Ok alla legge regionale sulle attività turistiche all’aria aperta, Talerico (Fi): «Calabria ancora più attrattiva»
Non solo il provvedimento passato dopo 38 anni ma anche sanità, statale 106 e bonifica del Sin di Crotone nell’intervista al consigliere regionale di Forza Italia nella puntata odierna di Dentro la Notizia
di Gp.C.
Le attività turistiche all’aria aperta hanno avuto un ruolo secondario nel corso degli anni ma, grazie a una legge approvata dal Consiglio regionale su proposta dell’esponente di Forza Italia Antonello Talerico, queste potranno andarsi a riprendere il posto che gli spetta.
Durante la puntata odierna del programma d’inchiesta e informazione di LaC Tv, Dentro la Notizia, è intervenuto proprio il consigliere regionale azzurro che ha spiegato cosa cambierà per queste attività e soprattutto per gli imprenditori che ci investono.
«Questa legge arriva dopo 38 anni dalla matrice normativa che era proprio della Calabria. Un lavoro fatto grazie al contributo di due soggetti importanti Faita e Federalberghi che si occupano del settore turistico, in particolare di villaggi e camping. Grazie a questa legge la Calabria passa da fanalino di coda a regione all’avanguardia dal punto di vista normativo».
Ma in cosa consiste? Talerico spiega: «Coloro che vorranno investire nella nostra regione, calabresi e non, potranno farlo avendo accesso ai fondi comunitari, statali e regionali. Purtroppo, come dicevo prima, la legge precedente era vecchia di 38 anni e la maggior parte degli imprenditori risultava irregolare, molti hanno ancora in corso procedimenti penali. In poche parole la legge ha recepito delle norme che ha livello nazionale erano stata già regolamentate nel 2011».
«Quindi, in sostanza – prosegue Talerico -, avremo delle deroghe rispetto alle norme urbanistiche, avremo delle deroghe rispetto ad alcune procedure amministrative per realizzare le opere, avremo un maggiore velocità nella esecuzione delle pratiche burocratiche. Ma questa legge serve a rendere più attrattiva la Calabria per gli imprenditori che arrivano da fuori regione. Ci sono dei fondi che vogliono investire nelle aree portuali calabresi e ciò potrebbe far decollare la nostra regione non solo dal punto di vista turistico ma anche per quello relativo all’occupazione».
Ma perché si è dovuto attendere tutto questo tempo per attuare questa legge? Il consigliere di Fi dice: «Il nostro regionalismo ha fatto parecchi danni. Si pensa sempre all’impatto delle scelte politico-elettorali spesso clientelari e non si guarda al futuro».
E sui super poteri al governatore Occhiuto per la realizzazione dei nuovi ospedali in Calabria, che ha provocato delle polemiche che hanno fatto “litigare” Inail e Protezione Civile, Talarico dice: «Lasciano il tempo che trovano. È un provvedimento eccezionale che non necessita quegli iter, di confronto e autorizzativi, che sono previsti per le normali procedure. Non credo che ci saranno delle influenze negative e ne credo che questa eccezione possa ridimensionare la portata di quel provvedimento unico». E poi continua: «Il governatore avrà onori e oneri, avere dei super poteri credo sia necessario per accelerare i tempi. Lui deciderà, ma si doterà di una squadra di 24 esperti che lo aiuteranno a decidere».
Sulla sanità, in generale, Talerico sostiene che i nuovi ospedali non siano la soluzione definitiva per sfoltire le liste d’attesa e soprattutto per rinsaldare il rapporto di fiducia dei calabresi nei confronti di un sistema che funziona in parte. Però afferma che nei prossimi due anni dovrebbero iniziare a manifestarsi i primi risultati del governo Occhiuto.
E sulla nuova 106: «Quanto è stato fatto da questo governo regionale è storico. Storico perché si è riusciti a inserire nel programma nazionale l’opera. Questo è merito di Occhiuto».
Poi un passaggio sulla Bonifica del Sin di Crotone da parte di Eni: «La multinazionale sta cincischiando. Eni dovrebbe sborsare 1.8 miliardi di euro per ripulire l’area ma sta attendendo il 2026 perché quei rifiuti non potranno essere più spostati fuori regione. Tocca al Governo nazionale intervenire, anche perché lo Stato è proprietario del 32% di Eni».
Sulla ricandidatura di Occhiuto alle prossime regionali dice: «A mio parere era un cosa fisiologica e naturale». Poi ancora la politica catanzarese, l’Alta velocità e altri argomenti nell’intervista del conduttore Pier Paolo Cambareri che si può rivedere integralmente su LaC Play.