Giunta regionale, la soluzione è rosa: Eulalia Micheli e Giusy Mellace sbloccano la partita
Le trattative frenetiche di queste ore sembrano avere portato ad una quadra: Noi Moderati pesca dalle liste e offre la soluzione al presidente Occhiuto che resta fermo sulla Micheli. Si sblocca il ritorno di Minenna nell’esecutivo
Le trattative proseguono frenetiche, le riunioni e gli incontri si susseguono ed ogni movimento scatena una reazione a catena nella quale è spesso difficile raccapezzarsi. Eppure, proprio nel weekend di festa tutte le tessere del puzzle sembrano essersi incastrate, tra veti incrociati e sollievi, scelte e ripescaggi.
Occhiuto non molla sulla Micheli, Noi Moderati sblocca l’empasse
In questo gioco di incastri, ci sono alcuni punti fermi e ci sono pesi territoriali, equilibri da rispettare e postazioni da distribuire: soprattutto, ci sono accordi da mantenere. Quello più importante di tutti vedeva una postazione in Giunta a Noi Moderati, la formazione guidata da Maurizio Lupi a livello nazionale e che vede in Pino Galati il riferimento più importante. Il boom elettorale di Vito Pitaro ha trascinato la formazione oltre il 4% e nelle ultime ore più volte Occhiuto aveva sottolineato che le liste avrebbero potuto trovare nei candidati esponenti autorevoli per la Giunta. Così proprio dalla circoscrizione centrale, dal crotonese, arriva la soluzione: si tratta di Giusy Mellace, che nel 2020 si candidò proprio con Forza Italia alle comunali di Crotone e che in queste elezioni regionali è arrivata proprio alle spalle di Pitaro superando le tremila preferenze. Un nome che risolve più di un problema: superare altre soluzioni non praticabili (lo stesso Galati, una di queste) e completare il parterre delle donne in Giunta.
Proprio dalle donne, infatti, arrivano le più grandi sorprese di questa squadra che si andrà a comporre: la seconda donna sarà infatti Eulalia Micheli, stretta collaboratrice del presidente negli ultimi anni e candidata nella sua lista. La sua nomination ha preso sempre più piede nelle ultime ore, sostenuta convintamente dallo stesso presidente che pare non voglia fare marcia indietro sul suo nome, tanto da far saltare due dei nomi più pesanti: Pasqualina Straface, che per tutta la campagna elettorale si è spesa in prima persona anche mediaticamente nell’attaccare Tridico all’arma bianca, e Rosaria Succurro (che pare però verrà recuperata appena sarà possibile portare la giunta a nove elementi).
Minenna risale, deleghe pesanti per FdI e vicepresidenza a tempo per la Lega
L’aver risolto il risiko delle cosiddette quote rosa ha avuto un duplice obiettivo: quello di permettere di ripescare quella che Occhiuto ritiene una figura chiave e che, in ogni caso, sarà centrale nella nuova amministrazione. Si tratta di Marcello Minenna, con il quale il presidente ha condiviso un percorso importante e che non vuole interrompere: la sua è una figura chiave per i progetti di sviluppo su Gioia Tauro e sull’utilizzo delle risorse europee in questa fase di ripianificazione, tanto che l’idea era quello di ripescarlo comunque in una figura chiave nell’ufficio di gabinetto. Non ce ne sarà bisogno, perché insieme alla Micheli ed a Gianluca Gallo farà parte delle scelte dirette del presidente e potrà sin da subito lavorare ai dossier immediati, come ad esempio il progetto Casa 100.
Il quadro è completato, come si è ampiamente detto, dalle scelte indicate dagli altri alleati, Fratelli d’Italia e Lega. Calabrese e Montuoro sono ormai certi, da settimane, della loro presenza: Montuoro lavorerà sul pesante dossier ambientale (mari inclusi), mentre Calabrese proseguirà il lavoro su Turismo, Lavoro e Attività Produttive. La vicepresidenza e le deleghe a viabilità e trasporti, in filiera con il ministro Salvini, saranno appannaggio di Filippo Mancuso, ex presidente del Consiglio Regionale: lui sarà il numero due dell’esecutivo, almeno per il momento. Quando la giunta passerà a nove, infatti, il Carroccio prenderà un secondo assessore (tra i nomi, quello della Loizzo è tra i più accreditati) e la vicepresidenza tornerà a Fratelli d’Italia, in virtù di un gentleman agreement tra le parti siglato subito dopo il voto. In quel caso le carte potrebbero tornare a mischiarsi e chissà che qualcun altro degli scontenti non possa tornare a batter cassa.
Sempre più salda, in chiusura, la posizione di Salvatore Cirillo: il primo eletto della Circoscrizione Sud dirigerà i lavori di Palazzo Campanella prendendo lo scranno che fu di Mancuso e riportando la presidenza del Consiglio Regionale a Reggio Calabria.
Le trattative, intanto, proseguono anche alla luce dei rimescolamenti della nuova governance: lì si giocherà una partita importantissima, con tanti dirigenti alla porta e tante nuove figure già pronte ad entrare per dare sostegno e corpo alle promesse elettorali che accompagnano l’Occhiuto bis.