A Perfidia la campagna elettorale si fa incandescente: il duello Scutellà-Talerico infiamma il salotto di LaC Tv
Ad accendere lo scontro tra i due rappresentanti del M5s e di Forza Italia gli attacchi incrociati sui programmi elettorali e le accuse sul ricorso di Gentile. Tra gli ospiti di Antonella Grippo anche Loizzo e Bruno Bossio
Nel salotto televisivo di Perfidia, il talk show di approfondimento condotto da Antonella Grippo andato in onda su LaC Tv, parterre politico di primissimo piano con ospiti che hanno proposto le proprie idee circa la campagna elettorale che condurrà al voto per il rinnovo del governo regionale.
Tra questi Simona Loizzo, parlamentare della Lega, ex forzista e poi coordinatrice provinciale del Popolo della Libertà nel 2011. Nel 2021 ha aderito alla Lega per Salvini Premier, diventando capogruppo del partito in Consiglio regionale della Calabria dopo essere stata eletta nella circoscrizione Nord con oltre 5.000 preferenze. Secondo la parlamentare, riferendosi ai pentastellati, «sono delle liste deboli perché, ahimé, nessuno dei territori vuole vuole esprimersi in una competizione elettorale con il Movimento 5 Stelle» invitando Scutellà ad interrogarsi sul perché «nessuno si vuole candidare».
Altra pregiata ospitata è stata riservata a Enza Bruno Bossio, candidata al consiglio regionale con il Partito Democratico a sostegno dell’aspirante presidente Pasquale Tridico. Secondo la piddina, ribattendo alle affermazioni della Loizzo, «non sono convinta che tra la gente Tridico non sia più forte di Occhiuto» ricordando che lo stesso è stato eletto con una valanga di preferenze come parlamentare europeo. Poi, continuando a sostenere il candidato del centro sinistra: «Facciamo in modo che in Calabria ci sia finalmente qualcuno che esprima l’opinione di volontà di cambiamento. E Tridico rappresenta questo, sono contenta di questa candidatura, quasi più se ci fosse stato uno del Partito Democratico».
Ma la temperatura dello studio ha subito un aumento importante quando il dibattito ha infiammato il confronto tra l'ex parlamentare pentastellata Elisa Scutellà e il forzista Antonello Talerico, entrambi candidati al governo regionale, la prima con il Movimento 5 Stelle nella circoscrizione nord e il secondo con Forza Italia nella circoscrizione centro. Giova ricordare, in premessa, che Scutellà è stata protagonista politica nella vicenda che l’ha coinvolta nel ricorso a vantaggio di Andrea Gentile. La discussione, incentrata su temi di attualità e programmi di politica programmata, è presto degenerata in un vero e proprio scontro verbale, catalizzando l'attenzione dei telespettatori e infiammando la diretta.
Ciò che era iniziato come un normale scambio di opinioni si è trasformato rapidamente in un'accesa disputa. Scutellà, nota per le sue posizioni decise, ha commentato, difendendo un’uscita “poco felice” e mal interpretata del candidato a presidente della Regione Pasquale Tridico: «Sono allibita che si debba fare notizia su una mala interpretazione» ha esordito definendo il suo errore verbale, chiaramente un lapsus, come un pretesto per la propaganda opposta. Scutellà ha poi ribaltato l'accusa, definendo «grave» la decisione di un presidente (sottintendendo l'esponente della parte politica opposta, Occhiuto) di dimettersi per poi ricandidarsi. Ha infine concluso il suo intervento con un'accesa difesa personale di Tridico, raccontando aneddoti che lo ritraggono come un «vero calabrese» che ha vissuto sulla sua pelle i problemi della sanità, un tema caro alla regione.
La replica di Antonello Talerico è stata altrettanto veemente. «Io credo che non sia convinta neanche lei di quello che ha detto», ha incalzato, sostenendo che l'errore di Tridico non sia un semplice lapsus, ma la prova che il candidato «sia totalmente decontestualizzato dalla Calabria» e che non conosca le dinamiche e le criticità del territorio. Talerico ha poi spostato il tiro sul piano programmatico, accusando l'esponente del Movimento 5 Stelle di ignoranza in materia economica e citando la loro proposta del "reddito di dignità", definita «stantia» e peggiorativa rispetto all'attuale assegno di inclusione. «Voi state proponendo un assegno di 500 euro anziché gli 800 che dà l'Adi», ha rincarato, attaccando la controparte per aver promesso una misura che toglierebbe «forza lavoro» agli imprenditori e ingesserebbe il sistema.
Ma la scintilla che ha fatto divampare il rogo nasce dall’allusione di Talerico circa il ricorso di Andrea Gentile. La controreplica di Scutellà ha riportato lo scontro su un piano personale e molto aspro. «Ma cosa c'entra la falsificazione delle schede elettorali? Io ho credibilità, ma lei non si vergogna di rappresentare un partito come quello di Forza Italia?», ha tuonato, collegando la sua denuncia di presunte irregolarità che avrebbero portato alla perdita del suo seggio parlamentare a favore del partito di Talerico. «Proprio lei dovrebbe chiedere scusa ai cittadini calabresi», ha proseguito, accusandolo di rappresentare un partito responsabile di quanto accaduto e di aver introdotto lui stesso l'argomento.
Scutellà ha concluso il suo attacco con una serie di recriminazioni personali, accusando Talerico di fare confusione e di assumere troppi ruoli nel dibattito. La conduttrice, Antonella Grippo, è intervenuta a più riprese, tentando di riportare la calma e di richiamare i due contendenti all'ordine, ma l'impeto della discussione ha reso quasi vani i suoi tentativi salvo, poi, coinvolgere con diversi argomenti gli altri ospiti.
Il confronto, che a tratti è sembrato quasi uno scontro personale, ha toccato picchi di forte emotività, lasciando un'impronta significativa sulla serata di Perfidia. La capacità di Scutellà e Talerico di difendere con veemenza le proprie posizioni ha mostrato la passione con cui affrontano il dibattito pubblico, ma ha anche messo in luce la difficoltà, in certi contesti, di mantenere un dialogo costruttivo. L'episodio di ieri sera rimarrà sicuramente nella memoria degli spettatori come uno dei momenti più tesi e intensi della storia recente del programma.