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05/07/2025 ore 06.30
Politica

Regionali, il fattore Reggio: Irto accarezza l’idea, nel centrodestra (che pensa a Princi) il dopo Occhiuto non è più un tabù

Dopo le inchieste perde quota il doppio mandato del governatore e in riva allo Stretto Cannizzaro sta organizzando la sua trama con appoggi anche su Cosenza. Il segretario dem invece prova a tessere la tela del campo largo, ma deve fare i conti con il nuovo blocco moderato riformista

di Massimo Clausi

Finiti anche i congressi provinciali del Pd, che curiosamente si sono succeduti e non hanno preceduto quello regionale, adesso per i partiti è tempo di pensare alle future scadenze elettorali. Quella delle Regionali su tutte.

Lo scenario nel centrosinistra

Nel centrosinistra si guarda con attenzione a quanto sta accadendo in Campania. Dopo l’abolizione del doppio mandato per i 5 Stelle la strada di Roberto Fico verso la candidatura alla presidenza sembra spianata. Questo apre scenari più chiari in Calabria dove la scelta dovrebbe toccare appunto al Pd. Nelle due ultime competizioni si è imboccata, con non pochi sforzi, la strada della società civile che però ha fruttato ben poco. Adesso in molti nel centrosinistra dicono che si deve optare per una scelta politica, di un rappresentante dei partiti in grado di mettere a sintesi una visione complessiva della Calabria del futuro.

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Negli equilibri complessivi la scelta dovrebbe toccare al Pd. Molti dicono che entrerà in campo il fattore “R” inteso come Reggio Calabria. Dopo tre presidenti espressione di Cosenza (Oliverio, Santelli e Occhiuto) difficile che tocchi ancora una volta a un cosentino candidarsi Governatore. Considerato l’attuale momento di debolezza politica dell’area centrale della Calabria tutti gli indizi portano a Reggio. Se questo assioma fosse vero allora l’identikit del futuro candidato del centrosinistra sarebbe il senatore Nicola Irto, segretario regionale dei dem. Irto già alle scorse elezioni era fra i papabili, ma alla fine ha rinunciato e il centrosinistra ha optato come detto per la società civile con la scelta di Amalia Bruni.
Giovane quanto basta ma con una corposa esperienza nelle istituzioni, Irto sta puntando molto nella sua gestione del partito, all’allargamento del centrosinistra oltre il famoso campo largo o progressista che dir si voglia. Qualche segnale si è avuto già alle ultime amministrative, con Azione che ha sostenuto a Lamezia Terme Doris Lo Moro e che a Cetraro ha presentato Giuseppe Aieta sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Insomma, Irto sembra essere al lavoro sia pure sottotraccia. Con abilità si è anche tirato fuori dalle polemiche che hanno caratterizzato i congressi del Pd sui territori vestendo i panni del super partes e ha i giusti contatti con Roma.
Figura d’esperienza, ma non consumata potrebbe davvero essere la carta giusta. Il problema è che adesso Irto dovrà vedersela anche con un nuovo blocco emerso alle ultime amministrative soprattutto in provincia di Cosenza ovvero quello moderato riformista che potrebbe avanzare anche lui una candidatura negli equilibri nazionali più complessivi visto che oltre in Campania si vota anche in Toscana, Puglia, Marche, Veneto e Val d’Aosta.

Lo scenario nel centrodestra

Ma il fattore “R” potrebbe contare anche nel centrodestra. Qui la ricandidatura di Roberto Occhiuto non sembra più così certa come qualche mese fa. Il riferimento ovviamente è all’inchiesta della Procura di Catanzaro che vede coinvolto lo stesso Occhiuto. Bisogna considerare poi l’inchiesta sul primario di Oculistica della Dulbecco che ha visto coinvolto anche Andrea Bruni, stretto collaboratore di Occhiuto ed infine il blitz della Guardia di Finanza alla Cittadella. Il presidente continua ad ostentare sicurezza e chiede agli inquirenti di controllare tutto visto che non ha scheletri nell’armadio. Ma nei corridoi della Cittadella l’aria che si respira è di tutt’altro tenore.

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Certamente l’inchiesta che coinvolge direttamente il presidente ha indebolito la posizione di Occhiuto e molti vedono fuoco amico dietro la fuga di notizie ai giornali. Su questo, ovviamente, non ci sono prove. I rumors però dicono che dalle parti di Reggio Calabria si muove qualcosa in prospettiva della mancata ricandidatura di Occhiuto.
Un nome che ricorre spesso è quello dell’europarlamentare Giusi Princi, già vicepresidente della Regione che a Bruxelles non sta trovando la visibilità che avrebbe voluto. Cugina del coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, si dice che voglia tornare a fare politica in Calabria e ai massimi livelli. In questo quadro un elemento a suo favore potrebbe essere il buon rapporto che lega lo stesso Cannizzaro al segretario nazionale Antonio Tajani che è in freddo con l’attuale presidente della giunta regionale dopo il suo tentativo di conquistare il partito e dopo averlo bypassato andando a parlare direttamente con Giorgia Meloni. Cosa si siano detti i due in quell’incontro è un mistero. Occhiuto ha detto di aver parlato di questioni calabresi, le solite malelingue invece dicono abbia parlato di questioni personali. Fatto sta che Tajani si sarebbe legato al dito questi due episodi.
Non è un caso se ai ripetuti annunci di Occhiuto di una sua ricandidatura è seguito un silenzio tombale. Adesso c’è anche la pietra d’inciampo dell’inchiesta della Procura di Catanzaro. A Reggio in molti si stanno preparando. Anche perché gli stessi rumors dicono che Cannizzaro abbia trovato alleati importanti anche su Cosenza che hanno interesse a scalzare Occhiuto. Si vedrà.