Lamezia, Lo Moro: «Garantisco liste pulite. E non permetterò che questo territorio sia condannato alla marginalità»
Intervista alla candidata sindaco del centrosinistra che loda il lavoro dei partiti della sua coalizione ma avverte: «Ascolterò tutti ma non subirò diktat per la formazione della giunta»
Quando mancano pochi giorni alla presentazione delle liste per il rinnovo del Consiglio comunale di Lamezia Terme, l'agenda della candidata a sindaco del centrosinistra Doris Lo Moro è fitta di impegni. Incontri con gli aspiranti candidati nelle liste della coalizione, con esponenti politici, rappresentanti delle categorie e del mondo del lavoro e naturalmente con i cittadini. L'abbiamo raggiunta per fare il punto, insieme a lei, sulla fase iniziale di una campagna elettorale dai risvolti significativi per l'intera regione.
Doris Lo Moro, da donna delle istituzioni che conosce molto bene la città di Lamezia in tutte le sue articolazioni, qual è il primo atto che sente di dover compiere qualora fosse eletta sindaco, quale sarebbe il dossier più urgente da aggredire nell'immediato?
«Sul piano amministrativo la mia priorità sarà quella di prendere reale coscienza dell'esistente. Questo rappresenta non solo un atto politico ma un dovere istituzionale. È importare controllare, ad esempio, se ci sono finanziamenti in scadenza che devono essere preservati. Come primo atto è importante incontrare il personale dell'Ente ed effettuare una verifica a tutto campo sul piano contabile e amministrativo».
Elezioni a Lamezia, il centrodestra serra i ranghi intorno a Murone. La richiesta del candidato: «Controllo radicale sulle liste»Intende verificare se è vero quanto dichiara l'amministrazione uscente, ovvero di aver risanato le casse comunali?
«L'amministrazione uscente sicuramente ha pagato dei debiti fuori bilancio come risulta dalla corrispondenza con la Corte dei Conti. Leggendo i giornali si scopre che ci sono ancora debiti fuori bilancio che dovevano essere deliberati. È normale, ogni amministrazione lascia bene e male. Da donna di sinistra, io agirò in discontinuità con la Giunta uscente, sul piano valoriale, dal punto di vista politico, ma da quello istituzionale è importante avere contezza dell'esistente e andare avanti alla ricerca delle soluzioni migliori per i lametini. Avere il senso delle istituzioni».
A proposito di senso delle istituzioni e al di là dell'iniziativa intrapresa dal movimento per l'area centrale della Calabria, non crede che il tema del rapporto con Catanzaro sembra essersi affievolito per quanto riguarda i partiti?
«Ho aderito con convinzione al movimento dell'area centrale della Calabria. La nascita del movimento è sicuramente un fatto positivo perché hanno aderito centinaia di persone mettendo a disposizione le loro conoscenze e le loro competenze. Credo che la situazione in cui versa la Calabria sia molto grave e la situazione dell'area centrale è ancor più grave, perché rischiamo l'isolamento, rischiamo di essere una zona franca, una zona non presente nelle agende. Intanto Lamezia si dovrà confrontare con il proprio comprensorio sui problemi comprensoriali, sui servizi alla persona e sui servizi urbani ed extraurbani a circuito ridotto, ma si dovrà confrontare anche con l'altra area urbana, quella di Catanzaro e con i problemi che attraversano l'istmo. Penso ai problemi sismici, le scosse che abbiamo avvertito di recente si sono verificate nella zona di Tiriolo e hanno coinvolto l'intera area centrale. Sul paino della Protezione Civile, è chiaro che Lamezia dovrà avere ed ha sicuramente una propria pianificazione ma per essere efficaci bisogna estendere il confronto. Poi credo che un rinnovamento della classe dirigente lametina possa incidere positivamente in termini di entusiasmo. E non lo dico solo per sintonia politica perché il sindaco di Catanzaro è un uomo di centrosinistra, certo può essere un fatto positivo, ma io conto di lavorare con entusiasmo anche con chi non è di centrosinistra. Sui problemi istituzionali, se si hanno idee e si creano prospettive, non si può che essere ascoltati».
Elezioni a Lamezia, il M5s sosterrà Doris Lo Moro. Orrico: «Candidata autorevole, lavoriamo per obiettivo comune»Lei è riuscita nell'impresa di tenere insieme tutto il centrosinistra da Rifondazione ad Azione. In queste ore si sta lavorando alacremente alle liste e c'è chi dice che la composizione delle stesse è un problema interno ai partiti. Non crede, tuttavia, che in una città che detiene il record di tre scioglimenti per infiltrazione mafiosa, la prudenza non sia mai troppa?
«Abbiamo elaborato un codice etico molto stringente che deve essere sottoscritto da tutti i candidati. Quello che c'è di vero nell'affermazione generica che la formazione delle liste è una questione che riguarda i partiti è che ogni partito conosce la sua realtà e propone una lista di candidati ma questo non deve far credere che il candidato sindaco sia esente da responsabilità. Io penso che il candidato sindaco debba metterci la faccia su tutte le liste. Io lo farò per tutte e cinque le liste della mia coalizione sapendo con quanto serietà stanno lavorando i partiti politici».
In queste ore si susseguono le riunioni della cabina di regia sul campo rom di Scordovillo. Che idea si è fatta a riguardo? Quella intrapresa può essere una soluzione sostenibile?
«È un fatto positivo che ci sia un progetto e un programma per affrontare la situazione di Scordovillo. Se dovesse ancora essere in corso l'operazione quando termineranno le elezioni, il mio impegno, se sarò sindaco, sarà quello di lavorare perché le famiglie che abitano il campo non si isolino fuori città perché questo causerebbe problemi aggiuntivi. In ogni caso vi è il problema della gestione. Quello che è emerso in questi giorni è che stanno nascendo altre Scordovillo nelle vicinanze. Bisogna avere cura dei luoghi con impegno giornaliero per evitare che dopo le operazioni di bonifica rinascano situazioni di degrado. E questo sì, è un impegno che spetta all'amministrazione comunale».
Questione Aeroporto. La sensazione è che non riesca ancora a dialogare con il tessuto cittadino. I voli sono in aumento, ci sono polemiche sul paventato trasferimento della base Canadair ma il management di Sacal ha dichiarato che si tratta di scelte in capo agli azionisti che non dovrebbero essere oggetto di campagna elettorale. Che ne pensa?
«Non c'è nulla del territorio che non possa riguardare il futuro sindaco e quindi la campagna elettorale. Gli azionisti, chiunque essi siano, devono capire che le linee guida che si sviluppano in città devono essere ascoltate. Certamente, l'"isolamento" dell'aeroporto nei confronti della città, non è responsabilità da attribuire agli azionisti o a chi gestisce l'aeroporto. Ci sono carenze che sono regionali, provinciali e comunali e ce ne dobbiamo fare carico. Dobbiamo collegare la stazione e l'aeroporto in contesto che deve essere anche bello perché la bellezza deve tornare ad essere declinata a Lamezia e in tutta la Calabria».
Capitolo giunta. Userà il manuale Cencelli per rispondere ai desiderata dei partiti o sceglierà altri criteri?
«Un sindaco che sa fare il suo mestiere non subisce i partiti ma li ascolta. Tra qualche ora un gruppo formato da circa 120 giovani andrà per le vie della città a chiedere il voto per se stessi e per il candidato sindaco. Guarderò sicuramente al loro interno per scegliere le energie migliori per rilanciare Lamezia».
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