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26/07/2025 ore 09.31
Politica

Regionali, Pignataro: «Pd, Avs e M5S sono la cabina di regia dell'ampia coalizione che sfiderà Occhiuto»

Il segretario regionale di Sinistra Italiana manda un messaggio al Governatore: «Spero sia lui il candidato presidente con la sua inverosimile visione di Calabria». E e agli alleati futuri sulle primarie: «Perché indirle solo in Calabria quando nel resto d’Italia i giochi sarebbero già fatti?»

di Antonio Clausi

Sinistra Italiana da un anno e mezzo ha iniziato un percorso che ha portato dapprima Avs ad ottenere un risultato sorprendente alle Europee e poi a provare a strutturarsi su tutto il territorio. L’attenzione che il partito nazionale sta dando alla Calabria è degna di nota. Il segretario Nicola Fratoianni solo nel 2025 ha fatto capolino tre volte per incontri organizzativi e sostegno logistico ai nuovi circoli. Il riferimento dal Pollino allo Stretto è Fernando Pignataro, storico dirigente della Cgil che non ha mai derogato a principi radicali in tema di sanità e uguaglianza sociale.

Insieme a Nicola Irto del Pd e ad Anna Laura Orrico del M5S ha dato il la ad una serie di interlocuzioni in proiezione della costituzione di un progetto politico alternativo all’attuale esecutivo di Roberto Occhiuto, che si augura di sfidare. A riguardo ha le idee chiare su primarie («si terrebbero solo in Calabria, a giochi fatti in tutto il resto d’Italia») e sull’apertura del campo d’azione («servono tutti, basta che sposino l’alternativa alle destre»). Di recente ha completato una serie di operazioni in entrata che hanno condotto il partito a Palazzo Campanella. La prossima tornata elettorale, però, peserà veramente la forza di Sinistra Italiana.

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Pignataro, Avs sta cercando di radicarsi. In particolare Sinistra Italiana. La “campagna acquisti” ha portato Antonio Lo Schiavo e una serie di amministratori della Calabria centro-meridionale. Il partito si sbilancia verso quelle zone?
«Sinistra Italiana e Avs a dire il vero crescono ininterrottamente da più di un anno su tutto il territorio regionale, frutto di politiche chiare e nette anche in Calabria. Certo, queste ultime operazioni, soprattutto la condivisione del progetto da parte del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo che fa insediare il nostro gruppo in consiglio regionale, è di grande importanza, così come l'ingresso di tanti amministratori ed ex amministratori. Il segnale è che c'è bisogno di politica, di sinistra, di partecipazione e di cambiamento. Tornando alla domanda, non c'è spostamento di asse, credo che la crescita sia in tutto il territorio regionale. In alcune aree recuperiamo ritardi rispetto a Cosenza dove c'era una federazione già forte dall'inizio e dalla nascita di Sinistra Italiana».

State interloquendo molto con il Pd e il M5S su temi di interesse comune. Ci sono altre forze che vorrebbero accomodarsi al tavolo, quando aprirete alle altre forze di centrosinistra?
«Ritengo che Pd, Movimento 5 Stelle e AVS siano la cabina di regia delle coalizioni ampie che si andranno a costruire. Il confronto con gli altri c'è da tempo con alti e bassi, ma con una consapevolezza che occorre fare scelte importanti per la Calabria in tempi brevi. Il tavolo deve aprirsi alle altre forze, a movimenti, ad associazioni impegnate sul territorio anche su questioni monotematiche. Dobbiamo aprirci a tutto quello che si muove nella società calabrese e che manda messaggi di cambiamento. Credo che alla ripresa partirà il confronto largo per costruire l'alternativa. Le uniche cose su cui ci deve essere chiarezza fin dall'inizio sono le scelte condivise e che il progetto rappresenti un impegno di governo da realizzare. La gente da noi si aspetta i fatti».

Sul Sin di Crotone la destra dice che non ve ne siate mai interessati, ma anche internamente al centrosinistra sembra che vi sia una corsa alla primogenitura. Che ne pensa?
«Ci sarebbe tanto da dire. Le destre, sia quella vecchia che quella nuova del sindaco di Crotone, dovrebbero avere il buon senso di tacere dopo i disastri e i regali ad Eni. Nel 2019 non fu attuato il piano di Oliverio per trasferire i rifiuti altrove e quello del 2024 di Occhiuto strizzava l’occhiolino alle discariche di scopo. Abbiamo denunciato tutto ciò, come si fa a sostenere che non ce ne siamo mai occupati? Io non voglio primogeniture, ma solo ringraziare il senatore Peppe De Cristofaro per aver portato in Senato il dramma di un popolo come merita questa vicenda».

Questione primarie, lei ha preso una posizione, poi però in Consiglio regionale Lo Schiavo si è espresso in maniera contraria all’abolizione delle primarie istituzionali. Un cortocircuito comunicativo o cosa?
«Qualcuno ha voluto ciurlare nel manico per attaccare in modo improprio Sinistra Italiana e Avs perché non assoggettata a chi propone progetti politici trasversali. Non sono stato mai fautore delle primarie, anche se avrei difeso quelle istituzionali come ha fatto Lo Schiavo. Questo, sebbene non siano mai state richieste e utilizzate. Altra cosa è ricorrere alle primarie per la scelta del candidato presidente solo in Calabria, a giochi fatti in tutte le altre regioni. Noi abbiamo chiamato le altre forze alla responsabilità, a condividere la scelta e nulla più. Le decisioni si possono prendere anche nella nostra regione».

Stasi ha evidenziato che il centrosinistra debba trovare un leader, Irto invece è del parere che vada individuato chi costruisca un progetto autorevole e credibile. Pignataro come si pone?
«Il progetto va costituto dai partiti insieme alle rappresentanze della società calabrese. Poi ha bisogno di donne e uomini che se chiamati a governare lo facciano. Io sono sempre stato scettico sui leaderismi, preferisco personalità con spiccata propensione al cambiamento, che in Calabria non può che essere radicale».

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La proposta del candidato presidente per lei dovrà essere nell’alveo dei partiti o si guarderà alla società civile come avvenuto in passato?
«Preferiremmo qualcuno di partito, individuato nell’area dello stesso che avrà l’onere di avanzare una proposta».

Vi aspettate di trovare ancora Occhiuto dall’altra parte della barricata?
«Io mi auguro che sia Occhiuto per una serie di motivi. In primis perché questo significherebbe che ha superato pienamente i problemi che lo hanno afflitto, cosa che sinceramente gli auguro. La seconda perché a me, personalmente, non piace vincere facile e Occhiuto è sicuramente l'avversario più temibile. Credo che la contrapposizione politica debba avvenire tra una narrazione inverosimile e fantasmagorica di una regione che il centrodestra ha messo in campo e la nostra idea di Calabria. Non so se alla fine sarà così, ma nel caso andrebbero a scontrarsi due visioni di società differenti».

Pignataro, tra un anno come vede la coalizione che sta nascendo? Con un’indole più moderata e con una matrice progressista?
«La scelta vincente di Avs è proporsi come forza di governo. La coalizione deve essere radicale nei principi e nella visione comune. Deve scegliere di attuare il programma e invertire la rotta su Sanità, lavoro, aree interne, trasporti e qualità della vita. I calabresi hanno bisogno di riprendere in mano il proprio destino e la propria dignità. La sinistra non avrà prove d’appello e non può più sbagliare. Questo deve essere chiaro: il centrosinistra ha commesso tanti errori ed è corresponsabile dei ritardi della regione, ma oggi deve trainare verso il progresso».