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24/11/2025 ore 14.46
Politica

Giovedì in aula per l’assestamento del Bilancio di previsione e la tutela del patrimonio olivicolo calabrese

Due soli i punti all’ordine del giorno della terza riunione dell’Assemblea legislativa calabrese guidata da Salvatore Cirillo che rimanda a dicembre l’iter per la composizione e il funzionamento delle Commissioni

di Claudio Labate

Tornerà a riunirsi giovedì 27 novembre, con inizio fissato alle ore 12, il Consiglio regionale della Calabria. Il presidente Salvatore Cirillo l’ha convocato con due soli punti (per il momento) all’ordine del giorno: l’Assestamento del bilancio di previsione della Regione per gli anni 2025-2027, e le "Modifiche e integrazioni della legge regionale 30 ottobre 2012, n. 48 (Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria)". Quello che appare certo è che non sarà inserita in discussione in questa seduta l'elezione degli uffici di Presidenza delle Commissioni.

La manovra

Il disegno di legge relativo all'Assestamento del Bilancio di previsione è stato proposto dalla Giunta regionale (Del. n. 569 del 20 novembre scorso) con l’obiettivo di apportare le variazioni di bilancio necessarie per allineare i valori presunti dei residui, del fondo pluriennale vincolato, del fondo cassa e del risultato di amministrazione a quelli definitivamente accertati con il Rendiconto generale dell'anno 2024, parificato dalla Corte dei Conti lo scorso 21 ottobre, e portato in aula e approvato nell’ultima seduta del Consiglio regionale.

La manovra di assestamento ha un valore complessivo di circa 79,4 milioni di euro per l'anno 2025, incluse le poste di natura compensativa. Le maggiori entrate sono da ricercare nell’utilizzo dell’Avanzo di amministrazione disponibile - per 52,7 milioni di euro – risultante dal Rendiconto 2024. Dal lato della spesa la manovra prova a garantire equilibri, nuovi investimenti ma anche l’estinzione di prestiti e spese “una tantum”, seguendo un preciso ordine di priorità.

Intanto gli equilibri di Bilancio dovranno essere garantiti dalla copertura dei debiti fuori bilancio per circa 6,4 milioni, connesso ai costi di manutenzione ordinaria, pari a 973.200 euro, sostenuti da RFI per la effettiva gestione del raccordo ferroviario a servizio dell’agglomerato di Gioia Tauro – Rosarno – San Ferdinando negli anni 2006 e 2007 e a fronte dei quali, nonostante sia stato ricevuto il servizio richiesto, non è stato assunto alcun impegno nell’esercizio di riferimento. A questo si aggiungono 5,4 milioni per la condanna subita dalla Regione per l’accoglimento parziale da parte del Tribunale di Catanzaro della domanda proposta da “Regione Futura S.r.l. in liquidazione” per il pagamento di alcune riserve iscritte in relazione al contratto di appalto per la realizzazione della Cittadella, stipulato nel luglio 2006.

Insieme a questi si provvederà anche alla copertura di passività potenziali derivanti dal contenzioso in materia sanitaria (sono 22 le vertenze aperte) per circa 4,5 milioni.

Per quanto riguarda gli investimenti, la Giunta ha deciso di destinare 17,8 milioni di euro al finanziamento di interventi concernenti il sistema ospedaliero regionale, e 10,5 milioni per la ricostruzione dell’Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza a Palazzo Campanella.

Tra le scelte della giunta, da segnalare anche l’estinzione anticipata di prestiti per 9,1 milioni di euro, assunti dalla Regione Calabria a seguito della acclarata insolvenza del Consorzio di bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino, del Consorzio di bonifica Integrale dei Bacini Settentrionali del Cosentino e del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino (subentrati al Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle Crati) e dell’impossibilità di fare fronte al pagamento del prestito concesso da Unicredit e garantito proprio dalla Regione Calabria. Tra le altre, l’esecutivo ha anche deciso di destinare oltre 2,5 milioni per garantire “la spesa una tantum derivante dalla necessità di restituire le somme versate in eccedenza dai Comuni degli ATO di Reggio Calabria, Cosenza, Vibo Valentia e Crotone per rifondere la Regione dei costi anticipati dalla stessa, ai sensi della LR n. 5/2019, per l’ormai cessato servizio di trattamento dei rifiuti urbani, effettuato in via sostitutiva dalla Regione, per ultimo, nell’anno 2019”.

A tutela del patrimonio olivicolo

Rendere più snelle le procedure e facilitare l'iter delle pratiche per gli operatori, ma anche garantire, al contempo, un'adeguata tutela delle piante di ulivo (soprattutto quelle monumentali), dell'ambiente e dello sviluppo dell'economia agricola legata alla produzione dell'olio. È questa la ratio della Proposta di legge "Modifiche e integrazioni della legge regionale 30 ottobre 2012, n. 48 (Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria)" che ha lo scopo di aggiornare la normativa regionale per il settore olivicolo, «senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».

D’altra parte la necessità dell’intervento è dettata anche dalla grande rilevanza che riveste il settore nella nostra Regione che si piazza al secondo posto tra le regioni italiane produttrici di olio d'oliva, vantando un patrimonio unico con 33 cultivar autoctone. D’altra parte, oggi, «la coltivazione dell’olivo è più o meno estesamente presente in tutta la Calabria, dalle zone costiere – si legge nella relazione che accompagna il la proposta - a quelle collinari e pedemontane dell’entroterra. La produzione ammonta a circa 1,6 milioni di quintali, pari al 21,2% di quella nazionale. Sono 1100 i frantoi calabresi censiti annualmente e sparsi in quasi tutta la regione, specialmente a Reggio Calabria».

La proposta introduce modifiche significative a vari articoli. Intanto vengono integrate e modificate alcune definizioni, in particolare per armonizzarle con le norme nazionali e con il Piano Olivicolo Nazionale (PON).

Si introduce poi la possibilità di estirpare alberi di ulivo (esclusi quelli monumentali) a condizione che la pianta estirpata sia sostituita con un nuovo impianto entro un anno, nella stessa azienda e con la stessa cultivar, o che sia effettuata una compensazione ambientale (pagamento di un importo al Fondo di valorizzazione del patrimonio olivicolo). Le disposizioni più restrittive in materia di estirpazione e gestione si riferiscono esclusivamente alle piante di ulivo monumentali, rafforzandone la protezione.

All’articolo 8 ad esempio la modifica prevede che «Chiunque espianta alberi di ulivo senza avere ottenuto le autorizzazioni o avere effettuato le comunicazioni previste dalla legge, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 500 a 3mila euro per ciascuna pianta abbattuta, fino ad un massimo di 120mila euro con obbligo, ove possibile, del reimpianto degli alberi estirpati». Lo stesso dicasi per chi effettua una potatura straordinaria, una cessione o uno spostamento di piante, senza le autorizzazioni richieste

La Giunta regionale viene anche autorizzata a delegare all'ARSAC (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese) le funzioni attribuite dalla legge, mantenendo il potere di indirizzo e controllo. Entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge, la Giunta dovrà approvare le Linee guida per la presentazione delle domande.