Occhiuto getta acqua... sulla corrente: «Non sfido Tajani», ma dice che Fi potrebbe essere al 20% mentre galleggia all’8
Nonostante le smentite di rito l’incontro a Palazzo Grazioli sembra confermare la volontà del presidente della Calabria di voler scalare il partito. Ma le presenze non sono quelle attese e anche i grandi manager preferiscono collegarsi da remoto: parterre più da pranzo di Natale che da prova muscolare
Corrente è parola assolutamente bandita nell’incontro “In libertà”, la convention che si è tenuta a Palazzo Grazioli organizzata dal lobbista Andrea Andrea Ruggieri con ospite principale il governatore Roberto Occhiuto.
«Questa iniziativa è nata come un sasso nello stagno - ha detto Roberto Occhiuto -. È nata per produrre qualche pensiero liberale e poi è montata. Nessuno aveva intenzione di svolgere un evento per costruire una corrente, cose polverose che appartengono al passato, e a un partito masochista come il Pd, se mai vorremmo dare una scossa liberale al centrodestra che ha bisogno di rafforzare la sua ala liberale». Ma tutti sanno la matrice politica di Occhiuto, partito dalla giovanile Dc per poi sviluppare gran parte del suo percorso politico nei partiti post democristiani. E se c’è una cosa che quelli della vecchia Balena bianca non facevano mai è svelare le loro reali intenzioni. Così nell’intercalare del discorso arriva la frase che forse tradisce il vero “movente” di questo incontro che, viene assicurato, non sarà isolato.
Occhiuto parte riconoscendo i meriti di Tajani, e già all’attuale segretario saranno suonati campanelli d’allarme, ma poi dice che «Tajani insieme a me e ad altri dirigenti ha assunto l'impegno collettivo che abbiamo condiviso di portare questo partito al 20%, mi pare che invece questo non stia ancora accadendo, non per responsabilità di Tajani, quindi c'è necessità che ciascuno di noi si assuma qualche responsabilità ulteriore nel senso che dia un contributo di innovazione di idee, invitando a partecipare a questo lavoro anche imprenditori che non sono dirigenti di partito ma che possono darci qualche suggerimento. Oggi ho voluto fare questo: chiamare imprenditori importanti che ci hanno raccontato la loro esperienza e la loro visione del paese. Dicevamo che Forza Italia poteva arrivare al 20%, invece da qualche mese galleggia intorno all'8-9%... Secondo me c'è una grossa parte dell'elettorato che potrebbe votare per Forza Italia».
Forza Italia, la corrente di Occhiuto c’è e da 10 giorni ha una pagina Facebook gestita dalla sua social media managerIl punto è: quale? A chi vorrebbe erodere il consenso? Difficile pensare solo al centrosinistra. La manovra quindi sembra puntare anche e soprattutto agli alleati del centrodestra Lega e FdI che certamente non staranno con le mani in mano di fronte a questo tentativo. Occhiuto ancora una volta mette le mani avanti: «Abbiamo la fortuna di avere un presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che sta stupendo tutti. I gufi dicevano che quando avrebbe governato la Meloni saremmo stati marginali come Paese, invece è il leader più autorevole d'Europa e tra i più autorevoli del mondo. Il punto è: basta la Meloni al centrodestra? Non c'è forse la necessità, per chi compone il centrodestra, di aggiungere qualcosa al lavoro della Meloni? Serve quindi aggiungere un lavoro liberale che soprattutto Forza Italia può fare». Insomma anche qui alla carota segue un malizioso bastone.
Ovviamente Occhiuto non lo ammetterà mai, allora ci tiene a ribadire «Io non ho altre ambizioni, il mio ruolo l'ho avuto dai miei concittadini qualche settimana fa. Hanno apprezzato il mio coraggio, e voglio mettere questo coraggio a frutto anche nel nostro partito di centrodestra per costruire una Forza Italia più forte»
Ma con chi approntare questo tentativo? Al convegno erano annunciate moltissime presenze di parlamentari Azzurri. Alla fine nella piccola sala di Palazzo Grazioli si sono visti esponenti della vecchia guardia azzurra, berlusconiani della prima ora. Parlamentari ed ex del partito che fu. Quello fondato nel '94 da Silvio Berlusconi. Seduti in prima fila il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, Rita Dalla Chiesa, Cristina Rossello, Alessandro Cattaneo, Tommaso Calderone. E ancora: Licia Ronzulli , Paolo Emilio Russo, Ugo Cappellacci, Claudio Lotito, Mario Occhiuto , fratello del presidente della Regione Calabria, la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, compagna del governatore. Presente anche il deputato Francesco Cannizzaro, coordinatore regionale di FI. Più defilato l'ex deputato Elio Vito. In sala pure la parlamentare FdI Naike Gruppioni e l'ex del Partito di via della Scrofa ora al Misto, Manlio Messina. Defilato in fondo alla sala anche il deputato calabrese Giuseppe Mangialavori. Insomma un parterre più da pranzo di Natale in famiglia che da convention muscolare. Anche i vari manager delle società hanno scelto di intervenire da remoto, attraverso videomessaggi.
Questo era un altro dei punti più oscuri del convegno che, nato sotto le insegne del liberalismo, aveva come ospiti società a partecipazione pubblica e che hanno rapporti molto stretti con le istituzioni (soprattutto quelle calabresi). Per Occhiuto serve «interpretare un nuovo pensiero liberale che non è più quello dello Stato minimo perché servono grandi investimenti dello Stato in molti settori - ha spiegato - Se questo lavoro liberale il centrodestra non lo fa oggi, quando dall'altra parte ci sono Schlein e Albanese, quando lo dovrà fare? Oggi è il tempo», ha concluso.
Il congresso di Forza Italia è fra un anno e mezzo. Vedremo cosa succederà. Intanto si registra una novità ovvero che il partito monarchico per eccellenza come Forza Italia all’improvviso si scopra contendibile. In un centrodestra dai leader immutabili come Salvini e la Meloni è già una novità per il nostro panorama politico. Se toccherà ad Occhiuto scalarlo o ad altri, si vedrà