La lettera di un cittadino: «La sfida della Calabria è abbattere la gabbia di potere per una politica più meritocratica»
La distanza incolmabile tra politica e cittadini, l’influenza della mafia e l’impoverimento culturale di chi ci rappresenta: l’analisi di un lettore in vista dall’imminente chiamata alle urne
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino, Raffaello Bosco:
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Caro Direttore,
mi rivolgo a lei non solo in quanto tale, ma soprattutto rivolgendomi a lei per la sua storia.
La politica calabrese si trova da tempo al centro di un sistema di potere che ha creato una distanza incolmabile tra eletti ed elettori. Una voragine che, ad ogni appuntamento elettorale, si allarga sempre di più, manifestandosi drammaticamente nell'astensionismo crescente.
Le ragioni di questa crisi sono molteplici. La prima risiede nella chiusura delle segreterie di partito e degli uffici personali dei suoi esponenti. Un vuoto che ha eliminato un punto di contatto essenziale tra politica e cittadini, un tempo riempito da iniziative capaci di coinvolgere gli iscritti e il territorio. A questo vuoto non possono supplire i social media, che semmai possono solo provare a ricreare, in modo imperfetto, quella connessione.
La seconda ragione è più complessa ma non meno risolvibile: l'impoverimento culturale di chi ci rappresenta, dovuto in gran parte all'eliminazione delle circoscrizioni. L'abolizione delle circoscrizioni locali ha, secondo molti, favorito la nascita di piccole cerchie ristrette che operano all'ombra di un "capo". Questo modello non è più una semplice gestione familiare, ma un meccanismo clientelare e gerarchico dove la lealtà incondizionata sostituisce il merito e la competenza.
La politica regionale ignora il mondo? Le elezioni calabresi e le grandi sfide globali e localiLa meritocrazia è scomparsa gradualmente: dopo la crisi di "Mani Pulite", che ha lasciato un vuoto, l'assenza di un accesso democratico alla vita politica e la desertificazione dei partiti hanno trasformato la politica in un'attività a intermittenza, gestita dall'alto per fini personali.
Questo sistema, che si manifesta anche nei grandi partiti tradizionali, alimenta l'influenza di una "mafia bianca", un potere occulto che agisce a livello politico ed economico, prendendo decisioni cruciali in modo opaco.
La sfida per la Calabria è rompere questa "gabbia di potere" per una politica più trasparente e meritocratica. Le prossime elezioni regionali del 5 e 6 ottobre offrono un'occasione di svolta, a prescindere dalle ideologie. Le liste del centrodestra e del centrosinistra presentano molti candidati che non rispondono al concetto di "mafia bianca," offrendo una concreta speranza per il rinnovamento della politica calabrese.
Tuttavia, l'informazione è ancora parziale. Non abbiamo piena contezza del programma del cosiddetto "campo largo" del centrosinistra, né del consuntivo completo e del programma futuro del governatore uscente, Roberto Occhiuto, sostenuto dalla coalizione di centrodestra. In un momento cruciale come questo, la mancanza di dettagli programmatici rappresenta un ostacolo per gli elettori che desiderano compiere una scelta pienamente informata e consapevole. A ciò si aggiunge l'importanza della presenza dei leader nazionali: Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno già visitato la regione, e resta da capire se anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si recherà in Calabria per sostenere la sua coalizione in vista di un appuntamento elettorale così decisivo.