Occhiuto indagato, Baldino rompe la “pax politica”: «Evita la Grippo, va da Porro e mente pure»
La deputata calabrese del M5S critica la partecipazione del governatore alla trasmissione “amica” di Rete 4 e attacca a testa bassa: «Non abbiamo bisogno di un’inchiesta per riconoscere la sua inadeguatezza a guidare la Calabria»
Con l’ormai solito piglio con cui si fionda contro Giorgia Meloni e i membri del suo governo alla Camera, Vittoria Baldino non le manda a dire anche su Roberto Occhiuto, soprattutto dopo aver ascoltato la sua intervista, andata in onda ieri sera su Rete 4.
Per avvalorare la sua tesi la deputata del Movimento Cinque Stelle mette in fila tutti i grandi temi: infrastrutture, sanità, modus operandi del centrodestra. Ed esordisce sostenendo che «non avevamo bisogno di un’inchiesta giudiziaria per sostenere, denunciare e dichiarare apertamente e senza riserve l’inadeguatezza di Occhiuto nella gestione della Calabria».
«Solo fumo negli occhi»
«Lo facciamo ogni giorno: dalla sanità alle infrastrutture – dichiara Vittoria Baldino – dalle riforme alla gestione dell’ordinario. Ancora ieri diceva di aver cambiato l’immagine della Calabria, peccato che i calabresi non se ne siano accorti, perché a parte qualche capodanno televisivo e pista di pattinaggio qua e là, i problemi di ieri, figli soprattutto della classe politica di cui Occhiuto è espressione e parte integrante, sono i problemi di oggi e non accennano a migliorare, anzi. Solo fumo negli occhi, mentre si continua a morire di malasanità, a schivare trappole nelle strade colabrodo che il suo Governo continua a sacrificare a vantaggio del ponte, a costringere i Comuni a far pagare tasse salatissime a fronte di scarsi servizi, e ad emigrare».
«Più posti letto nel privato rispetto alla media nazionale»
La deputata sgonfia l’approccio alle cose sanitarie, rimarcando un dato che dice «tutto», ovvero che «in Calabria abbiamo meno posti letto nel pubblico rispetto alla media nazionale e più posti letto nel privato rispetto alla media nazionale. E il nuovo piano di Occhiuto conferma questa tendenza continuando a destinare il 30% dei posti letto alla sanità privata».
Non solo. La cartina di tornasole di un sistema sanitario che non funziona sono le follie quotidiane che accadono nei pronto soccorso di tutta la regione, come «la testimonianza di un cittadino, abbandonato per giorni nel lettino di un pronto soccorso, senza assistenza e servizi igienici, in attesa di esami diagnostici che non sono mai arrivati».
«Da Porro per scagliarsi contro la stampa e la magistratura»
Per Vittoria Baldino, insomma, sono «così tante le evidenze per poter contrastare Occhiuto sul piano politico e amministrativo, che fiondarmi su un’inchiesta giudiziaria mi sembra addirittura riduttivo».
Così come non intende cadere nello «schema a cui vuole abituarci il centrodestra: passare da vittime e perseguitati dalla giustizia. Peccato che stavolta il nostro presidente abbia fatto tutto da solo: ha annunciato lui stesso con una diretta social di essere indagato, ha promesso interviste che poi ha disertato, probabilmente per timore di domande puntuali da parte della brava Antonella Grippo, e poi si è presentato nel salotto comodo del buon Porro per scagliarsi contro lo stampa e la magistratura che fanno il loro dovere, senza dare nemmeno una risposta alle legittime domande dei calabresi. Forse più preso dalla smania di lanciare un messaggio ai suoi compagni del centrodestra che per dare delle spiegazioni che tutti ci aspettavamo».
«Il balletto di nomine di soci e amici non fa onore a chi dice di governare “con estremo rigore”»
«Non voglio commentare l’inchiesta di cui ancora non conosciamo bene il contenuto, né i fatti contestati. Certo, il balletto di nomine di soci e amici in ruoli chiave di società di trasporto ad intera partecipazione regionale e in aziende sanitarie non fa onore a chi dice di governare “con estremo rigore” una Regione che proprio nella sanità e nei trasporti sconta i maggiori problemi», prosegue la deputata, secondo cui sul punto Occhiuto avrebbe «pure mentito perché stando agli atti, non dell’inchiesta, ma della Regione, la nomina di un suo ex socio a capo di Ferrovie della Calabria è stata formalizzata eccome. Perché dire anche una bugia?».
«Eccola la Calabria Straordinaria che Occhiuto racconta col favore di buona parte della stampa. Ecco il lavoro che il presidente integerrimo vorrebbe continuare a svolgere indisturbato».
«Nel centrodestra credono di essere nella scala gerarchica un gradino sotto Dio»
«Gli auguro di poter affrontare serenamente questa inchiesta e magari di uscire dall’eventuale processo che comunque ancora non è iniziato, se non negli studi di Porro dove se ne è già decretata l’infondatezza, assolto con formula piena. Ci tengo però a dire due cose – si avvia alla conclusione Vittoria Baldino –: in un Paese democratico la stampa non ha solo il diritto, ma anche il dovere di fare le pulci a chi detiene il potere. Se questi governanti di destra pretendono di avere una stampa sempre asservita e compiacente evidentemente hanno sbagliato Paese, oppure noi abbiamo sbagliato governanti».
Così come «sempre in un Paese democratico, la magistratura ha tutto il diritto di compiere delle indagini, salvo che non si voglia ritenere che ci sono cittadini che possono essere indagati, imputati o addirittura arrestati per un picchetto, e altri cittadini che non possono essere soggetti neanche a un controllo fiscale solo perché credono di essere nella scala gerarchica un gradino sotto Dio».
«Mi auguro sia che Occhiuto sia così loquace anche in Consiglio regionale»
La deputata del Movimento cinque stelle chiosa alzando il ritmo della battaglia politica. «Continueremo a denunciare tutto quello che Occhiuto non fa o fa male per i calabresi, lo faremo in tutte le sedi, e spero che oltre ad essere così loquace su social e nei salotti comodi, voglia esserlo anche di fronte al Consiglio Regionale, poi ne trarremo le opportune conseguenze, ma non sarò mai complice del piano diabolico di chi vuole presentare lo scalpo del perseguitato e della vittima nella campagna elettorale perenne a cui il presidente Occhiuto ci ha ormai abituati. Perché qui i perseguitati e le vittime sono altri. Sono quelli che non possono andare in un salotto televisivo a offrire la migliore versione di sé, ma che ogni giorno combattono con una Regione governata male e che spesso non hanno voce per poter gridare tutta la loro delusione e indignazione, perché sono troppo occupati a vivere e sopravvivere, tra mille difficoltà, in una terra che merita molto di più».