vestigia archeologiche, le nostre tradizioni, le nostre aree interne, i nostri piccoli borghi. Per consentire questo va rivisto in maniera radicale il sistema dei trasporti e delle infrastrutture favorendo e potenziando anche la intermodalità senza sottrarre a questo scopo risorse in favore di opere mastodontiche e pericolose, come il Ponte sullo Stretto, che non aiuterà certo il decollo della Calabria sotto questo profilo. Il turista deve poter spostarsi agevolmente da una parte all’altra della Calabria apprezzando anche quanto di bello troverà sul suo percorso. E per far ciò occorre coniugare l’efficienza dei trasporti e delle infrastrutture con una rete interterritoriale che accolga il visitatore e lo accompagni in maniera agevole ed entusiasmante alla scoperta di tutta la regione».
Quali saranno le istanze più rappresentative che lei porterà all'interno dell'assise regionale se dovesse entrare in Consiglio?
«Se dovessi entrare in Consiglio sono tante le tematiche di cui vorrei occuparmi. Premetto che essendo consigliere regionale sarò presente su tutti i territori accogliendo le istanze che mi verranno segnalate, ma consentitemi di sottolineare che la tematica ambientale, come ad esempio quella della bonifica dell’area crotonese o della gestione dei rifiuti, sarà una delle prime che vorrei affrontare. Tematica ambientale inevitabilmente legata al diritto alla salute ed il diritto ad una sanità efficiente sui territori. Arginare, infatti, la deriva che i territori stanno subendo ed i cittadini stanno patendo senza alcun beneficio e nessuna crescita, ma per essere sottomessi esclusivamente allo scopo del profitto di pochi, sarà uno dei miei impegni più sentiti. Ma non l’unico. E mi riprometto allora di lottare per una regione che favorisca davvero la creazione di tutte le condizioni per chi vuole restare e per chi vuole tornare. Penso, quindi, ai nostri giovani e alla creazione di condizioni che favoriscano il lavoro. Penso ad una politica industriale moderna ed ecologica. Penso ad una formazione adeguata al passo con i tempi. Penso ad una stabile occupazione favorita da una incentivazione delle start-up, delle Pmi e delle cooperative che valorizzano le risorse della Calabria. Perché ci credo».