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05/07/2025 ore 13.00
Politica

Bufera sulla Regione, Bevacqua (Pd): «Occhiuto sospenda i consulenti indagati e sia pronto a fare un passo indietro»

Il capogruppo regionale del Partito democratico annuncia un dibattito in Consiglio dopo l’interrogatorio del governatore: «Noi imbambolati davanti all’inchiesta? Siamo garantisti da sempre». E sul caso Oculistica dice: «Il fallimento è politico»

di Massimo Clausi

Mimmo Bevacqua, capogruppo regionale del Pd, non è d’accordo sulla nostra analisi di una opposizione imbambolata di fronte alle inchieste giudiziarie che stanno coinvolgendo la Cittadella. Restando saldamente ancorato alla sua posizione garantista, ha tenuto a precisare alcuni punti fermi rispetto la linea politica della minoranza.

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Bevacqua, non le è piaciuta l’accusa di opposizione “imbambolata”?
«Le accuse sono spesso provocatorie, anche da parte della stampa che fa il suo dovere. E noi le ascoltiamo. Siamo garantisti da sempre, e siamo contro ogni forma di giustizialismo e populismo, atteggiamenti che hanno fatto tanti danni al paese. Siamo ovviamente a favore della giustizia giusta, e crediamo nel lavoro che fa la magistratura inquirente. In questo campo non intendiamo entrare, non lo abbiamo fatto mai. Rispettiamo questo lavoro che è fondamentale per la ricerca della verità. Siamo sicuri che occorra il tempo giusto perché siano definite per bene le responsabilità delle persone indagate».

Ma difatti qui le responsabilità penali non c’entrano, spetta a chi di competenza accertarle. Ma resta il punto politico o no?
«A quel punto diventa necessario che ognuno chiarisca la propria condotta, sia responsabile davanti ai cittadini e agli elettori di quello che ha fatto. Io non appartengo alla schiera di quanti approfittano delle indagini per condannare a prescindere gli avversari politici. Il gruppo Pd ha sempre tenuto un atteggiamento deciso ma responsabile. E in questa intervista chiarirò ancora meglio il nostro pensiero».

Prego allora. Cosa ne pensa di queste vicende che stanno interessando la Cittadella?
«Nella prima fase, l'informativa richiesta in Consiglio era la prassi più corretta; e, se alcuni l’hanno ritenuta poco incisiva, forse ignorano che ci sono mediazioni istituzionali obbligate da comporre nella conferenza dei capigruppo. A beneficio dei cittadini, era nostra intenzione, innanzitutto, portare l'informativa all'interno della sede deputata che, sia detto per inciso, non ci risulta essere né Retequattro né un qualsiasi altro studio televisivo privo di sostanziale contraddittorio. Pertanto, come richiesto da Occhiuto, abbiamo accettato di rinviare il dibattito nel merito a dopo l'interrogatorio».

Quindi ci sarà una seconda “puntata”... In Consiglio però avete detto poco o nulla, sempre dal punto di vista politico…
«Certo, avremmo potuto già chiedere come sia possibile che un presidente non sia a conoscenza della consulenza di oltre 100mila euro data al suo ex socio Paolo Posteraro. Ma, siccome questa domanda sarà, con ogni probabilità, oggetto dell'interrogatorio, ci è sembrato corretto rimandarla al confronto istituzionale successivo, unitamente a tutta una serie di altre osservazioni».

Come quella sulla nomina di Ernesto Ferraro a capo delle Ferrovie?
«Quella rientra nelle prerogative del presidente. Se uno ha i titoli può benissimo essere nominato. Non ci permettiamo di discutere delle qualità professionali delle persone. Poi saranno i risultati a farlo. Aggiungo che sulla nomina non abbiamo sentito nessuna contrarietà o levata di scudi da parte di chi doveva osservare o esprimere contrarietà».

Sulle indagini di questi ultimi due giorni che dice?
«L’impressione che tutti hanno è che la faccenda si allarghi sempre più: le voci sono tante, anche in relazione a presunte altre indagini in corso. Al di là della veridicità o meno, credo che il presidente Occhiuto debba immediatamente procedere a sospendere dalle loro responsabilità e funzioni tutti coloro che sono stati coinvolti a diverso titolo nelle indagini giudiziarie. Bisogna dare un segnale alla Calabria e ai calabresi, non si può far finta di nulla. Compito di una politica seria è inviare segnali chiari di trasparenza. Se poi, a seguito dell'interrogatorio che si terrà nei prossimi giorni, o da altre vicende giudiziarie emergesse una gravità non sostenibile e non compatibile con il suo incarico, lo stesso presidente Occhiuto non potrà che valutare l'opportunità di un suo passo indietro, sospendendosi o dimettendosi».

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Certo la vicenda delle liste di attesa bypassate, se confermata, sarebbe davvero disdicevole…
«La responsabilità di chi governa risiede sicuramente nell'incapacità della gestione delle liste d'attesa. E qui sta il fallimento di Occhiuto. Non sento di dare colpa alla politica e ai suoi rappresentanti, invece, sul comportamento dei singoli medici: qui si tratta di una questione etica che riguarda il singolo professionista e di una situazione normativa che lascia aperte falle e scappatoie. Sul tema andrebbe aperta una ampia discussione, anche perché le manchevolezze del sistema riguardano l'intero Paese. A suo tempo, la riforma Bindi, allora tanto bistrattata, aveva forse trovato delle buone soluzioni nel merito; e su questo penso che in tanti dovrebbero fare mea culpa. Quanto, poi, alla sanità nel suo complesso, la posizione del Pd calabrese, a differenza di altre, non soffre di tentennamenti: noi difendiamo una sanità pubblica e universale. Questo governo regionale e il governo nazionale vanno nella direzione opposta: che la loro azione miri a smantellare il sistema pubblico a favore del privato, lo abbiamo ribadito in ogni occasione, anche alla presenza della segretaria nazionale Schlein e della responsabile sanità Sereni».

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Guccione da giorni scrive sui social “Pd sveglia”.
«E non fa onore a chi si dichiara dirigente e parla di sanità senza averne ruoli e responsabilità, dare una rappresentazione opposta del lavoro che il Pd calabrese sta svolgendo con responsabilità e capillarità sul territorio attraverso un viaggio nei vari presidi ospedalieri. Più volte abbiamo evidenziato come il fallimento di Occhiuto risieda in una mancanza di programmazione verso la medicina territoriale. Nel merito presenteremo una nostra proposta a settembre coinvolgendo la responsabile sanità del Pd e il partito regionale».

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Sui consulenti di Occhiuto coinvolti nell’inchiesta su Oculistica alla Dulbecco, Bruni e Garofalo, che dice?
«Per quello che sento dire in giro, sono due bravi ed affermati professionisti che, però, come troppi altri, hanno distorto il rapporto tra pubblico e privato. Non sta a me stabilire se il loro comportamento sia stato illecito ma non ho problemi a dire che, a mio parere, è stato certamente sbagliato e contrario a determinati principi etici. In linea con quel che ho già ribadito, Occhiuto dovrebbe rimuoverli dai loro incarichi di consulenza, esattamente come tutti gli altri».