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14/09/2025 ore 13.57
Politica

Regionali, Lerose (Noi moderati): «Le priorità? Ridurre le disuguaglianze territoriali, servizi e sviluppo per tutti»

Il candidato del centrodestra difende l’operato di Occhiuto: «Nella sanità a avviato un percorso di riforma concreto, non si è limitato a puntare il dito contro chi c’era prima e oggi finalmente vediamo i primi segnali»

di Giuseppe Dell'Aquila

Siamo entrati nel vivo della campagna elettorale che porterà la Calabria al voto il 5 e 6 Ottobre prossimo. Finora però il confronto ha offerto principalmente lo scontro tra due principali protagonisti candidati alla presidenza, Roberto Occhiuto per il centrodestra e Pasquale Tridico per il centrosinistra.

Proviamo a dare voce ai territori e ai candidati nelle liste di tutti gli schieramenti. Abbiamo selezionato sei candidati dell’area centrale, ed abbiamo fatto loro cinque identiche domande.

Ecco l’intervista al candidato Rino Lerose, lista Noi Moderati per Occhiuto Presidente.

Qual è stato l'elemento determinante che l'ha spinta a scendere in campo e candidarsi al Consiglio regionale? È soddisfatto del progetto messo in campo dalla sua coalizione?
«La decisione di candidarmi al Consiglio regionale nasce dalla volontà di mettere a disposizione della mia comunità l’esperienza maturata negli anni, e dall’urgenza di dare voce a istanze che troppo spesso sono rimaste inascoltate. Scendere in campo significa assumersi la responsabilità di agire, di mettersi in gioco in prima persona, invece di restare a guardare o limitarsi a criticare. Per quanto riguarda il progetto della coalizione, sì, sono soddisfatto. Abbiamo costruito un programma condiviso, serio e concreto, che mette al centro le persone e il futuro della nostra Calabria. Naturalmente c'è sempre margine di miglioramento, ma la base da cui partiamo è solida e credibile. La forza del nostro progetto sta proprio nella capacità di ascolto e nella volontà di offrire soluzioni reali, non semplici promesse elettorali».

Lei è candidato in una circoscrizione che ha al proprio interno tre province, quali sono per lei le emergenze che questo vasto territorio dovrebbe affrontare per primo? Cosa ha trascurato maggiormente quest'ultima legislatura?
«Questa circoscrizione, che comprende le province di Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia, è un territorio ricchissimo di risorse naturali, culturali e umane, ma oggi si trova ad affrontare un insieme di emergenze che non possono più essere ignorate. I giovani continuano a lasciare la zona, ogni anno migliaia di ragazzi di Crotone, Catanzaro e Vibo cercano altrove ciò che qui manca. Per questo dobbiamo investire in una formazione di qualità, incentivi per chi assume, e agevolazioni per startup e imprese locali nei settori agricolo, turistico e culturale. Credo che il presidente Occhiuto non abbia trascurato nulla. Anzi, ha dimostrato un impegno costante, lavorando senza sosta in tutti i settori con serietà e visione. Ha affrontato emergenze delicate, soprattutto in ambiti cruciali come sanità, infrastrutture e ambiente. Detto questo, è evidente che molto resta ancora da fare e migliorare. Non perché si sia fatto poco, ma perché le sfide che abbiamo di fronte, soprattutto in un territorio complesso come quello di Crotone, Catanzaro e Vibo, richiedono tempo, continuità e dedizione».

Il dibattito politico si è immediatamente acceso su Sanità e Reddito di inclusione. La sua posizione su questi temi? Sulla Sanità, dal suo punto di vista, esiste un piano per renderla migliore? Oppure dobbiamo rassegnarci all'idea che questa vada sempre a peggiorare? Costruire ospedali non basta, così come dare la sola colpa ai predecessori.
«È naturale che il dibattito politico si accenda su questi temi, ed è giusto che sia così. Ma ciò che serve davvero è chiarezza. Partiamo dalla sanità. No, non dobbiamo rassegnarci. Non credo che la sanità sia destinata a peggiorare, credo invece che servano tempo, coraggio e continuità per riportarla al livello che i cittadini meritano. Serve anche un cambiamento culturale nella gestione, per superare sprechi, ritardi e logiche clientelari. Il presidente Occhiuto ha avviato un percorso di riforma concreto, affrontando di petto problemi enormi. Non si è limitato a puntare il dito contro chi c’era prima, anche se è innegabile che certi problemi non si risolvono in pochi anni anni. Oggi finalmente vediamo i primi segnali, concorsi pubblici e investimenti strutturali sono realtà, cosi come gli ospedali di Sibari e Vibo. Passando al Reddito di inclusione. L’assistenza a chi è in difficoltà è un dovere morale e costituzionale. Ma deve essere efficace, non un assistenzialismo fine a sé stesso. Dobbiamo aiutare chi ha davvero bisogno, offrendo al contempo percorsi di reinserimento lavorativo, formazione e dignità. Il Reddito deve diventare un ponte verso l’autonomia, non una trappola di dipendenza. E su questo fronte si può fare molto di più, soprattutto qui al Sud, dove la fragilità sociale è maggiore. Abbiamo bisogno di lavoro, non assistenzialismo».

Aree interne, trasporti e turismo che non decolla: una regione che appare divisa e con distanze evidenti al proprio interno. Dopo anni di tante parole per andare da Crotone a Vibo si impiegano ancora 4 ore e l'aeroporto principale non ha collegamenti adeguati. È solo una mancanza di visione o è da rivedere come non disperdere le risorse che creano infrastrutture? La sua opinione a riguardo.
«È complicato affermare che tutti i problemi siano stati risolti, ma ci sono segnali concreti che Occhiuto e la sua amministrazione abbiano fatto passi avanti su diversi fronti. Le aree interne della Calabria rappresentano una delle sfide più complesse per lo sviluppo regionale, i giovani emigrano, mentre chi resta è spesso anziano. Il presidente Occhiuto vuole invertire questa tendenza, contrastando lo spopolamento con misure efficaci. Proprio nei giorni scorsi ha annunciato l’iniziativa “Casa Calabria 100”, che prevede incentivi fino a 100.000 euro per chi acquista e ristruttura abitazioni nei borghi delle aree interne, trasferendo la residenza. Tra gli interventi più importanti c’è lo stanziamento di 3,8 miliardi di euro per la riqualificazione della Ss 106. In questi anni si è inoltre registrato un ampliamento della rete di collegamenti dagli aeroporti calabresi, con nuove rotte nazionali e internazionali introdotte da Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone. Entro il 2026, la Regione disporrà anche di 37 nuovi treni.

Quali saranno le istanze più rappresentative che lei porterà all'interno dell'assise regionale se dovesse entrare in Consiglio?
«Se dovessi entrare nel Consiglio regionale della Calabria, mi impegnerei a portare avanti istanze fondate sull’equità, con tre obiettivi prioritari, ridurre le disuguaglianze territoriali, garantire servizi essenziali anche nelle aree interne e creare condizioni di sviluppo duraturo, lontano da logiche assistenziali. Un settore strategico su cui puntare con forza è il turismo, a partire da una destagionalizzazione concreta e non solo formale. Oggi il turismo calabrese è fortemente concentrato nei mesi di luglio e agosto, lasciando vuote per gran parte dell’anno strutture ricettive e attrazioni. Per questo, proporrei l’introduzione di voucher regionali e campagne promozionali mirate per incentivare l’arrivo di turisti nei periodi di bassa stagione (da marzo a giugno e da settembre a novembre), offrendo sconti su trasporti, ospitalità ed escursioni, così da valorizzare appieno le potenzialità del nostro territorio tutto l’anno».