Pnrr, nuovi ospedali e bandi europei: ecco i (troppi) dossier congelati dalle dimissioni di Occhiuto
Il Consiglio regionale doveva approvare gli assestamenti di bilancio che ora sono saltati. Stessa cosa per altre pratiche delicatissime. Il governatore si è lamentato della burocrazia spaventata dall’inchiesta della Procura di Catanzaro. Ma le indagini vanno avanti: i dirigenti ritroveranno coraggio o avranno ancora paura della firma?
Un conto è la politica, un conto è l’amministrazione. Come abbiamo già scritto le dimissioni improvvise del presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, se da un lato mostrano grande intuito politico, dall’altro rischiano di portare la Calabria nell’ennesima paralisi burocratica.
Lo fanno fra l’altro alla vigilia di appuntamenti importanti. Uno su tutti l’assestamento di bilancio che di solito viene approvato in fine estate, massimo primi di settembre. Un appuntamento contabile importante dove si mettono a posto i capitoli di spesa e si rende maggiormente rispondente alla realtà le dinamiche finanziarie dell’ente. Giusto per fare un esempio si perfezionano le entrate alla luce della riscossione effettivamente raggiunta, si spostano capitoli di bilancio nei settori dove si sono registrate maggiori spese, si aumenta il fondo rischi e via discorrendo.
L’assestamento di bilancio della Regione era quasi pronto, si era in attesa del giudizio di parifica da parte della Corte dei Conti. Ora l’appuntamento salterà e si procederà con il vecchio bilancio così com’era stato redatto il che non può che comportare una decisa contrazione della spesa.
Dimissioni di Occhiuto, cronistoria dello psicodramma politico che in 51 giorni ha sconvolto la CalabriaMa in agenda c’era anche la scadenza dei termini per spendere le risorse milionarie del Pnrr. Un appuntamento da qui a pochi mesi che meritava una gestione molto attenta. Ma la Calabria con questo strumento non ha fortuna. Quando è partito eravamo nella gestione temporanea del facente funzioni Antonino Spirlì, ora che siamo arrivati al traguardo ci troviamo di nuovo senza una guida politica. Giusto per fare un esempio: il Pnrr prevedeva 61 Case di Comunità e 20 Ospedali di Comunità entro giugno 2026. Ora, con le dimissioni, quell’obiettivo è praticamente cancellato.
Che dire poi dei fondi Por. I bandi saranno tutti bloccati visto che è la stessa legge che vieta di emanare bandi durante il periodo elettorale. Un altro stop all’asfittica economia calabrese.
Ha fatto bene Roberto Occhiuto a dimettersi? La parola ai lettori di LaC News24Poi c’è tutta la partita della sanità. E’ vero che Occhiuto pur dimettendosi da presidente della giunta rimane commissario per il piano di rientro e commissario per la realizzazione dei nuovi ospedali. Questo periodo però di vacatio rende molto incerto il futuro. Gli ospedali di cui lo stesso presidente nel suo video rivendica l’avvio dei lavori ora con quale ritmo procederanno? Si andrà avanti senza intoppi al cronoprogramma?
Il dubbio resta legittimo perchè lo stesso Occhiuto nel video in cui annuncia le dimissioni e poi alla convention forzista di Reggio Calabria ha detto testualmente che «dopo l’avviso di garanzia ho visto la mia macchina amministrativa bloccarsi».
Il problema è che le dimissioni non hanno di certo cancellato l’inchiesta che sta andando avanti e quindi nemmeno la paura della firma da parte dei dirigenti che, per inciso, lo stesso Occhiuto ha scelto. È vero che non siamo negli Usa dove vige lo spoil system per cui ogni carica elettiva può rinnovare tutti i dirigenti. Qui le norme sono più stringenti, ma l’attuale Presidente in questi anni ha giocato con i dirigenti come una sorta di puzzle. Abbiamo contato almeno quattro riorganizzazioni dell’organigramma interno in meno di cinque anni. Tutto questo evidentemente non è bastato. Le dimissioni daranno coraggio ai dirigenti o questi si chiuderanno ancora di più a riccio? Temiamo la seconda.
Occhiuto spacca il centrodestra e paralizza (per mesi) la Regione: la sua mossa fa a pezzi la CalabriaInfine ci sono i nodi politici rimasti sul tappeto. Due grandi riforme vantate da Occhiuto che sono rimaste letteralmente sulla carta come l’agenzia per la digitalizzazione che avrebbe dovuto modernizzare la macchina burocratica e quella sull’energia.
Infine c’è la partita delle partite ovvero l’istituzione del Policlinico universitario a Cosenza. Il centrodestra sembrava avere una fretta matta di approvare la legge istitutiva. La relativa proposta di legge è passata in un batter d’occhio in commissione Sanità nonostante il parere negativo dell’ufficio legislativo. Lo stesso Occhiuto aveva pressato il presidente della commissione Bilancio, Antonio Montuoro, per portarla il prima possibile in discussione nel suo organismo per i relativi pareri contabili. Adesso anche questa pratica, fino a ieri considerata essenziale per la Calabria, subirà uno stop.
Per quanto tempo? I più stretti collaboratori del presidente fanno trapelare che in 2-3 mesi si vota e si riparte subito. Non è così, ci vogliono mesi e mesi. Ci sono le elezioni, la campagna elettorale, la partenza lenta della nuova legislatura. E poi la formazione della giunta.
Visto che ancora la data delle elezioni è incerta e le leggi danno ampio potere discrezionale ai decisori, la sensazione è che il centrodestra farà di tutto per accelerare i tempi ma se va bene ce ne vorranno almeno 8 prima di ripartire. Mesi persi dalla Calabria in un momento gravissimo a livello nazionale e internazionale.