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22/07/2025 ore 18.57
Politica

Occhiuto indagato, domani l’interrogatorio in Procura: sullo sfondo anche il futuro della legislatura

L’appuntamento in tarda mattinata dopo le richieste dello stesso presidente. Non sarà certamente decisivo ai fini delle indagini ma avrà un grande valore sul piano politico con una maggioranza già percorsa da grandi fibrillazioni legate alla vicenda

di Massimo Clausi

Il gran giorno pare sia arrivato. Domani in tarda mattinata Roberto Occhiuto, accompagnato dal suo legale Nicola Carratelli, sarà sentito dai magistrati della Procura della Repubblica di Catanzaro che stanno indagando su di lui. Era stato lo stesso presidente a chiedere di essere sentito. «Anche domani» aveva detto nel suo video col quale ha annunciato lui stesso di essere indagato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. Una mossa molto efficace sul piano della comunicazione, ma non altrettanto fruttuosa forse sul piano processuale.

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All’epoca Occhiuto aveva solo ricevuto una notifica di proroga delle indagini. Due foglietti come li ha definiti lui stesso. Si trattava quindi di andare al buio dai magistrati, senza sapere quali elementi avessero in mano e con la possibilità che le sue dichiarazioni venissero poi usate contro di lui. Unica fonte di informazione il giornale “Il Domani” che pubblicava indiscrezioni sui contenuti della vicenda. Non a caso qualche giorno dopo lo stesso Occhiuto, forse consigliato dai suoi avvocati, si è mostrato molto più prudente sia nella trasmissione su ReteQuattro, sia nella conferenza stampa con i giornalisti calabresi, sia nella sua breve informativa in consiglio regionale.

Col passare delle settimane si è avuta qualche altra certezza sull’indagine e sono emersi nuovi particolari. C’è stata fra le altre cose la perquisizione della Guardia di Finanza agli uffici della Cittadella e sui giornali è trapelato un altro filone dell’indagine, quello che riguarda il commercialista Antonio Daffinà e le presunte consulenze facili dell’ufficio del sub commissario alla depurazione, fra cui quella che riguarda la segretaria particolare di Occhiuto Veronica Rigoni che ora sarebbe indagata per concussione.

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L’interrogatorio di domani servirà ai legali del presidente per capire quali sono i fatti su cui sta indagando la Procura e quale reato gli viene contestato. Se si tratta di due diversi indagini o di un unico fascicolo in cui è confluito il “caso Daffinà” e i rapporti che riguardano il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto e i manager dei trasporti Ernesto Ferraro e Paolo Posteraro.

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In tutto il can can mediatico sollevato dalla Cittadella la Procura di Catanzaro è rimasta in silenzio. Solo il procuratore Salvatore Curcio, a margine di una manifestazione, ha detto che se Occhiuto voleva rendere dichiarazioni spontanee poteva prendere un appuntamento da subito, altrimenti ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Ora il tempo sembra essere giunto e si potrà comprendere qualcosa di più su questa indagine, sembra che emergano notizie da questo interrogatorio

Ovviamente sul piano strettamente processuale non accadrà nulla. È ancora troppo presto, visto che le indagini sono in corso, pensare ad una richiesta da parte degli inquirenti. Il procedimento penale farà il suo corso con i tempi tipici della nostra giustizia.

Peserà invece molto sul piano politico. Secondo qualcuno potrebbe dall’esito dell’interrogatorio potrebbe dipendere anche il futuro della legislatura qualora ad Occhiuto dovessero essere mosse contestazioni particolarmente pesanti. Intanto le fibrillazioni sotto traccia nella maggioranza ci sono e molti si stanno già guardando politicamente intorno per assicurarsi un futuro politico.

La cosa peggiore per i calabresi è se questa vicenda finisca per condizionare gli attuali consiglieri e assessori regionali e far finire in un limbo l’attività amministrativa del centrodestra.