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04/08/2025 ore 14.31
Politica

Occhiuto si dimette ma resta commissario per sanità e ospedali: continuerà a gestire appalti da un miliardo e mezzo di euro

Nuovo fronte polemico: il Pd chiede al Governo di revocare l’incarico anche se il presidente potrebbe rimanere nel ruolo. Questione di opportunità ma c’è soprattutto il rischio per i calabresi che comunque vada a finire le attività subiranno inevitabili rallentamenti

di Massimo Clausi

Tra i tanti incroci pericolosi di questa improvvisa estate elettorale, quello più delicato riguarda, tanto per cambiare, il dossier sanità. In particolare la doppia figura di Roberto Occhiuto di presidente della giunta regionale e commissario straordinario per il piano di rientro dal debito sanitario. Non solo, ma il forzista è stato nominato dalla Protezione civile anche commissario per la realizzazione della nuova rete ospedaliera calabrese.

Con questa nomina, il presidente può decidere tutto quello che riguarda l’iter per la realizzazione dei vari ospedali (Sibaritide, Vibo Valentia, Gioia Tauro, Locri, Gom di Reggio Calabria, Asp di Reggio Calabria, Cosenza, Azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro e Asp di Crotone). Si tratta di un tesoretto di quasi un miliardo e mezzo di euro da gestire attraverso procedure spedite, sulla falsa riga del Ponte Morandi di Genova, eliminando lungaggini burocratiche, passando sopra anche la volontà degli enti locali.

Se leggiamo i decreti di nomina, i due ruoli sono stati assegnati ad personam. Nel Decreto della Presidenza del Consiglio del 4 novembre 2021, con cui Occhiuto veniva nominato commissario per il Piano di Rientro, si legge che «su proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro della Salute, sentito il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie si delibera di nominare il dottor Roberto Occhiuto quale commissario ad acta per il Piano di Rientro del servizio sanitario regionale calabrese». La nomina quindi è alla persona fisica, non alla carica istituzionale ricoperta. Questo per dire che nonostante le dimissioni da presidente, per legge, Occhiuto può continuare a fare il doppio commissario della sanità.

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Al di là della legge, però, c’è una questione di opportunità che ha sollevato il Pd che ha chiesto al Governo di rimuovere il presidente dimissionario dall’incarico. Il gruppo Pd sottolinea come «non ci sia alcuna differenza comprensibile tra il governatore che si dimette e il commissario che rimane in sella. Se ha fallito il primo, non può continuare il secondo, soprattutto in piena campagna elettorale, gestendo fondi pubblici, appalti e risorse della sanità calabrese. È un conflitto istituzionale e morale, un uso improprio del ruolo commissariale che mina la trasparenza e la credibilità delle Istituzioni. Il governo revochi immediatamente l’incarico e nomini un commissario terzo, indipendente e autorevole, capace di lavorare esclusivamente per il diritto alla salute dei calabresi, senza propaganda e senza calcoli di partito».

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C’è quindi un problema che il Governo, o Occhiuto, sono chiamati a risolvere per non inquinare la campagna elettorale. Lo sottolinea anche uno che di sanità se ne intendo, ovvero Carlo Guccione della direzione nazionale del Pd. «Sarebbe un vulnus democratico e getterebbe ombre sulla campagna elettorale - scrive - il fatto che un presidente dimissionario mantenga il ruolo di commissario ad acta per la sanità e la realizzazione dei nuovi ospedali. Su questo deve fare chiarezza. Anche il governo nazionale non può permettere che questo accada in Calabria e non sto qui a spiegare le ragioni di questa necessità».

Insomma da un lato c’è la legge, dall’altro l’opportunità. Si potrebbe dire che una dimissione di Occhiuto rallenterebbe i cantieri che finalmente, almeno in parte, erano partiti. Ma il presidente/commissario avrebbe il tempo di condurre la campagna elettorale e la gestione di appalti per un miliardo e mezzo di euro?

Insomma comunque vada a finire gli unici a rimetterci sarebbero sempre i calabresi perché in ogni caso un rallentamento delle attività di realizzazione dei nuovi ospedali sembra inevitabile alle condizioni date.