Occhiuto tra sanità e Regionali: più vicino il passo indietro da commissario mentre salta il voto a settembre
La questione dell’addio alla nomina governativa è al centro di diverse, e anche discordanti interpretazioni, ma nessuna finora decisiva. In queste ore si valutano le dimissioni-bis. Al vaglio anche la data del ritorno alle urne: più probabili la prima o la seconda domenica di ottobre
Sulla scrivania del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in queste ore ci sono due dossier piuttosto delicati: la data in cui si tornerà al voto in Calabria e le possibili dimissioni da commissario ad acta per il piano di rientro sanitario.
La sua permanenza in carica potrebbe infatti originare una condizione di ineleggibilità, diversi sono stati i pareri richiesti che hanno fornito in alcuni casi anche interpretazioni discordanti e così il pallino per ora resta in mano al presidente della Regione che con ogni probabilità in giornata valuterà l’eventuale passo indietro.
La questione squisitamente giuridica ruota attorno alla definizione di commissario, la legge 154 del 1981 all’art. 2 introduce una condizione di ineleggibilità per coloro i quali esercitano la funzione di commissario di Governo nel territorio in cui si candidano. Non è chiaro se questa definizione possa essere estesa o ricomprenda anche la categoria dei commissari ad acta o straordinari ma è proprio questa difficoltà interpretativa che ha indotto a richiedere più pareri. Nessuno finora decisivo.
L’argomento è chiaramente legato a filo doppio alla data in cui si tornerà al voto, il presidente della Regione spinge affinché sia più prossima possibile ma quella inizialmente cerchiata in rosso, ovvero il 28 e il 29 settembre al momento sembra la meno percorribile. Nella giornata di ieri e ancora questa mattina si sono susseguite interlocuzioni con la presidente della Corte d’Appello di Catanzaro che però avrebbe espresso riserve sull’ipotesi di ritorno al voto entro la fine di settembre.
Occhiuto vuole un voto-lampo che rischia di trasformarsi in un referendum: lo strano silenzio di Forza Italia e FdiA pesare nella scelta c’è l’organizzazione della macchina amministrativa in un periodo in cui gli uffici giudiziari lavorano a scartamento ridotto a causa del periodo estivo e delle ferie d’agosto. Proprio in ragione di ciò l’appuntamento col voto potrebbe slittare ad ottobre, le date utili potrebbero essere quelle del 5 e 6 ottobre e del 12 e il 13 ottobre, quest’ultima la più probabile.
La fissazione della data delle elezioni si trascina, dunque, dietro anche l’eventuale scelta di dimettersi dall’incarico di commissario ad acta per il piano di rientro sanitario. Anche qui le interpretazioni divergono, la condizione di ineleggibilità deve cessare 45 giorni prima del ritorno al voto, per altri potrebbero essere sufficienti anche 30 giorni.