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13/05/2025 ore 06.15
Politica

Pnrr, 8 miliardi fermi nei ministeri: centinaia di Comuni a rischio tagli e stop ai cantieri

Amministrazioni locali in difficoltà per i finanziamenti incagliati a Roma: i fondi bloccati mettono a rischio cantieri, servizi pubblici e bilanci. Radiografia del Piano in Calabria: pochi i progetti completati

di Redazione Politica

Dopo i pesanti tagli agli enti locali contenuti nell’ultima legge di bilancio – oltre 3,5 miliardi in quattro anni – i Comuni italiani si trovano ora ad affrontare una nuova emergenza. A un anno dalla scadenza del Piano nazionale di ripresa e resilienza, i rimborsi dello Stato per le opere in corso restano in gran parte congelati. Secondo l’Anci, sono circa 8 miliardi gli importi non ancora erogati, bloccati da lungaggini burocratiche concentrate soprattutto nei ministeri dell’Istruzione e dei Trasporti, guidati da Giuseppe Valditara e Matteo Salvini.

L’impatto sui bilanci comunali

Molti Comuni – in particolare i più piccoli – hanno anticipato fondi propri per avviare i cantieri e i progetti di digitalizzazione, esponendosi complessivamente per circa 2 miliardi. Il mancato rimborso rischia ora di far saltare i bilanci locali, con l’inevitabile conseguenza di tagli ai servizi pubblici o aumenti delle tasse locali. Le recenti semplificazioni volute dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non hanno prodotto gli effetti sperati. Dopo un’accelerazione a cavallo tra il 2024 e il 2025, i pagamenti si sono nuovamente fermati per richieste continue di integrazioni documentali.

Le regole disattese

Il decreto di dicembre prevedeva il rimborso del 90% delle somme entro 30 giorni dalla richiesta, con una semplice attestazione caricata su Regis e controlli a campione successivi. Tuttavia, molti Comuni segnalano che i ministeri chiedono ulteriori certificazioni anche per pratiche già istruite, disattendendo la procedura semplificata. Tra gennaio 2024 e marzo 2025 sono stati effettivamente erogati 2,5 miliardi, ma le spese sostenute dai Comuni nello stesso periodo sono salite a 3,4 miliardi, con impegni totali nei bilanci pari a 22 miliardi.

Sindaci uniti nella protesta

L’Anci chiede ora al governo un’accelerazione dei pagamenti e una riduzione degli arretrati di almeno 2 miliardi entro l’autunno. A unirsi all’appello non sono solo i sindaci civici o di centrosinistra: anche molte amministrazioni di centrodestra denunciano centinaia di cantieri a rischio e possibili penali a carico dei Comuni per i ritardi nei pagamenti ai fornitori.

Case di comunità in Calabria, 26 (su 61) rischiano di non essere completate entro i tempi previsti

Pnrr Calabria, la radiografia della spesa

È una nuova tegola in un quadro, quello dell’avanzamento del Pnrr, che si presenta molto variegato. Gli ultimi dati ufficiali rintracciabili per la Calabria (per la quale il contributo totale è di 10,369 miliardi di euro) parlano di poco meno di 4.400 progetti chiusi su 12.382 totali. Nella missione Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, sono attivi progetti per 3,235 miliardi di euro (su un totale di 3,277 miliardi) ma i progetti chiusi rappresentano soltanto poco più di 41 milioni. 

Per il comparto Rivoluzione verde e transizione ecologica il valore dei progetti chiusi è di 453,9 milioni su 1,25 miliardi di euro. Nella missione Infrastrutture per la mobilità sostenibile c’è una concentrazione di risorse per 3,3 miliardi su soli 22 progetti: nessuno – stando ai dati Regis aggiornati al 2 aprile scorso – è stato completato.

Ammontano a soli 29,2 milioni di euro i progetti chiusi (sono in tutto 589) per Istruzione e ricerca su un totale di 3689 progetti del valore di 1,3 miliardi di euro. Per il capitolo Inclusione e coesione sono invece previsti investimenti totali per 723 milioni di euro e sono arrivati a termine progetti per 106 milioni. 

Nel campo della Salute i ritardi appaiono cospicui: 496 milioni di contributi finanziari nel Pnrr quando i progetti chiusi rappresentano risorse per soli 13,98 milioni e quelli ancora attivi, mentre il tempo stringe, ben 482 milioni di euro.