Ncc in Calabria, rivoluzione fino a un certo punto: illegittimo l'affidamento delle 200 licenze a Ferrovie della Calabria
Occhiuto vince alla Consulta ma c’è un nodo da sciogliere legato a una sentenza precedente a quella di martedì scorso. Toccherà all'assessore Gianluca Gallo e al neonato Dipartimento che mette insieme Agricoltura e Trasporto pubblico locale portare avanti la gara
Roberto Occhiuto da martedì scorso è diventato il nemico pubblico numero uno dei tassisti italiani. Colpa della legge regionale n° 16 del 20 aprile 2023 con la quale la Regione Calabria decideva di rilasciare ben 200 licenze per Ncc (noleggio con conducente) rompendo gli stringenti limiti imposti dal Governo italiano. Contro questa legge il Ministero dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, aveva proposto ricorso innanzi la Corte Costituzionale parlando di una invasione di campo della nostra Regione. I giudici costituzionali però hanno dato ragione al nostro presidente e da qualche giorno dal CorSera a “Il Foglio” si parla di una rivoluzione liberale partita dalla Calabria che liberalizza un mercato che, per compiacere appunto i tassisti, Salvini voleva restringere.
In realtà a bordo dei Ncc viaggiano due paradossi.
Il primo è tutto politico ovvero un ribaltamento dell'autonomia differenziata tanto cara allo stesso Salvini. Nella sua ultima pronuncia difatti la Corte Costituzionale ha ammesso la legittimità delle Regioni a legiferare in materia, essendo il trasporto pubblico locale fra le sue competenze e non fra quelle esclusive dello Stato. Insomma proprio Salvini che vuole l'ampliamento delle autonomie locali poi ha presentato ricorso sostenendo che la legge calabrese viola il principio di competenza dello Stato.
La Calabria vince ancora davanti alla Consulta: stop ai vincoli statali sul noleggio con conducenteIl secondo paradosso è di natura più pratica. Nonostante tutti il parlino della rivoluzione liberale partita dalla Calabria in pochi ricordano che la sentenza della Corte di martedì scorso è successiva ad un'altra sentenza, la 206 del 2024, che invece ha parzialmente accolto il ricorso del Governo e lo ha fatto su un punto dirimente. La nostra legge in particolare prevedeva che le 200 nuove licenze necessarie al fine di fronteggiare l'incremento della domanda e garantire i servizi di trasporto in considerazione dell'aumento dei flussi turistici verso la Calabria, venissero consegnate tutte nelle mani di Ferrovie della Calabria, la società in casa della Regione che già svolge il servizio di noleggio di autobus con conducente.
Proprio quest'ultima previsione ha subito la censura della Corte perché viola il principio della libera concorrenza. Le licenze quindi non possono essere affidate direttamente a FdC ma devono essere messe a gara per tutelare la competizione tra le imprese e ad assicurare la concorrenza per il mercato.
Insomma secondo la Corte la Regione stava andando in una direzione diametralmente opposta alla rivoluzione liberale di cui si parla oggi,
Resta il problema di capire come verranno ora affidate queste 200 licenze. Un problema che dovrà risolvere l'assessore regionale Gianluca Gallo, visto che a lui oltre alla delega all'Agricoltura è toccata anche quella del Trasporto Pubblico locale. Sarà lui e il nuovo dipartimento Agricoltura, Aree Interne e Politiche di connessione territoriale dove la zootecnia andrà a braccetto con il problema dei trasporti pubblici a dove espletare in tempi rapidi la gara pubblica per l'assegnazione delle 200 licenze che sono ferme appunto dal 2023.