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07/08/2025 ore 18.37
Politica

«Passerella» di Salvini a Reggio Calabria per il ponte, Bonelli: «Smonteremo il bluff da 15 miliardi»

Il centrosinistra si scaglia contro il ministro. Stasi: «La destra più vuota di sempre». Falcomatà: «Propaganda politica». Campana: «Abbandonati un milione di calabresi ionici». Per il presidente di Unindustria, Ferrara, è «un’opera capace di attrarre investimenti»

di Redazione Politica

Pro e contro Salvini, pro e contro il ponte sullo Stretto. La «passerella» del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha generato tutta una serie di reazioni. A partire da Angelo Bonelli, deputato di Avs.

Bonelli: «Smonteremo il bluff da 15 miliardi»

«Salvini oggi esulta parlando di diritto alla mobilità per siciliani e calabresi – dice il segretario nazionale di Europa Verde-Verdi – ma ignora che ogni giorno studenti, medici e pendolari sono costretti a percorrere strade dissestate e a viaggiare su treni inadeguati. Presto sveleremo il suo bluff: rimarrà nudo di fronte al più colossale sperpero di denaro pubblico, un'opera che parte da 14,5 miliardi di euro e il cui costo finale è del tutto incerto, anche a causa delle future variazioni dei capitolati».
«Il governo ha forzato le norme ambientali ricorrendo alla delibera IROPI per superare una valutazione di incidenza negativa su aree protette, nonostante i rilievi già espressi dalla Commissione europea. Ho chiesto formalmente alla Direzione generale Ambiente dell'Unione europea di valutare la legittimità di questa forzatura. Siamo di fronte a un'opera priva di copertura finanziaria certa, fondata su stime gonfiate e con gravi rischi ambientali. Un progetto ideologico che non serve al Sud, ma solo alla propaganda del governo. Lo contrasteremo in ogni sede. Salvini – conclude Bonelli – non ha ancora vinto contro quell'Italia che chiede ben altre priorità».

Stasi: «La destra più vuota di sempre»

«L'approvazione del cosiddetto progetto del ponte sullo Stretto presso il Cipess a pochi giorni dal taglio di 10 miliardi per l'Alta Velocità in Calabria ci offre, in due righe, lo spaccato della classe politica più vuota e deleteria di sempre», aggiunge Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano, tra i papabili alla presidenza della Regione.

«Per qualche mese ho persino sentito fanfaroni in salsa calabra affermare che il Ponte sarebbe servito per ottenere l'Alta Velocità, mentre ho sempre sostenuto che questo monumento all'inutilità non avrebbe fatto altro che sacrificare le opere utili e necessarie alla Calabria, come le ferrovie, sull'altare del consenso elettorale del Governo: chi aveva ragione?»
«Allo stato attuale mancano i fondi per tutta la SS106, fatta eccezione per due brevi tratti; mancano i fondi per la linea ferrata ionica; tagliati i fondi per l'Alta Velocità; la “bretella di Sibari” si è trasformata nella ben più limitata “lunetta di Sibari”, ancora ferma; la linea tirrenica è quella di decenni fa; sembra manchino persino i fondi per la chiusura dei passaggi a livello. Più che un ponte, una tortura collettiva», ricorda il primo cittadino ionico.
«Tutto con la complicità di Occhiuto – rincara – impegnato solo a salvare sé stesso nel tentativo di piegare la democrazia ai propri interessi personali, trasformandola in un gioco d'azzardo con i partiti di centrodestra, che non vedono l'ora di sostituirlo, ed i poteri dello Stato: uno degli atti più irresponsabili della storia politica del Paese».

Campana (AVS): «Dallo Stretto a Ortiano, Salvini abbandona un milione di calabresi»

Il portavoce regionale di Europa Verde-Verdi/AVS, Giuseppe Campana, ricorda al ministro in visita in Calabria tutta una serie di infrastrutture sacrificate sull’altare del ponte, ma soprattutto che «Il 17% dei calabresi non si cura più a causa delle condizioni delle strade».
«Salvini continua a straparlare. Ha ridotto Calabria e Sicilia in un colabrodo e continua a sbandierare la sua mania di grandezza con questa storia di un ponte sullo Stretto di Messina che nessuno vuole, per cui tutte le agenzie in materia sono contrarie, mentre il governo Meloni avalla e chiude non uno ma due occhi e le orecchie per far “passare” il progetto».
«Il ministro è venuto in Calabria per una sua ennesima passerella in cui annuncia l’approvazione definitiva di un progetto da tutti. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Salvini parla di ponti ma ne dimentica uno, quello di Ortiano, sulla Longobucco-mare che continua ad isolare un’importante porzione di Calabria mentre lui si bea di una grandeur che non esiste. Il vicepremier pensi, piuttosto, a quanto male sta facendo a tutti quei calabresi che per colpa del ponte e dei 14,5 miliardi necessari (adesso, immaginiamo la lievitazione dei prezzi a lavori in corso) sono stati privati di strade, manutenzione ordinarie straordinaria di tutte quelle arterie che consentono alle aree interne di essere collegate a valle. Centinaia di migliaia di calabresi che vivono nel più buio isolamento dopo miliardi di euro drenati verso il ponte sullo Stretto».
«Sappia Salvini – incalza Campana – che il 44% dei calabresi si cura fuori regione e la drammatica percentuale del 17% della popolazione calabrese non si cura più perché non riesce a raggiungere con facilità un ospedale, mentre un milione di calabresi ionici sono spinti verso la mobilità su gomma perché l’arteria ferroviaria è in perenne fase di “aggiornamento tecnologico” con data da destinarsi».

Ferrara (Unindustria) «Opera capace di attrarre investimenti»

In mezzo al coro di protesta, Unindustria Calabria definisce la delibera Cipess «una notizia positiva per l’intero Paese». Così il presidente Aldo Ferrara. «Per la nostra regione, il Ponte costituisce una prospettiva di sviluppo ad ampio raggio. La Calabria, proprio grazie al ponte e al porto di Gioia Tauro, sarà centrale nelle politiche che riguardano la logistica nell’area centrale del Mediterraneo: ciò contribuirà in maniera significativa all’attrazione di investimenti importanti in Calabria, uno degli obiettivi che Unindustria persegue e sostiene da tempo perché strategico per il futuro della regione. A questo punto, l’ok al Ponte non potrà che portare con sé un pronto e certo investimento nell’Alta Velocità fino a Reggio Calabria, altro asset di rilevanza strategica per il trasporto merci e per il collegamento dei calabresi con il resto del Paese», spiega.
«Si apra adesso una fase in cui l’attenzione sia concentrata sì sull’opera, sulla sua sicurezza intrinseca e su quella dei lavoratori – conclude Ferrara – ma anche sulla garanzia di trasparenza e legalità nei cantieri: anche sotto questo aspetto, Unindustria Calabria rinnova la più ampia disponibilità alla collaborazione».

Falcomatà: «Passerella elettorale di Salvini in Calabria»

«Una passerella elettorale, senza alcuna risposta, che dimostra pieno disprezzo delle popolazioni dello Stretto», commenta il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a margine della visita del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini nella città dello Stretto.
«Lo scorso 29 maggio, in Prefettura – aggiunge – avevo consegnato personalmente al ministro un dossier dettagliato con una serie di punti che riassumevano le richieste ed i dubbi del nostro territorio. Più di due mesi dopo nessuna risposta è pervenuta, segno chiaro ed evidente che Salvini non ha alcuna volontà di coinvolgere il territorio, i Comuni e le popolazioni che subiranno gli effetti di un'opera che ormai tutti hanno compreso essere semplicemente un feticcio elettorale».
«Oggi – afferma Falcomatà, anche lui tra i probabili candidati a presidente della Regione – non ho partecipato alla kermesse di Santa Trada: un evento di chiara propaganda politica, tra pochi accoliti e tifosi leghisti, una brutta messinscena, camuffata da visita istituzionale. La verità è che Salvini continua a sottrarsi al confronto, dimostrando sprezzo delle istituzioni e l'esclusiva volontà di utilizzare il Ponte come una bandierina elettorale. Sa bene che entrando nel merito la sua propaganda crollerebbe».
«Nessuna risposta – afferma il sindaco – sul definanziamento dell'Alta Velocità, per la quale mancano ancora 17 miliardi di euro: più di quanto stimato per il Ponte stesso. Nessuna risposta sul tema degli espropri e sull'impatto che i cantieri avranno sulle comunità locali. Nessun chiarimento sulle numerose prescrizioni ambientali e paesaggistiche ancora inevase. Nessuna garanzia in merito al rischio infiltrazioni mafiose nei lavori. Totale mancanza di trasparenza sul dirottamento delle risorse della Coesione, fondi che dovevano essere destinati a scuole, asili e infrastrutture per il Sud, ora assorbiti dal progetto del Ponte. Assoluta opacità sulla violazione delle normative europee e sulle irregolarità procedurali. Nessun aggiornamento su opere strategiche per la mobilità nel Sud come la SS 106, il raddoppio della linea ferroviaria jonica o il recupero dei fondi per la manutenzione delle strade provinciali».
Falcomatà conclude ricordando che da Reggio Calabria «non è mai arrivato un “no” ideologico al Ponte» ma una richiesta «legittima di coinvolgimento delle popolazioni dello Stretto, non con gli slogan ma sui temi, con osservazioni concrete e con le carte in mano, per favorire una reale propensione all'ascolto e alla risoluzione di problematiche oggettive ed evidenti che abbiamo sottoposto».