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07/10/2025 ore 12.40
Politica

Occhiuto si reinsedia in Cittadella: «Ora l’uscita dal commissariamento della sanità, si ricomincia da qui»

Il presidente rieletto ha incontrato i giornalisti per tracciare le priorità del nuovo mandato. E sulla composizione della Giunta ha dichiarato: «Buone performance dei partiti della coalizione, la faremo collegialmente»

di Bruno Mirante

Roberto Occhiuto ha convocato i giornalisti al decimo piano della Cittadella regionale all'indomani dello scrutinio che lo ha fatto entrare nella storia del regionalismo calabrese. Il presidente rieletto ha fissato quelle che saranno le priorità della nuova legislatura. A cominciare dall'uscita della regione dal commissariamento della sanità. «Riprendiamo da dove eravamo rimasti perché i calabresi hanno chiesto questo attraverso un voto consapevole, la Calabria ha dimostrato di essere una regione che non vota più come molti pensano in Italia, cioè non vota per chi promette reddito di cittadinanza, per chi promette assunzioni forestali» - ha detto Occhiuto.

«Hanno apprezzato - ha aggiunto - forse il modo onesto di fare campagna elettorale, io ho detto che non avevo la bacchetta magica, ma ho fatto un consuntivo delle cose realizzate e evidentemente i calabresi hanno apprezzato la qualità e la quantità dell'impegno, quindi sono molto riconoscente ai calabresi per l'immagine che hanno dato della Calabria in Italia attraverso le elezioni di domenica e di lunedì».

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La telefonata con Meloni per riscuotere la promessa sulla sanità

«Si riparte - ha proseguito Occhiuto - dalla riscossione della promessa che ha fatto Giorgia Meloni. In questi quattro anni abbiamo lavorato duramente per ricostituire la contabilità della sanità, in Calabria si diceva avesse una contabilità orale, c'erano aziende che non chiudevano i bilanci a 12 anni, molti calabresi non si rendevano conto ed è comprensibile che questo era un passo propedeutico a liberarci dalla camicia di forza del commissariamento. Giorgia Meloni ha affermato che la Calabria è pronta a uscire dal commissariamento, quindi sto già preparando tutti gli atti e andrò a riscuotere questa promessa per liberarmi e liberare la Calabria da questa camicia di forza e per poter fare la riforma del sistema sanitario che occorre nella nostra regione. Quando tornerò a Roma? Spero di poterci essere già domani al Mef, dipende dagli appuntamenti che prenderò oggi con la regione».

L'inchiesta? «Non è più un gravame per amministrazione»

L'inchiesta giudiziaria cosa rappresenta oggi? - hanno chiesto i cronisti durante il punto stampa. «Quello che rappresentava ieri, ma non più un gravame per la qualità dell'amministrazione» - ha risposto Occhiuto. «Io non mi sono dimesso per un avviso di garanzia, d'altra parte mi sono dimesso due mesi dopo. Mi sono dimesso quando ho visto che qui in questo palazzo mi vedevano come un presidente azzoppato, dimezzato, come un ex presidente. Oggi sono andato giù al bar a prendere un caffè, ho visto che molti sono contenti di sapere che lavoreranno con me per cinque anni e quindi si assumeranno insieme a me tutte le responsabilità che il governo della regione pretende, sia per chi ha una funzione istituzionale come la mia, sia per chi lavora nei diversi dipartimenti».

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«Ottima prova dei partiti, la Giunta sarà collegiale»

Rispetto ai risultati delle liste Occhiuto ha osservato che «il fatto che Forza Italia fosse il partito più votato è un dato che era ampiamente previsto», specificando che questo non avrà comunque effetto sulla formazione dell’esecutivo. Perché «Fratelli d’Italia cresce rispetto alle elezioni del 2021, La Lega ha ottenuto un risultato credo triplo rispetto a quello avuto nelle Marche una settimana prima. Quindi credo che tutti i partiti della coalizione possono essere soddisfatti, anche Noi Moderati ha superato il 4% e ha avuto la possibilità di essere rappresentato in Consiglio regionale. Quindi io credo che tutti possano essere soddisfatti del risultato avuto e la Giunta la faremo collegialmente. Io – come sapete – ho rapporti di straordinaria amicizia con i vertici di Fratelli d’Italia e della Lega, non abbiamo mai litigato prima, non litigheremo certo per la Giunta».