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07/05/2025 ore 17.54
Politica

Le piazze non ci sono ma Tik Tok sì: a Rende la prima bufera social della campagna elettorale

Bilotti a pallettoni contro "un candidato a sindaco". Ghionna si smarca e spuntano gli incarichi professionali al giovane ingegnere civico sostenuto dal Pd. Quando anche essere bravi diventa un caso per i social

di Domenico Martelli

Ticchi tocchi. Il millennio scorso non fa mistero di identificarlo cosi il social "nuovo" e "strano" cosi tanto familiare ai Duemila. In forma spesso dialettale ovviamente. Silvio Berlusconi invece, visionario per mestiere e necessità, da subito intuisce che un profilo occorre aprirlo per arrivare al ventre più fluido del Paese. Ancora una volta non sbagliava.
Oggi, di Tik Tok, è difficile che il circo approssimato della politica persino conterranea ne possa fare a meno. E se la "piazza" non c'è, il dibattito manco a parlarne, sezioni e segreterie in sede archeologica hai visto mai che un pó di fango e benzina non possano animare le contese?
Rende, in scala disperata a partire da chi si sente già sconfitto, non può fare eccezione.


Poco più di 30 anni, faccia più evangelica che pulita, autodefinizione di civico super partes in tasca. Eppure non basta tutto questo. Quando c'è da impugnare la scimmitarra da tastiera Giovanni Bilotti, al secolo candidato civico a sindaco di Rende con lista Manna e pseudo Pd appresso, sa il fatto suo. E di buona serata irrompe su "ticchi tocchi". A muso duro contro «un candidato a sindaco indagato per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, peculato, concorso esterno in associazione mafiosa ma nessuno ne parla...».


Non è dato sapere se nessuno ne parla semplicemente perché fake news, non vi è allo stato un candidato a sindaco testimonial del profilo disegnato da Bilotti (se è lo stesso candidato a cui abbiamo pensato anche noi va detto che è stato assolto due volte con rinvio in Corte d'appello per riscrittura delle motivazioni) oppure si è in presenza di altre motivazioni esoteriche. Chissà. Quel che è certo che come una diga, e di riflesso una slavina, scattano le contromosse su "ticchi tocchi". La diga, sia pure in cuor suo sorridente a denti stretti, la alza Marco Ghionna. Anche lui candidato a sindaco con le sigle formali del centrodestra. Coinvolto in un parere sulla "piazza" social si fa inquadrare alle prese con una bella pizza. E alla domanda «Marco stasera vuoi venire al Cinema» alludendo al Garden e all'ennesimo bagno di folla principiano risponde «no grazie. È un film visto e rivisto, preferisco una pizza».


La slavina è invece l'inchiostro social unico che immortala Bilotti da responsabilità che oggettivamente non può avere (il decennio Manna e lo scioglimento per mafia), la "solida" amicizia con Pierluigi Caputo e il trasversalismo occhiutiano con pezzi rinomati del Pd fino a planare dentro «sponsor che ti sostengono e ti affidano incarichi professionali diretti nei Comuni da loro gestiti». Il tutto «riportato nello stesso curriculum».

Come fosse una "colpa" essere un bravo ingegnere e persino imprescindibile quando si tratta di impiantare barriere architettoniche. Dal Pollino allo Stretto. Miracolo al contrario degli affondi social. Da San Fili a San Giovanni in Fiore, da Praia a Mare a Paola. E poi il museo archeologico di Reggio, la direzione regionale dei musei calabresi, l'archivio di Stato di Catanzaro e di Reggio, il parco archeologico di Sibari. Quasi 140mila euro nel solo 2024 con assegnazioni dirette.

Può diventare una "colpa" essere cosi bravi? Retorica sarebbe la risposta quanto, se non di più, la domanda stessa. Ma tant'è. Nell'epoca di "ticchi tocchi" si rintraccia persino qualcuno disposto a giurare che queste stazioni appaltanti last minute, responsabili degli incarichi a Bilotti, siano tutte vicine (per usare un eufemismo) alla stretta regnanza in Cittadella. Qui però anche la fantasia social è costretta a fermarsi. Un bagno di sano realismo non guasta mai. Troppo facile smontare il chiacchiericcio social. Anche perché Bilotti non è il candidato del centrodestra. È civico con il "timbro" del Pd. Basta e avanza per allontanare le nebbie...