Gratteri dice No alla candidatura alla Regione: «Sono il felice procuratore di Napoli, in pensione mi dedicherò all’agricoltura»
Rivendica la scelta di partecipare alla trasmissione a La7 e dice che i risarcimenti per ingiusta detenzione, quando era procuratore a Catanzaro, erano in linea con la media nazionale. Poi frecciate a Nordio: «Sarebbe un ottimo ministro della Cultura». Mentre Gomez gli consiglia di non candidarsi, Tridico si rifugia nel politichese
«Sono un felice magistrato di Napoli. Voi non sapete com'è bello il mio lavoro e quanto lo ami. Quando andrò in pensione ho un bergamotteto e mi ci dedicherò. Magari farò qualche trasmissione in Tv perché quando ci sono io lo share aumenta sempre». Il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, con la sua consueta ironia sgombra il campo da ogni sua discesa, anzi salita come dice la moderatrice Antonella Grippo, nel campo della politica. L'occasione è il dibattito organizzato dall'europarlamentare Pasquale Tridico su "Legalità e solidarietà" a Corigliano Rossano, evento seguito in diretta streaming dal nostro network. Insieme a loro anche il direttore del Fatto Quotidiano.it, Peter Gomez.
Nel corso della serata la nostra Grippo, con la sua consueta perfida sagacia, non ha risparmiato niente al Procuratore, vero protagonista della serata, a partire dai rumors che lo vogliono candidato alla Presidenza della Regione su input dei 5Stelle. Gratteri ha negato più volte, nonostante i tanti analisti politici abbiano data per scontata questa ipotesi. Gli ha dato man forte anche Gomez quando ha detto di non stimare i magistrati e i giornalisti che si candidano perché alimentano sempre il sospetto che la loro attività precedente sia stata in qualche modo condizionata da questo obiettivo. D'altronde in apertura di incontro lo stesso Tridico ha negato che vi fosse questo scopo recondito al dibattito. Ha ricordato di aver già organizzato, da presidente dell' Inps, identico convegno, sempre con Gratteri.
A questo punto resta il dubbio su chi il M5s proporrà agli alleati. Come ha detto la Grippo il tempo dell'uno vale uno è finito; i grillini in Calabria hanno una classe dirigente di tutto rispetto dal sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, alla capogruppo alla Camera Vittoria Baldino. E lo stesso Tridico possiamo aggiungere. Possibile allora che la politica debba sempre subaffittare la raccolta del consenso che sia a un magistrato o un imprenditore?
Qui l'europarlamentare si è trincerato nel politichese dicendo che un anno e mezzo è tempo troppo lungo per scegliere un candidato, ma sufficiente per elaborare un programma. Poi giù a raccontare i mali della sanità calabrese, la presenza di aree in cui i calabresi godono di meno diritti di altri cittadini e via così. Argomentazioni che propugnano tutti i nostri politici, di tutto l' arco costituzionale.
Tutto questo però non significa che Gratteri non abbia parlato di politica in senso lato. Lo ha fatto eccome davanti ad una piazza strapiena. Ha attaccato il Ministro Nordio definendolo un ottimo ministro della Cultura, ha sfidato il sottosegretario Paolo Sisto a mandargli una ispezione alla sua Procura. In particolare ha detto che il Parlamento perde tempo sulla separazione delle carriere che è un falso problema visto che solo lo 0,2% dei magistrati ha cambiato ruolo da inquirente a giudicante. Però questo falso problema può essere il primo passo per sottoporre i magistrati al potere politico.
Poi la Grippo ha attaccato il cuore del "gratterismo" ovvero la presunta ricerca di una popolarità a tutti i costi e le falle di alcune sue inchieste giudiziarie con una serie di domande senza alcuna reticenza. Il Procuratore di Napoli ha difeso la sua scelta di andare in TV su La7 con quattro puntate del programma dal titolo "Lezioni di mafia". Ha detto che va in TV dal 1989 e da allora va nelle scuole a spiegare ai ragazzi come non convenga, ma non dal punto di vista etico o morale ma economico, aderire alla mafia.
«Ho aderito all'invito del giornalista Paolo Di Giannatonio e Antonio Nicaso e faremo le puntate dall'università di Roma Tre con gli studenti sì giurisprudenza che mi faranno domande non concordate». A dargli man forte ancora una volta Gomez che ha ricordato come anche Falcone e Borsellino venivano criticati perchè rilasciavano interviste. Invece la mafia si sconfigge, conme avvenuto a Palermo negli anni ‘90, non solo con la repressione, ma se c’è un affiancamento della società civile e questo ci può essere solo se la gente è informata.
Quando la Grippo ha chiesto un commento sulle operazioni a strascico, a partire da Reset, Gratteri non si è tirato indietro. Ha detto che ci sono giornali che quotidianamente riportano notizie false. In realtà i risarcimenti per ingiusta detenzione della Procura di Catanzaro, quando era guidata da lui, erano perfettamente in linea con la media nazionale. Ha difeso anche l’operazione Reset, dicendo di aver visto con i suoi occhi video di pubblici funzionari che prendevano buste e ascoltato con le sue orecchie alcune intercettazioni. Ha rivendicato quindi di aver firmato le richieste di custodia cautelare. «Ora non sono più a Catanzaro, i colleghi faranno ciò che riterranno più giusto», ovvero presentare appello o meno.
Reset, condanne e assoluzioni nel processo contro la 'ndrangheta a Cosenza, Rende e Roggiano Gravina | NOMILa Grippo però ha incalzato sul caso Oliverio e la sentenza della Cassazione che ha parlato di chiaro pregiudizio accusatorio. Il Procuratore ha detto che in genere lui raccoglie dati, ascolta intercettazioni, poi la giustizia fa il suo corso. Nessuna volontà manettara quindi. E Gomez a dire che in Italia il 54% degli imputati vengono assolti contro il 25/30% della media europea. Per il giornalista il problema è che in Italia si fanno troppi processi e che durano troppo a lungo. Da qui l’elogio dell’ex Ministro Bonafede che voleva presentare una riforma per eliminare la prescrizione di alcuni reati e mandare in galera anche i condannati sotto i quattro anni di pena. Un modo, ha detto, per spingere al ricorso ai riti alternativi. tesi, questa, abbastanza singolare.