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08/05/2025 ore 10.47
Politica

Psicologo scolastico, Mario Occhiuto presenta un emendamento «per un ambiente educativo più sano e inclusivo»

Dopo il dramma vissuto, il senatore interviene su un tema importante ma purtroppo sempre ignorato: «Presenza necessaria per rispondere al crescente bisogno di supporto psicologico tra i nostri giovani»

di Redazione Politica

La tragica esperienza familiare vissuta da Mario Occhiuto ha spinto il senatore a intervenire su un tema che è particolarmente sentito nella nostra società. E che purtroppo nel tempo il legislatore ha sempre ignorato: la figura dello psicologo scolastico.
«L’Italia è l’unico Paese europeo a non avere ancora una figura stabile di psicologo scolastico. Eppure si tratta di una presenza sempre più necessaria per rispondere al crescente bisogno di supporto psicologico tra i nostri giovani, oggi esposti in modo continuo e profondo a pressioni, stimoli e pericoli, sia online che offline, anche a causa della pervasività dei mezzi di comunicazione. Riconoscere e intercettare precocemente segnali di disagio è fondamentale per intervenire con tempestività, tutelare la salute mentale dei ragazzi e prevenire l’insorgenza di future patologie».

Si è parlato molto in questi anni, ma in sostanza si è visto ben poco.
«La figura dello psicologo scolastico non è ancora disciplinata da una norma che ne garantisca una presenza strutturale e permanente nel sistema educativo. Oggi spetta alle singole scuole decidere se attivare o meno questo servizio, generando evidenti disparità territoriali nell’accesso al supporto. Per questo ho presentato un emendamento al Ddl sulla salute mentale che istituisce in modo stabile la figura professionale dello psicologo scolastico».

Per la verità, si sono mosse alcune regioni italiane. Anche se in maniera disordinata. Mancando di un chiaro riferimento nazionale.
«Alcune regioni stanno già avviando progetti concreti per integrare la figura dello psicologo all’interno del sistema scolastico. In Calabria, ad esempio, si sta lavorando a un piano che dovrebbe partire da settembre e che prevede l’introduzione di psicologi scolastici con criteri organizzativi basati sul numero di studenti. È un segnale importante che mostra come il tema sia sempre più al centro dell’agenda pubblica e possa trovare soluzioni efficaci anche a livello territoriale».

Vediamo che cosa potrebbe servire lo psicologo scolastico.
«Introdurre la figura dello psicologo scolastico in modo stabile significa anche contribuire a superare lo stigma che ancora oggi circonda il ricorso all’assistenza psicologica, normalizzandone la presenza sin dall’età scolare. È un primo passo culturale importante, in attesa di affermare anche la figura dello psicologo di base nei servizi territoriali».

Nel nostro paese la prevenzione è sempre stata sacrificata e oggi ne paghiamo le conseguenze.
«Garantire un sostegno psicologico ed emotivo agli studenti, alle loro famiglie, ai docenti e a tutto il personale scolastico significa costruire una rete di prevenzione efficace contro il disagio e promuovere un ambiente educativo più sano, inclusivo e motivante».

Se è vero che in questo percorso c’è una dimensione personale che ha toccato il senatore, è anche vero che appare netto il bisogno di trasformare il dolore in qualcosa di utile per tutti.