Sezioni
Edizioni locali
04/12/2024 ore 10.00
Politica

Fusione Cosenza-Rende-Castrolibero, Greco celebra la sua vittoria: «Se vogliamo una grande area urbana bisogna rispettare i territori»

Il plurisindaco fautore del “No” invita alla riflessione e alla verifica: «Il nostro obiettivo deve essere ambizioso ma realizzabile: una metropoli all’avanguardia, che cresca nel rispetto delle identità locali»

di Redazione Politica

Orlandino Greco celebra a suo modo la “vittoria”, al referendum sulla fusione che – tra megaatensionismo e la forte prevalenza di “no” – ha spazzato via l’idea di fusione tra Cosenza, Rende e la sua Castrolibero. E lo fa citando De Gregori.
«“Generale, la guerra è finita. Il nemico è passato. È vinto. È battuto.” Questi versi – afferma Greco – mi hanno sempre colpito profondamente. Parole che mi riportano agli anni della mia adolescenza e che oggi assumono un significato più ampio. Le battaglie, di qualsiasi natura, prima o poi finiscono, lasciandoci con una responsabilità fondamentale: riflettere, imparare e ripartire. Le battaglie politiche non fanno eccezione. Nella mia esperienza – prosegue il plurisindaco di Castrolibero – ho conosciuto la vittoria e la sconfitta, ma sempre con la consapevolezza che il nostro compito, come rappresentanti delle istituzioni, è di lavorare con senso di responsabilità e visione per il bene comune. La proposta di una città unica, così come è stata concepita, non ha risposto a questi principi. È nata male e cresciuta peggio. Ecco perché il nostro “no” è stato netto, sia nel metodo che nel merito».

Orlandino Greco, il bravo ragazzo che ha trasformato Castrolibero in una piccola Svizzera alle porte di Cosenza

Per Orlandino Greco, allergico alle fusioni – votò “no” in consiglio regionale anche per quella di Corigliano Rossano pur coi “sì” in mano dei coriglianorossanesi – «il popolo è sovrano, sempre. Il messaggio che è arrivato è chiaro: non è questa la città unica che i cittadini delle tre municipalità auspicano. Ma l’astensionismo, che è stato altrettanto significativo, ci obbliga a una riflessione ulteriore. Esiste, forse, un desiderio diffuso di sviluppo e crescita, ma non attraverso soluzioni affrettate o imposte dall’alto. La nostra visione deve essere diversa: una visione che guardi al futuro, costruita dal basso, orientata verso un reale progresso».

Città unica a Cosenza, dopo il flop niente referendum per 5 anni: la palla passa al Consiglio regionale

«Se vogliamo una grande e moderna area urbana, dobbiamo partire dai territori che la circondano – sottolinea – rispettando la voce dei consigli comunali e avviando percorsi condivisi. La gestione associata dei servizi, per esempio, può essere una strada concreta e immediata per cominciare a lavorare insieme, facendo dialogare istituzioni e comunità».

Città unica di Cosenza, il sindaco di Castrolibero Greco: «Il governatore Occhiuto tranquillizzi i cittadini sul post referendum»

Adesso, però, «è il tempo delle verifiche. Dobbiamo definire il modo in cui andare avanti, valutando opportunità, pianificando soluzioni strutturali e tenendo conto di ogni variabile. Ma soprattutto dobbiamo porre al centro del processo gli attori protagonisti: i cittadini, i loro rappresentanti e le loro aspirazioni. Il nostro obiettivo deve essere ambizioso ma realizzabile: una metropoli all’avanguardia, che cresca nel rispetto delle identità locali, che si sviluppi a cerchi concentrici partendo da un nucleo centrale dei tre comuni e che offra opportunità a tutti. Solo così – conclude Orlandino Greco – potremo costruire un futuro che non sia solo grande nei numeri, ma grande nei valori e nelle prospettive».