Occhiuto bis in Calabria, martedì la prima seduta del Consiglio: all’opposizione pochi ma buoni (e senza alibi)
L'idea del “Governo ombra” sembra tramontata, ma la pattuglia della minoranza è composta da esponenti di grande esperienza amministrativa che non possono più nascondersi dietro la debolezza dei partiti. Poco importerà l'assenza di Pasquale Tridico
Non è ancora ufficiale ma è quasi certo. Dopo la prima riunione di giunta, martedì prossimo 11 novembre, Filippo Mancuso dovrebbe convocare la prima seduta del consiglio regionale di questa legislatura. Presiedere la riunione toccherà a Fernando Laghi, lista Tridico Presidente, ma solo il tempo per procedere alla nomina del nuovo presidente del consiglio regionale (che sarà il forzista Salvatore Cirillo) poi tornare fra i banchi della minoranza. Altro punto all'ordine del giorno sarà la costituzione dell'Ufficio di presidenza su cui si concentrano molte mire dei consiglieri regionali.
Martedì quindi inizierà una legislatura che si preannuncia interessante sotto diversi profili. Il primo è che Roberto Occhiuto è stato investito del secondo mandato. E' la prima volta che accade nella storia del regionalismo calabrese che potrà contare così su una continuità amministrativa. Proprio quella che ha chiesto il forzista per portare a maturazione le grandi riforme avviate nella scorsa legislatura ovvero il Consorzio unico di Bonifica, Azienda zero, l'Arrical e toccare con mano gli effetti delle strategie di marketing territoriale sull'incoming turistico. Ma soprattutto da questa legislatura si attende la fine del commissariamento della sanità , in vigore ormai da quattordici anni, che dovrebbe dare slancio all'offerta sanitaria calabrese.
Ma non c'è solo Occhiuto a dover svolgere un arduo compito, anche l'opposizione in questa legislatura è chiamata ad una prova di maturità. Dopo tre sconfitte di fila inanellate in cinque anni, il centrosinistra deve dimostrare di avere una sua visione della Calabria e soprattutto di garantire il gioco democratico fra chi governa e chi legittimamente e senza pregiudizi, avanza rilievi.
Nelle settimane scorse Sandro Principe aveva lanciato la proposta del “Governo ombra”, ma l'idea non sembra stare trovando concretezza. Speriamo allora che si faccia almeno una opposizione reale. I presupposti ci sono tutti perché in consiglio regionale andranno a prendere posto esponenti che hanno alle spalle esperienza amministrativa.
Basta guardare al Pd. Ha portato in consiglio Giuseppe Falcomatà, che è sindaco della città metropolitana di Reggio Calabria; Giuseppe Ranuccio che è sindaco di Palmi, non proprio un piccolo paesino delle aree interne e Rosellina Madeo che è presidente del consiglio comunale di Corigliano Rossano nonché già capogruppo alla Provincia di Cosenza. Senza dimenticare Ernesto Alecci che è alla seconda legislatura regionale ed è stato sindaco di Soverato. Quest'ultimo con ogni probabilità andrà a ricoprire il ruolo di capogruppo del Pd.
Stessa cosa si può dire della lista Tridico che porta in aula un uomo di grande esperienza amministrativa come Enzo Bruno già presidente della Provincia di Catanzaro e Ferdinando Laghi che comunque è alla sua seconda esperienza in consiglio.
Non è da meno il M5s che avrà come rappresentanti due ex parlamentari come Elisa Scutellà e Elisabetta Barbuto che prenderà il posto di Pasquale Tridico che opterà quasi sicuramente per il seggio a Bruxelles. Insomma una pattuglia con maggiore esperienza rispetto la scorsa legislatura in cui molti avevano una esperienza amministrativa relativa. Basti pensare alla leader della coalizione Amalia Bruni, ottima ricercatrice ma con nessuna esperienza in questo senso o il capogruppo del M5s, Davide Tavernise o Francesco Afflitto e altri ancora.
Insomma questa volta l'opposizione sembra non avere alibi e non può nascondersi dietro il partito e il suo segretario regionale . Deve dimostrare di avere le carte in regola per una opposizione costruttiva e che possa aprire una prospettiva. In questo senso poco importa se in consiglio non ci sarà il leader della coalizione ovvero Pasquale Tridico. Questi in tutta la campagna elettorale è sembrato fuori contesto e dopo è completamente sparito, o quasi, dal dibattito pubblico calabrese. Tocca ai consiglieri d'opposizione, insomma, dare una prova di maturità politica.