Il "caso Occhiuto" diventa (per forza) nazionale. La posta si alza
L'indiscrezione de "il Fatto Quotidiano". Poi quella di giornata di "Dagospia". Il presidente di Regione porta con sé su scala nazionale ambizioni e rogne. E ansie
Non sta mai fermo il circo mediatico attorno a Roberto Occhiuto. Mai.
Un giorno scopriremo chi muove la "giostra", per il momento ci si può accontentare di chi ci gira attorno. Più o meno tutti.
Prima "il Fatto Quotidiano" con l'indiscrezione della kermesse di Palazzo Grazioli (atrio storico e senza tende dei Berluscones) che fissa al 17 dicembre la prima uscita di una corrente "azzurra" evocante "in libertà". Nuova ipotesi di perimetro di Forza Italia con Occhiuto al comando. Poi l'altra e seriale e di giornata "spifferata", viene dagli occhiali e dai tatuaggi mai ingenui né spontanei di Roberto D'Agostino con il suo conclamato "dagospia".
Forza Italia, i Berlusconi sarebbero pronti a sostituire Tajani con Occhiuto: la "bomba" di DagospiaMarina Berlusconi (evidentemente stanca di riepilogare "preventivi" a Giorgia) starebbe pensando intanto di riprendersi la sigla di partito (di cui la famiglia detiene le firme in banca) sotto le poco mentite spoglie sempre di lui, Roberto Occhiuto. Griffe evidentemente riabilitata e in ascesa ad Arcore dopo la non candidatura a presidente di Mario Occhiuto ai tempi di Jole Santelli in progress.
Adrenalina in divenire quindi, per il presidente di Regione. Che sotto Natale si vede destinatario prima di una robusta corrente interna. Poi niente di meno che della segreteria nazionale a lui intestata.
Più progressione di così, difficile immaginare.
Un giorno scopriremo chi gira la "giostra" mediatica attorno a Roberto Occhiuto. Per ora accontentiamoci del fatto che ci sa fare. Chi alza la palla non sbaglia mai. La mischia si sposta sempre altrove. I pericoli non sempre, ma come minimo si "stordiscono". Come d'incanto le fibrillazioni di "palazzo" (politico, e non solo...) si nutrono di nuova consapevolezza. La ribalta, comunque sia, da ora in avanti si fa nazionale. Con tutto quello che questo significa e può significare.
Per "palazzi" di regnanza (politica, e non solo) il messaggio è urbi et orbi d'ora in avanti. Roberto Occhiuto non va più dal Pollino allo Stretto ma "rischia" di andare da Trento a Siracusa.
La posta in gioco si alza assai, per chi non l'avesse ancora capito. Del resto se una nuova corrente ambisce a farsi chiamare "In libertà" tutto rischia tranne che l'irrilevanza.