«Il Dl Sicurezza non vieta la coltivazione di Cannabis light»: il Governo risponde alle Regioni
Il Dipartimento antidroga della Presidenza del Consiglio in una nota: «La legge ribadisce il divieto di vendita perché era stata avviata la commercializzazione, nei cosiddetti 'cannabis shop', di inflorescenze e suoi derivati, acquistati per un uso ricreativo, insinuando la falsa idea di legalizzazione»
«A differenza di quanto sostenuto dall'assessore veneto all'Agricoltura, Federico Caner, coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni», il decreto legge sicurezza «non vieta la coltivazione della canapa anche a bassissimo contenuto di Thc. Sono altrettanto infondati i rischi per il settore della canapa evocati dalla medesima fonte». Lo afferma una nota del Dipartimento antidroga della Presidenza del Consiglio, in cui si sostiene che «in realtà» il provvedimento «non modifica quanto previsto dalla legge 242/2016 'Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa'». Con il decreto, viene inoltre sottolineato «resta vietata anche l'importazione delle inflorescenze, in linea con quanto sancito dalla Cassazione».
Cannabis light vietata dal Dl Sicurezza, le Regioni chiedono modifiche: «Il settore conta 3mila aziende con 30mila addetti»La legge 242/2016, viene rimarcato nel comunicato, «non ha mai autorizzato la commercializzazione delle inflorescenze, ma ha trasfuso in norma un consolidato orientamento, definitivamente confermato nel 2019 dalle Sezioni Unite della Cassazione: in base alla sentenza n. 30475/2019, la 'commercializzazione al pubblico di cannabis sativa L. e, in particolare, di foglie, inflorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell'ambito di applicabilità della legge n. 242 del 2016 (…)'».
Il Dipartimento antidroga aggiunge che l'articolo 18 «ha solo ribadito l'ambito di applicazione della legge 242/2016: e lo ha fatto poiché era stata avviata la commercializzazione, nei cosiddetti 'cannabis shop', di inflorescenze e suoi derivati, acquistati per un uso ricreativo, insinuando la falsa idea di legalizzazione di una cannabis definita erroneamente 'light'. Tutto ciò con esposizione degli acquirenti, in particolare dei più giovani, a rischi per la salute, e generando incertezze fra gli operatori commerciali».
Cannabis light, il futuro di decine di aziende calabresi a rischio con il Decreto sicurezza«Non è nemmeno corretto, infine, affermare - come fa l'assessore Caner - che 'il dl non vieta l'importazione del prodotto, consentita dalla norma europea, ma solo la coltivazione nazionale'», viene ancora spiegato nella nota: «Resta infatti vietata anche l'importazione delle inflorescenze, in linea con quanto sancito dalla Cassazione».