Regionali, De Caprio (Fi): «La Calabria creda nei giovani e nelle imprese. Senza infrastrutture restiamo indietro»
Il candidato al Consiglio regionale con Forza Italia racconta le sue priorità: sviluppo economico, lotta allo spopolamento e una visione moderna per il turismo e le aziende
Antonio De Caprio, 43 anni, imprenditore, già sindaco di Orsomarso ed ex consigliere regionale, torna a candidarsi al Consiglio regionale della Calabria con Forza Italia, a sostegno del presidente Roberto Occhiuto.
La sua storia è quella di un uomo che ha scelto di rimanere nella propria terra, investendo energie nell’impresa e nella politica, convinto che la Calabria non debba arrendersi alla logica dell’emigrazione e della rassegnazione.
Lo abbiamo incontrato per approfondire le ragioni della sua candidatura e i punti centrali del suo programma.
Perché ha deciso di ricandidarsi al Consiglio regionale?
«Mi ricandido perché l’Alto Tirreno cosentino non può restare senza rappresentanza. Da sindaco e da consigliere regionale ho imparato quanto sia importante avere una voce forte che difenda il territorio. Non si tratta di ambizione personale, ma di responsabilità: senza un nostro rappresentante, altri continueranno a decidere per noi. Io voglio portare in Consiglio le speranze, i progetti e le attese della mia comunità, dando continuità a un percorso che ha già prodotto risultati concreti».
Viene dal mondo dell’impresa. In che modo questa esperienza si riflette nella sua visione politica?
«Gestisco l’azienda di famiglia e con il marchio Birra Cala ho dimostrato che anche in Calabria si può innovare e creare lavoro. In Consiglio regionale continuerò a battermi per varie priorità. Ne cito alcune: semplificare i bandi destinati alle imprese, attrarre investimenti che portino occupazione stabile e legare la formazione alle reali esigenze delle aziende. Credo molto nel fare rete: la Calabria crescerà se le imprese sapranno collaborare e costruire filiere solide».
Lo spopolamento resta una delle grandi emergenze calabresi. Quali soluzioni propone?
«Le cause sono note: mancanza di lavoro, carenza di servizi e infrastrutture insufficienti. I nostri borghi rischiano di svuotarsi, ma io credo che possano rinascere se offriamo opportunità a chi vuole viverci. Oggi tanti lavoratori digitali potrebbero scegliere i nostri paesi, a patto che ci siano connessioni veloci, scuole e sanità di qualità. Servono investimenti sia nei centri costieri, strategici per il turismo, sia nelle aree interne, che hanno lo stesso diritto di sviluppo. Fermare lo spopolamento significa ridare dignità e futuro all’intera regione».
Ha spesso parlato di infrastrutture come nodo cruciale per lo sviluppo. Quali interventi ritiene urgenti?
«Un esempio lampante è la Statale 18 tirrenica: vecchia, pericolosa, lenta. Così com’è non favorisce né il turismo né gli scambi commerciali. Un’azienda che deve trasportare merci su questa strada affronta costi altissimi e un turista che da Paola vuole raggiungere Scalea impiega troppo tempo, mettendo anche a rischio la propria sicurezza. L’ammodernamento della SS18 è indispensabile: senza infrastrutture adeguate la Calabria resterà tagliata fuori dai processi di sviluppo».
Turismo, agricoltura e impresa: la Calabria sembra sempre arrancare. È colpa dei calabresi o delle istituzioni?
«I calabresi hanno talento, capacità e voglia di fare. La responsabilità, semmai, è di una classe dirigente ad ogni livello che per troppo tempo non ha saputo programmare. E con questo non intendo generalizzare. Negli ultimi anni, grazie al presidente Occhiuto, sono stati attivati bandi importanti per l’imprenditoria giovanile e femminile. Il limite resta la burocrazia: molte imprese rinunciano a partecipare perché le procedure sono complesse. Io propongo un affiancamento tecnico nei Comuni e negli enti locali, con figure formate che aiutino cittadini e imprese a presentare le domande. Snellire e semplificare è l’unico modo per non perdere risorse preziose»
I giovani sono al centro del suo programma. In che modo intende sostenerli?
«Apprezzo molto la proposta di Roberto Occhiuto sul “Reddito di merito” per gli studenti brillanti: un incentivo concreto a credere nel proprio talento. Io aggiungerei percorsi di specializzazione mirati, ad esempio nel turismo, che è una delle grandi risorse della Calabria. Se i giovani trovano un ambiente favorevole, con strumenti adeguati e opportunità reali, non avranno bisogno di emigrare. Dobbiamo renderci una regione attrattiva, dove chi ha idee e coraggio trova terreno fertile per realizzarle».
Antonio De Caprio parla con l’immediatezza di chi conosce bene le difficoltà della propria terra, ma anche con la fiducia di chi non si rassegna al declino. La sua candidatura si fonda su un’idea chiara: la Calabria può crescere se investe nei giovani, nelle imprese e nelle infrastrutture. Una visione che richiama al senso di responsabilità collettiva: «Le istituzioni devono creare le condizioni, ma il futuro lo costruiremo noi calabresi».