Referendum, verso il voto dell’8 e 9 giugno: ecco i quesiti su lavoro e cittadinanza. Oggi Landini in Calabria
Il segretario generale della Cgil farà tappa nel Cosentino e nel Reggino. Schierato anche l’arcivescovo di Cosenza, forze della sinistra, ambienti sociali e cattolici
Manca poco al voto dell’8 e 9 giugno per i cinque referendum promossi dalla Cgil, un appuntamento che promette di riportare al centro del dibattito pubblico i temi del lavoro, della cittadinanza e della giustizia sociale. A pochi giorni dal voto, la campagna entra nel vivo con una mobilitazione nazionale che avrà nel Sud, e in particolare in Calabria, una tappa simbolica e significativa. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sarà infatti in Calabria giovedì 29 e venerdì 30 maggio per incontrare lavoratori, studenti, amministratori locali e cittadini, e sostenere i “5 Sì per cambiare davvero”.
«L’iniziativa – si legge in una nota stampa del sindacato – si inserisce nel percorso di sensibilizzazione promosso dalla Cgil per il Referendum Lavoro e Cittadinanza 2025, con cui si invitano i cittadini a votare su temi che riguardano la vita concreta di milioni di persone: lavoro, diritti, dignità, futuro». «Una mobilitazione nazionale – ha aggiunto Landini – che qui, nel cuore del Sud, trova radici profonde e ragioni urgenti».
Referendum, i quesiti
I cinque quesiti, depositati dalla Cgil e ammessi dalla Corte Costituzionale, mirano a modificare aspetti chiave dell’attuale legislazione del lavoro e della cittadinanza attiva. Ecco in sintesi di cosa si tratta:
1 – Abolizione delle norme sul Jobs Act che rendono più facili i licenziamenti nei contratti a tutele crescenti. Il quesito mira a ripristinare le tutele contro i licenziamenti illegittimi nei contratti a tempo indeterminato.
2 – Ripristino della piena responsabilità solidale negli appalti. Si vuole rafforzare la responsabilità delle aziende committenti in caso di violazioni contrattuali e contributive da parte degli appaltatori.
3 – Abolizione delle norme che limitano il reintegro nel posto di lavoro nei casi di licenziamento illegittimo. Il quesito propone il ritorno al reintegro obbligatorio anche per i licenziamenti economici illegittimi, oggi risarciti solo con un’indennità.
4 – Abolizione delle norme che impediscono ai lavoratori di partecipare a cause collettive se non formalmente aderenti a un contratto. Si vuole facilitare l’accesso alla giustizia per i lavoratori precari, atipici e in forme contrattuali non standard.
5 – Abrogazione delle restrizioni al diritto di voto nei referendum abrogativi nazionali per i cittadini italiani residenti all’estero. Il quesito punta a garantire una partecipazione più ampia, eliminando gli ostacoli burocratici e procedurali che penalizzano i residenti all’estero.
Landini in Calabria
Il viaggio calabrese di Maurizio Landini si annuncia come un momento cruciale della campagna. Il programma è fitto e copre due giornate interamente dedicate al dialogo sociale e alla mobilitazione popolare.
Giovedì 29 maggio
Ore 14:00 – Visita al cantiere della SS106 a Villapiana, simbolo delle infrastrutture incompiute del Sud.
Ore 16:30 – Incontro a Cosenza con Mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo della città, su lavoro e dignità umana.
Ore 19:00 – Comizio in piazza a Cosenza, tappa centrale della mobilitazione.
Venerdì 30 maggio
Ore 8:30 – Assemblea con i lavoratori nella sede Inps di Cosenza.
Ore 9:30 – Incontro con gli operai dello stabilimento Alfa Gomme, a Piano Lago.
Ore 11:30 – Dibattito con studenti, precari e lavoratori all’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Ore 15:00 – Tappa a Polistena, per incontrare i sindaci dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria.
Ore 17:00 – Partecipazione all’Agrifest di Taurianova, evento con i giovani della Legacoop.
Ore 18:00 – Incontro pubblico con Simone Gamberini, presidente nazionale di Legacoop.
La campagna referendaria della Cgil e di altre forze di sinistra si configura come una sfida politica e culturale, oltre che giuridica. In un contesto segnato da precarietà, disoccupazione e diseguaglianze crescenti, i promotori sperano di coinvolgere non solo il tradizionale mondo del lavoro sindacalizzato, ma anche giovani, pensionati, cittadini in cerca di una rappresentanza che parli di diritti, coesione e giustizia sociale.
L’appuntamento è per l’8 e 9 giugno, quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi su questioni che potrebbero cambiare in profondità il quadro normativo e sociale del Paese. Dal Sud, intanto, parte un messaggio chiaro: «Il lavoro non è una merce, e la dignità non si negozia».