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25/03/2025 ore 19.10
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I super poteri di Occhiuto sulla sanità fanno litigare Inail e Protezione civile: in gioco 600 milioni e 5 ospedali

Il Cda dell’Istituto assicurativo si sente scavalcato dall’ordinanza che assegna la gestione dell’emergenza al presidente della giunta e si mette di traverso. Contestata la richiesta di anticipazione per i progetti e le nuove assunzioni decise nel decreto

di Redazione Politica

Da grandi poteri derivano grandi polemiche tra pezzi della pubblica amministrazione. La variazione su una delle frasi cult dell’Uomo Ragno è cucita addosso al presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto. I suoi (super) poteri riguardano la realizzazione di 9 nuovi ospedali in Calabria e le possibilità di spendere un miliardo di euro senza troppi lacci normativi.

Nel decreto della Protezione civile l’elenco delle deroghe è sterminato. Il guaio è che quel decreto ha già provocato la reazione infastidita del consiglio d’amministrazione dell’Inail: il cda si è sentito scavalcato su una questione delicata, visto che l’Istituto contribuisce alla realizzazione delle strutture finanziando per oltre 600 milioni di euro la costruzione di cinque ospedali sui nove “affidati” alle cure di Occhiuto.

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Il punto è sia politico che tecnico. Partiamo dagli aspetti politici. L’articolo 3 delle norme firmate dal capo della Protezione civile Fabio Ciciliano e che dà ampio mandato al governatore recita «sentito l’Inail» ma, a quanto pare, l’unico a essere sentito sarebbe stato il direttore generale Marcello Fiori, che ha un passato sia da manager della Protezione civile che da dirigente di Forza Italia, partito del quale Occhiuto è vice segretario nazionale. Fiori, dunque, avrebbe benedetto l’operazione da perfetto trait d’union tra Prociv e stato maggiore forzista. Altro elemento: nell’atto che decide il commissariamento non c’è riferimento a consultazioni con altri ministeri. Il Fatto Quotidiano, nei giorni scorsi, traduceva cosi: «Molta gente non l’ha presa bene».

Di certo l’approccio non è piaciuto al consiglio d’amministrazione dell’Inail. Specie perché il decreto della Protezione civile prevede che l’ente pubblico possa anticipare anche i costi di progettazione, un fatto inedito perché l’Inail investe le sue riserve e può finanziare solo operazioni che abbiano un rendimento del 4%. In questo caso il rendimento non è affatto certo perché la progettazione non garantisce l’effettiva costruzione degli ospedali che è poi necessaria per dare le strutture in affitto alla Regione.

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C’è un altro aspetto che influisce addirittura sull’organizzazione interna dell’Inail. Ciciliano infatti prevede la creazione di due strutture dedicate all’operazione calabrese – una per gli investimenti e una per il Centro protesi di Lamezia Terme – con tanto di assunzioni alle quali «si provvede con le risorse del bilancio dell’Istituto», un tipo di copertura vietata per le pubbliche amministrazioni.

Una volta apprese le modalità con le quali sarà disciplinato l’investimento da 600 milioni, il Cda dell’Inail ha scritto una letteraccia firmata dal presidente Fabrizio D’Ascenzo. Prima questione: il Cda è stato scavalcato nel suo ruolo di indirizzo politico-amministrativo sia demandata al Cda.

Il fatto è che l’ordinanza attribuirebbe in maniera inusuale poteri esorbitanti al direttore generale. È sempre il Fatto Quotidiano a riportare stralci della lettera che evidenzia anomalie dal punto di vista delle coperture finanziarie: «Le eventuali anticipazioni di cassa a favore della Regione Calabria (…) generano impatti sul bilancio dell’Ente, la cui salvaguardia dell’equilibrio è di compiuta responsabilità degli organi di indirizzo politico». Insomma: avreste dovuto chiedere al Cda. E quanto alle assunzioni, «seppur a tempo determinato», si imputano «i relativi costi sul bilancio Inail», che pure come ente statale «concorre al mantenimento degli equilibri di finanza pubblica». Traduzione: il governo aveva stabilito che dall’ordinanza non sarebbero scaturiti nuovi costi, quindi adesso come si fa?

Il Cda Inail chiede chiarimenti e ora la Protezione civile e il dg Fiori sono davanti a un bivio: rispondere o andare allo scontro? La questione è di vitale importanza e da essa dipendono anche i poteri di Occhiuto sulla realizzazione degli ospedali. Senza le anticipazioni dell’Inail le deroghe in materia edilizia rischiano di servire a poco.